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Si parte!
8 Febbraio 1998La foto di gruppo degli Allievi Professionisti. Non c'è bisogno che vi dica chi è il secondo accosciato da sinistra...
4 Ottobre 1998E’ il campionato 97/98, l’allenatore del Rimini, Mauro Melotti, scopre nella formazione Primavera 3 ragazzini, secondo lui di belle speranze. Sono Matteo Brighi, Federico Teodorani e Andrea Pacassoni; Melotti, inizia a provarli nelle amichevoli settimanali o nelle partite di Coppa Italia. Ora Teodorani e Pacassoni giocano nel campionato di serie D (interregionale), mentre Matteo… (Federico)
18 Ottobre 1998E’ il campionato 98/99: Mauro Melotti viene esonerato a metà campionato. Arriva così Franco Bonavita che sarà l’allenatore che lancerà ufficialmente Matteo Brighi nell’olimpo del calcio che conta: prima solamente apparizioni, poi, un bel giorno, in occasione di Rimini-Tempio, Bonavita si trova a corto di giocatori, soprattutto a centrocampo. Ma grazie a Dio, il mister ebbe un’idea a dir poco sbalorditiva: far giocare da subito il ragazzino Brighi. I 3000 spettatori del "Neri" ebbero alcune titubanze, ma dopo qualche pallone recuperato e dopo qualche sgroppata da centrocampo verso la porta con la palla al piede, che sembrava non staccarsi più, fu veramente un successone. Ma il bello doveva ancora venire… Al 20’ della ripresa il numero 10 biancorosso Franzini vede Matteo smarcato sulla sinistra, gli serve un pallone più che invitante e Matteo inizia a correre verso la porta…Appena entrato in area fa partire un siluro che si stampa nel sette della porta. GOL!!!E’ l’apoteosi!!!!! Matteo viene abbracciato da tutti i compagni, sembrava l’Italia di Spagna ’82. Quella domenica sarà il vero esordio di Matteo nel professionismo. Da quella domenica in poi collezionò molte presenze, come dice la foto…”è ormai una certezza”. (Federico)
28 Novembre 1999
Il
campionato 99/00 è quello che consacra Matteo a Intoccabile del centrocampo
biancorosso; il nuovo allenatore Marco Alessandrini, arriva a Rimini e in
occasione della presentazione gli viene fatta una domanda: “quali saranno i
giocatori titolari indiscutibili?”. Il mister ci pensa un attimo, poi
risponde:”ancora non conosco molto bene i giocatori, ma mi hanno parlato molto
bene di quel ragazzino di 18 anni, Brighi…se non erro!!!!”. Tutti i
giornali locali allora iniziano a celebrare le gesta di questo ragazzino e anche
il “BiancoRosso” pubblica un’intervista fatta al gioiellino. (Federico).
4 Giugno 2000
Il
campionato 99/00 volge al termine e il Rimini arriva 2°: si disputano così i
play-off per la promozione. L’avversario nella semifinale è il Teramo. La
gara di andata finisce 1-0 per noi, con un gran gol di… Matteo. La finale era
quindi assicurata, forte della vittoria in trasferta, ma quello della semifinale
di ritorno, a Rimini, era un giorno che nessuno avrebbe mai voluto vivere: era
l’ultima partita che Matteo giocava sull’erba dello Stadio di Rimini, poiché
la finale si disputava ad Arezzo, campo neutro, ed un mese prima Matteo disse SI
alla proposta della Juventus. Era una domenica di inizio giugno, c’era il
sole, lo stadio era pieno e tutti erano lì per salutarlo. All’ingresso delle
squadre in campo i tifosi della curva esibiscono un cartello, fatto stampare in
2000 copie, che riportava il suo nome: MATTEO BRIGHI… Quel cartello diceva
tutto. Finisce 3-0 per noi, e LUI sigla il terzo gol. L’allenatore
decide allora di fargli un regalo, e, a qualche minuto dalla fine, lo sostituisce, per
permettergli di uscire dal suo campo, dalla sua erba, fra la sua gente, sotto
una pioggia di applausi. Matteo esce dal campo e non riesce a trattenere le
lacrime: alza le braccia in segno di saluto, una volta per tutte, dà un
“gimme five” al mister e corre a piangere fra le braccia di Maurizio Neri,
bandiera biancorossa e suo angelo custode. Naturalmente il
“BiancoRosso” celebrò quella domenica l’addio alla maglia biancorossa di
un grande. (Federico)
Grazie a tutti i giornalisti che curano il Bianco Rosso!
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