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APPUNTI DI VIAGGIO
 
Giorno 20 marzo


Sveglia presto, almeno per pochi di noi. Destinazione la Old Jameson Distillery.
La sporca dozzina si avventura nella città, con la solita pioggerella, si tipica ma a dir poco stressante.
Il posto è molto interessante, puzza tipica di distilleria (che per Iurkic è puzza di "pop corn"), nell'attesa si sgraffigna qualcosa nel piccolo shop della Jameson. Il Vacca viene proposto per il test del wiskey, al malaugurato dopo la visita lo aspettano 6 assaggi di wiskey più un bicchiere del suo preferito.
Risultato? Bello fatto alle 11 di mattina... che spettacolo!!!
Ok, direzione stadio per l'incontro col resto del pubblico. Lungo la strada, come nelle migliori tradizioni irlandesi ci aspetta il vento, il sole, la pioggia e il diluvio...
Incontro fortuito con alcuni del gruppo in un pub vicino lo stadio, ottima occasione per colorarsi le facce... il disastro, alcuni pezzati, altri effetto dalmata, Mamo con una strisciata fucsia al centro della faccia (??).
Raggiungiamo lo stadio, ovviamente percorrendo la strada più lunga. Lo stadio è vecchio ma bellissimo, tutto il fascino della storia del rugby.
Appena entrati si è a bordo campo, c'è la nazionale che si scalda.... Altro giretto dello stadio per raggiungere i nostri posti e incontriamo altri Legionari del gruppo
Prima osservazione sui nostri posti: "che posti de merda!", era vero. comunque il campo era a portata di sputo.
Abbiamo immaginato il 70% cento della partita perchè hanno giocato dove per noi era impossibile vedere.
Dopo la parita come una mandria di bufali affamati ci dirigiamo ai botteghini per divorare hot dog, patatine e porcate di ogni genere, accompagnati da una sana guiness, ed è li che sono partite diverse FREGNE, i poveri Paccio e Pepo hanno avuto la peggio.
La tv locale ha avuto la pessima idea di intervistarci, in prima linea Livraghi si è cimentato in un inglese di merda e iventato da fare schifo, dopo la nostra ci siamo intrufolati rovinando ogni altra intervista per la disperazione dei due operatori tv.
Il gruppo, diviso, si dirige alla base (il nostro mitico ostello), per riposare, lavarsi o almeno levarsi dalla faccia la tortura dei colori. Intanto scopriamo che il galles rischia di battere l'inghilterra, con nostro immenso gaudio.
Alcuni si sbracano proprio, vedi Bartone e Trizza che si sono svegliati alle 3 di notte, altri sfruttano il momento per fare shopping, appuntamento nella zona "temple bar" sul tardi.
Intanto per strada si vede di tutto,soprattutto strafatti di alcol, sembra di stare sul set di un film...
Nel locale, l'aria già satura di gas nervino per la presenza delle bocche da fuoco incrociato di Garguilo, Paccio e Mao avevano costretto i presenti a subire con passività il potente narcotico. La povera Donatella Cosco, capitata sotto l'ardore del vento nemico mostrava inizialmente il suo fair play anglosassone, ma ad un certo punto sbottava: “Adesso basta, così nono si può andare avanti, puzzano de cadavere!!!”. Fonzi ovviamente non poteva sentore niente, lui contribuiva con altre puzze!!!
Chi invece sembrava giovarsi di cotante esalazioni era il prode Livraghi, che sembrava come inebriato dal puzzo o forse narcotizzato al punto che decideva di baciarsi ogni donna (o altro essere vivente senza pisello) che entrava nel suo raggio d'azione. Alla fine della serata qualcuno arrivava a contare 26 paccate per il giovane dei Parioli, comprese due ultra sessantenni rinvigorite dalla sua lingua e una zoppa con l'occhio di vetro che si inginocchiava gridando al miracolo. I risultati del petting selvaggio saranno poi ben visibili sul volto di Livraghi il giorno a venire: ben tre herpes tra labbra e genitali.
Non da meno il giovane Gionatan, infoiato e col sorriso stampato si sarebbe divorato la giovane che gli ronzava intorno con fare da Messalina.
Il resto del gruppo girava instancabile per Dublino, insaziabili di birra. Unica preda che potevano catturare!!! Fino al momento del ritiro in branda.
Verso la mezzanotte per qualcuno arrivava il momento della ritirata e qui si consumava un altro dramma umano: il rientro del "madonnaro" Santese.
Salutato sulla porta del pub dopo aver chiesto informazioni sulla strada per l'ostello (sempre dritto a 300 dal Temple Bar) se ne perdevano presto le tracce. Egli dopo aver perso il senso dell'orientamento e camminato per circa un'ora, avvertiva che qualcosa non andava per il verso giusto. Dopo essersi smarrito nel buio di una zona industriale alle 3 del mattino, l'aiuto chiesto ai passanti dava i suoi frutti e Santese ormai perso a se stesso, decideva furbamente di prendere un taxi senza ricordare il nome dell'ostello ne la via ne ala zona... insomma un cazzo!!! Per puro caso (detto culo) riusciva comunque a tornare in ostello.
Nel frattempo un manipolo di legionari rimasti fuori dalla stanza perché Santese aveva le chiavi, erano costretti a scassinare la porta per entrare. La serata si chiudeva così, c'era solo spazio per un ultimo locale visitato in solitaria dall'irriducibile Borraccino che aveva deciso di giocarsi tutte le sue carte sul “Sax”, noto ritrovo dublinese di trans e vecchie che alla fine soddisferanno alla grande le strane voglie sadomaso del nostro ariete di Monteverde.
In tutto questo Paolini L. se ne stava buonino in stanza da solo dalle 5 di pomeriggio con 80 di febbre!!!