MIKY & GENNY

FORMULE DI PROSTAFERESI ---> INDICE

Nelle applicazioni pratiche è preferibile avere espressioni contenenti il prodotto o il quoziente di funzioni goniometriche, anzichè la loro somma.
La trasformazione di espressioni in cui figurano somme o differenze, in altre contenenti prodotti o quozienti, si ottiene mediante le formule di prostaferesi.
Per ricavarle, si considerano le formule di addizione e sottrazione degli angoli, di seguito riportate:

sen
(α + β) = senαcosβ + cosαsenβ,

sen(α
β) = senαcosβ - cosαsenβ,

cos(α
β) = cosαcosβ - senαsenβ,

cos(α
β) = cosαcosβ + senαsenβ,

sommando membro a membro le prime due e le ultime due, si ottengono le formule (1):

sen
(α + β) + sen(α β) = 2senαcosβ,
 
sen
(α + β) - sen(α β) = 2 cosαsenβ,

cos(α
β) + cos(α β) = 2cosαcosβ

cos(α
β) - cos(α β) = -2senαsenβ.

Posto 
α + β = p e α - β = q, risolvendo rispetto ad α e β, si ricava:


Sostituendo i valori di p e q nelle formule (1), si hanno le formule (2):


chiamate formule di prostaferesi. Esse trasformano la somma o la differenza dei seni e dei coseni in prodotti.

Nota bene
La parola prostaferesi è composta da due parole greche: aggiunta e diminuzione e significa appunto "somma e sottrazione".

Le (2) si possono estendere
in generale ad altre espressioni.

Infatti, considerate le espressioni del tipo

senp ± cosq,

evidentemente si può scrivere

senp ± cosq =
senp ± sen(90° - q),

oppure

senp ± cosq =
cos(90° - p) ± cosq.

Applicando le (2), si ha:


ed analogamente per gli altri casi. Inoltre,


Più in generale, si possono trasformare in prodotti i binomi della forma

a ± senq,  a ± cosq,

tutte le volte che
|a| < 1.

Infatti, se
|a| ≤ 1, esiste sempre almeno un angolo p, compreso fra 0° e 360°, tale che tisulti

a = senp, oppure a = cosp,

e, di conseguenza, le espressioni precedenti si trasformano in

a
± senq = senp ± senq,  a ± cosq = cosp ± cosq,

che rientrano nella formula (2).

Si stabiliscono ora le formule di prostasferesi relative alla tangente e alla cotangente, cioè (3):


Anche queste formule, come le precedenti, si possono generalizzare, osservando che

tgp
± ctgq = tgp ± tg(90° - q),

tgp
± ctgq = ctg(90° - p) ± ctgq.

Più in generale, possono rientrare nelle (3) le espressioni

± tgq,  ± ctgq,

con a numero reale qualsiasi.

Infatti, considerato a n
umero reale qualsiasi, esiste sempre almeno un angolo p, compreso fra 0° e 180°, tale che risulti

a =
tgp,  oppure a = ctgp,

allora si ha:

a
± tgq  = tgp ± tgq,  a ± ctg= ctgp ± ctgq.

In particolare:



Nelle applicazioni pratiche risultano molto utili le formule di Nepero, che si ottengono come segue:

si considera l'espressione



e si applicano le formule di prostaferesi al numeratore e al denominatore, si ha:


Analogamente:


Si procede allo stesso modo per le seguenti espressioni, delle quali non si riportano i calcoli:


Nota storica
John Nepero
o Napier, nacque ad Edimburgo nel 1550 e morì nel 1617. Egli scoprì i logaritmi e pubblicò per primo una loro tavola, prendendo per base un numero molto prossimo al numero e (di Eulero) intitolata "Mirifici logarithmorum canonis descriptio, eiusque usus in utraque trigonometria" (Edimburgo 1614).
Le formule riportate nel testo sono dette impropriamente formule di
Nepero, perchè analoghe a quelle che egli pubblicò per primo, relativamente agli elementi di un triangolo sferico.
Quelle del testo sono dovute a Bartolomeo Pitisco, nato a Grunberg nel 1561 e morto ad Heidelberg nel 1613, la cui fama è dovuta per aver pubblicato, ampliandole, le tavole dei valori naturali dei seni e delle tangenti di 10 secondi in 10 secondi, con 10 cifre decimali, dovute a
Giorgio Joaquim, nato nel 1514 a Feldkirch nel Voralberg, detto il Retico dal nome latino della regione, e morto a Cassovia nel 1576.
La fama del Retico consiste, oltre che nell'aver curato la pubblicazione delle opere di Copernico, nell'aver stabilito le espressioni di se
n(2α) e sen(3α) e definito le funzioni trigonometriche senza ricorrere al cerchio, mediante i rapporti tra i lati di un triangolo rettangolo. Egli pubblicò tali risultati nel 1551 nel suo trattato "Canon doctrinae triangulorum".