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IL PICCO SPACCATO
Antica leggenda di ALBISOLA

Nei pressi di Albisola vi è una montagna disabitata quasi priva di vegetazione col cucuzzolo completamente spoglio. La vetta appare aspra , brulla e solitaria ed il suo nome è PICCO SPACCATO .
La montagna ha nel mezzo una voragine molto profonda, non vi è un filo d’erba , non si sente un canto di uccello, lì regna qualcosa di sinistro, di misterioso che sta proprio nel fondo dell’abisso .
E’ antica tradizione che la notte del due novembre, ossia la notte dei morti, le anime degli annegati , degli uccisi , degli insepolti e di coloro che comunque non riposano in terra consacrata passeggino nel fondo di quell’abisso, vestite di cappe nere, in lunga processione, portando ceri ardenti e cantando salmi funebri.
Fra tante leggende che si raccontano di quel luogo una è ricordata dagli abitanti in modo particolare: quella delle FIAMMELLE AMOROSE che una volta all’ anno, la notte appunto del due novembre, vengono ad incontrarsi su quel monte .
La leggenda risale al medioevo , quando le navi barbaresche devastavano il litorale, facendo crudeli scorrerie nei paesi marittimi .
Una sera, al tramonto, presso la spiaggia di Albisola, sedevano sotto l’ ombra di un pergolato un marinaio e una giovane fanciulla; dall’espressione del volto si vedeva che stavano dicendosi addio .
“ TU SAI ,MIA BUONA LISA “ diceva il giovane stringendole la mano “SAI PURTROPPO CHE NON POSSIAMO DORMIRE TRANQUILLI FINO A CHE GLI INFEDELI CONTINUERANNO AD ATTACCARCI. MIO PADRE ANCORA AGONIZZANTE MI FECE PROMETTERE CHE LI AVREI COMBATTUTI OVUNQUE E IN QUALUNQUE NUMERO.”
“ SI’, BENSO MIO “ rispondeva la ragazza “TU SEI VALOROSO COME TUO PADRE, RICORDO ANCORA ADESSO QUANDO CORRESTI PER PRIMO PER SALVARE QUEGLI INFELICI CHE STAVANO PER NAUFRAGARE …. E COME MI BATTE’ IL CUORE QUANDO TI VIDI , ANCORA BAGNATO, INGINOCCHIATO ALL’ ALTARE DELLA MADONNA. DA QUEL GIORNO HO SEMPRE PREGATO PIU’ ARDENTEMENTE ALL’ALTARE DOVE TI VIDI “
“ SI’, LISA , E SU QUELL’ALTARE SAREMO PRESTO MARITO E MOGLIE”.
La ragazza abbassò gli occhi “ HO RICAMATO IO STESSA IL VELO BIANCO CHE METTERO’ SUL CAPO … MA CHISSA’ QUANDO ?”
“ PRESTO SARO’ DI RITORNO “ disse il marinaio
“ METTERO’ IL MIO VELO SU QUELL’ ALTARE FINO AL MOMENTO DEL TUO RITORNO “ .
Per distrarre la fidanzata da brutti presentimenti , Benso depose un anello e una reliquia nelle mani della fidanzata chiedendole di custodirli fino al suo ritorno . La nave partì e la giovane, rimasta sola, mise il velo nuziale appeso all’altare.
Ogni giorno prima dell’ alba saliva su una collinetta , e là seduta guardava il mare .
Un atroce presentimento le pesava sull’anima.
Un giorno, finalmente spuntò nel mare una vela, gli abitanti si accalcarono sulla spiaggia mentre la campana della chiesa suonava a festa.
La barca giunse a riva, i marinai balzarono a terra ma purtroppo non vi era traccia di Benso .
Il volto di Lisa si contrasse sentendo gli altri marinai che raccontavano che il suo futuro sposo era stato fatto prigioniero e forse ucciso. Non disse una parola, non pianse e nella notte scomparve dal villaggio .
Alcuni affermavano di averla vista che si recava nei paesi vicini per avere notizie di Benso, altri che era caduta in mare, rimaneva solo il velo nuziale della povera Lisa appeso all’altare .
Trascorse un anno e i nomi dei due ragazzi erano ormai quasi dimenticati.
La sera del due novembre, mentre la gente era in chiesa raccolta a pregare per i defunti, ecco che entrò una giovane pellegrina . Si recò davanti all’altare e restò immobile con il volto appoggiato alla balaustra . Dopo alcune ore la folla uscì, e la pellegrina rimasta sola si alzò in piedi, staccò il velo dall’altare della Madonna e uscì dalla chiesa .
Come è gia’ stato detto, la sera del due novembre le anime degli affogati e degli uccisi fanno una processione alla voragine del PICCO SPACCATO: anche Lisa credeva fermamente in questo e dopo aver cercato inutilmente il suo Benso per terre e per mari corse verso la casa del suo fidanzato, guardò le finestre, chiamò Benso più volte e si inginocchiò sulla soglia.
“ QUESTA NOTTE “ ,diceva a se stessa ,” LO VEDRO’ CERTO CON GLI ALTRI MORTI , SOTTO IL PICCO SPACCATO , EGLI MI RICONOSCERA’ DA QUESTO VELO CHE METTERO’ SUL MIO CAPO, E QUANDO PASSERA’ RICONOSCERO’ LA SUA VOCE E FINALMENTE LO RIVEDRO’” e si avvio’ sul monte .
Saliva a grandi passi, con la forza della disperazione e con la pazzia di chi non sente più la fatica del suo corpo.
Ai primi raggi dell’ alba, alcuni contadini , passando poco lontano dalla cima del Picco, videro una donna seduta sopra un macigno, vedendola semiviva la sorressero conducendola al villaggio.
Lisa ormai era diventata pazza .
Guardava il suo anello nuziale e teneva in mano il velo da sposa, piangeva e sorrideva dicendo che lo aveva veduto.
Visse ancora parecchi mesi, finche’ Dio non la prese con sè, ma prima di morire baciò l’anello nuziale, stese sul letto il velo, pregò per l’anima di Benso e per la propria.
Si racconta che ogni anno, la notte del due novembre, Lisa ricompare con il suo fidanzato. Due fiammelle bellissime, serpeggianti, vengono ad abbracciarsi su quella vetta. Una di esse accorre dal mare, è l’anima di Benso che sorge dal suo sepolcro marino. L’ altra fiammella che muove subito ad incontrarla è l’anima della povera Lisa che abbraccia finalmente il suo fidanzato. Queste due fiammelle si raccolgono in disparte ma appena la luce dell’ orizzonte rischiara la vetta esse scompaiono e il luogo ritorna arido e solitario .


Alice C. Mirko P. II F Andora
Valentina M. Marta G. Roberta P. Micol A. II D Arenzano

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