Il Cane Corso

La sua storia..... dalle origini


Il Cane Corso alla caccia al cinghiale.          Mosaico di Villa  Casale a Piazza Armerina

 

 Il molosso assiro simile al Cane Corso da un frammento di bassorilievo trovato a Nimrud e risalente all'850 a.c. circa 

 

Vado alla pagina successiva >>>>

Torno alla pagina precedente <<<<

Torno all'inizio <<<<

L'uomo ha sempre subito il fascino del molosso, ammirandone la mole, l'imponenza, l'espressione fiera e statuaria e traendone motivo per immortalarlo nella pittura, nella scultura, negli scritti e finanche nella tradizione orale.

Nella "terra tra i due fiumi", la Mesopotamia, gią nel lontano 700 a.c. gli Assiri ci hanno lasciato le pił superbe e vive testimonianze del molosso. Questo popolo di guerrieri, teneva in grande considerazione i molossi, tanto che proprio uno di essi, e sembra proprio un Cane Corso, era l'emblema del dio Gula. 

Anche al tempo dei romani, il molosso antenato del Cane Corso, oltre all'impiego venatorio e all'utilizzo per la guardia e la difesa della proprietą, era protagonista apprezzato nei giochi circensi. Quinto Aurelio Simmaco uomo politico romano, nelle sue lettere, scrive al fratello Flaviano che "al Colosseo cani molossi sono stati molto applauditi per il loro valore dimostrato contro i leoni".

Attorno al 1500 ci sono tracce dell'impiego venatorio del Cane Corso specie per la caccia al cinghiale. In una lettera inviata dal Duca di Mantova Federico Gonzaga al re di Polonia al quale ne chiedeva alcuni esemplari: " Io aveva bene alcuni cani corsi, ma in le cacce che si sono fatte in questi giorni mi sono stati morti dalli cingiari "