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Le parole del cuore
Bambino,
se trovi l'aquilone della tua fantasia legalo con l'intelligenza
del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati e tua madre diventerà una
pianta che ti coprirà con le sue foglie.
Fa' delle tue mani due bianche colombe e portino la pace ovunque
e l'ordine della cose.
Ma prima di imparare a scrivere guardati nell'acqua del
sentimento. (A. Merini)
E
il cuore quando d'un ultimo battito avrà fatto cadere il muro
d'ombra per condurmi, Madre, sino al Signore, come una volta mi
darai la mano. In ginocchio, decisa, sarai una statua davanti
all'Eterno, come già ti vedeva quando eri ancora in vita.
Alzerai trevecchie braccia, come quando spirasti dicendo : Mio
Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido
sospiro. (G.Ungaretti)
...Cammina
per la tua strada e se la tempesta si abbatterà sopra di te,
come il vento che devasta il campo di grano, sappi che anche una
sola spiga può diventare pane.
I
genitori sono viaggiatori che ci hanno preceduto lungo i
sentieri del bene e del male. Ci guardano, sempre, e ci tendono
la mano quando siamo in difficoltà.
Quando
si è tristi, basterebbe uscire di casa per trovare consolazione.
Il vento può regalarci una carezza che non ci è stata data da
chi amiamo, la pioggia confondere le sue gocce con le nostre
lacrime, il sole asciugarci le guance e abbracciarci con il suo
calore e un fiore ricordarci, con il suo profumo, che ci sono
sempre cose belle: se in quel momento mancano, ritorneranno ad
esserci in futuro.
Nel
mio giardino ci sono due pettirossi. Non si vedono sempre ma so
che ci sono e qualche volta si avvicinano per beccare le
briciole di pane che lascio sulla finestra o sul marciapiede.
Quei pettirossi sono le anime di chi ci ha voluto bene e che
torna a trovarci.
Non
mi sono allontanata dalla siepe. Sono soltanto nascosta qui
vicino. Sono sempre la stessa di prima e quello che provavamo
l'uno per l'altra, vive ancora. Cercami, chiamami come hai
sempre fatto perché io ti ascolto. Avvicinati ogni tanto alla
siepe e sentirai la mia presenza in ogni istante del
giorno. Non essere triste, parlami ancora come hai sempre fatto
e raccontami le tue storie fantastiche che mi hanno riempito la
vita. Non soffrire se non mi vedi perché io sono vicina.
Sorridi, come facevi sempre, e accarezza i tuoi animali anche
per me. Crea di nuovo qualche primavera con fiori di carta e
pensa agli alberi. Quando le loro fronde, agitate dal vento,
litigano, le radici si tengono strette per mano. Non piangere
perché la vita conserva il significato che ha sempre
avuto. C'è una continuità che non si spezza. Io sono vicina,
proprio dietro l'angolo dove i sogni non muoiono mai. Pensami e
sorridi.
...Conserva
sempre per noi un posto nella tua memoria e, quando ti
allontanerai per andare in luoghi dove noi non potremo più
tornare, voltati indietro. Porta con te tutti gli insegnamenti
che tuo padre ed io ti abbiamo trasmesso e custodiscili nel
profondo del tuo cuore: ti aiuteranno a vivere meglio.
Il
sogno rappresenta il cuore libero di volare, la finestra
dell'anima, la purezza del pensiero. E' sulle ali del sogno che
si può incontrare il destino. E' un filo lunghissimo che ha
attraversato deserti, oasi, grotte, grandi città, epoche
antiche. Arrivano silenziosi e nessuno conosce la loro origine:
vagano come nubi solitarie, talvolta sono chiari, luminosi e
riempiono il cuore di felicità, altre volte sono cupi,
minacciosi e disturbano il sonno. Portatori più o meno di
verità, incoraggiano, stupiscono, rapiscono
C'è
una carta dell'anima in cui sono segante le baie della saggezza,
il mare dell'abbondanza, l'oceano della pace, i deserti
dell'aridità. E poi valli e praterie sconfinate, simboli di
libertà. Impara ad esplorarle e tralasciare quelle desolate.
Impara a scalare le montagne, a sopravvivere al deserto della
disperazione, a visitare le isole della gioia dove ti lascerai
andare al flusso delle idee, dimenticando dubbi e paure. Sarà
un'avventura, un viaggio meraviglioso chiamato vita.
Solo
un grande temporale che sconvolge sul serio la vita di un uomo,
può fargli capire quanto tempo ha perso a preoccuparsi dei brevi
acquazzoni primaverili.
...Non
siamo andati via, siamo soltanto lontano dal tuo sguardo, ma non
dal tuo cuore. Ciò che eravamo nella dimensione terrena, lo
siamo ancora. Non abbiamo bisogno di niente: gli inverni non
sono freddi, il caldo dell'estate matura i frutti e le primavere
sono piene di fiori. Continua a chiamarci quando ne senti il
bisogno e non avere lo sguardo triste quando senti la nostra
mancanza, perché noi non siamo distanti dalla tua vita terrena,
anzi siamo più vicini a te, anche se non ci vedi. Tra la questa
nostra dimensione e la tua c'è una continuità che non si spezza.
Ci hai incontrati, ci hai amati, così come noi abbiamo amato te.
Signore,
quando ho fame,
dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;
quando ho sete,
mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda;
quando ho freddo,
mandami qualcuno da scaldare;
quando ho un dispiacere,
offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando sono povero,
guidami da qualcuno nel bisogno;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato,
fa' che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato,
mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso,
attira la mia attenzione su un'altra persona.
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