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Andalora e Arenzanello 


Nell'epoca dei briganti, sulle coste della Liguria, navigavano i Saraceni che saccheggiavano e derubavano i centri abitati rapendo la gente per farla loro schiava.
Questi popoli, per avvistare i Saraceni, costruirono delle torri in pietra sulla costa,chiamate torrioni saraceni. Appena vedevano i nemici avvisavano tutta la gente, la quale si rifugiava sulle colline per non essere catturata.
I saraceni erano un popolo spietato, che vendeva gli schiavi, pensando solo al proprio commercio.
Un giorno una ragazza di nome Andalora, che abitava in un centro ligure costiero, mentre andava al pozzo, incontrò Arenzanello, un bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri ed i capelli biondi, e se ne innamorò; egli viveva nel suo stesso paese.
I due iniziarono a fare conoscenza, e scoprirono di avere entrambi il gusto per l'avventura. Andalora disse:”Vuoi divertirti quest'estate? Sai, mio nonno vive in una barca, dove potremmo vivere mille avventure!!”
Lui rispose:”Ma io avrei un altro imp...”
“Ma vedrai che ci divertiremo tantissimo! Mio nonno è un ex-pirata!”
Dopo molte suppliche lui accettò.
Come progettato i due partirono; Arenzanello trovò molto divertente l'ex-capitano.
Un mattino arrivarono i Saraceni che distrussero la barca e rapirono il nonno e i due ragazzi. I Saraceni li resero schiavi e li portarono a Ostrega dove li misero in vendita nel mercato della città. Passava di lì un vecchio mercante dalla lunga
barba bianca che aveva con sè una scimmietta e un vispo dromedario. Appena vide la bella Andalora la comprò senza nemmeno aspettare i saldi e la portò con sè. La ragazza piangeva disperata perchè non voleva andare via col vecchio né lasciare nonno e amico. Mentre cercava di divincolarsi e fuggire via, arrivò la regina di Ostrega, vide i bei capelli biondi di Arenzanello e se lo comprò. Il giovane cominciò a lottare con i suoi carcerieri ma non riuscì a liberarsi e fu portato alla reggia.
Passarono le ore e nel banco degli schiavi era rimasto solo il vecchio nonno-pirata: nessuno voleva comprarlo, era troppo anziano e i tempi erano duri anche per gli Arabi...
Portata Andalora nella sua tenda l'anziano mercante le chiese perchè non voleva rassegnarsi, cercò di convincerla anche con le maniere forti gridandole:"Zitta, non piangere, non capisci che io sono tuo amico? Sono di Arasce (Alassio), vi ho riconosciuto ma non potevo comprarvi tutti (allora ad Alassio non erano molto ricchi...)!!!"
La ragazza smise di piangere e proprio in quel momento si sentì avvicinarsi alla tenda il passo strascicato di un vecchio pirata dalla gamba di legno. Non appena questi entrò nella tenda il mercante lo riconobbe: era un suo vecchio amico, che tempo prima l’aveva salvato durante un attacco alla nave sulla quale navigava. Dopo essersi salutati calorosamente il vecchio pirata disse loro di aver visto nella piazza un vecchio compagno,messo in vendita come schiavo e aveva intenzione di liberarlo.
Intanto Arenzanello con una stratagemma era riuscito a fuggire dal castello della regina Ostrega attraverso i sotterranei che comunicavano con la piazza del mercato e adesso correva di qua e di là cercando dovunque Andalora e il nonno. Il vecchio pirata dalla gamba di legno intanto cercava di concludere le trattative coi Saraceni che però, avendo capito che il nonno di Andalora conosceva bene tutte le rotte marittime del Mediterraneo, non lo volevano più vendere.
Fu la scimmietta dell’anziano mercante Barba Bianca a risolvere la situazione: improvvisamente saltò sul cappello del Saraceno che teneva fermo il nonno e glielo tirò giù sugli occhi e l’ex pirata ne approfittò per divincolarsi e fuggire. Dopo un po’, mentre stavano per essere raggiunti dai Saraceni che li inseguivano, qualcuno li chiamò verso una minuscola stradina: era Arenzanello, che aveva scoperto quella strada per caso. Andalora appena lo vide gli corse incontro e lo abbracciò. Lui, dopo un momento di imbarazzo, ricambiò l’abbraccio molto contento. Lo seguirono e raggiunsero il porto dove, rubato un agile veliero, si imbarcarono tutti e cinque verso Andora.
Andalora e Arenzanello continuarono a frequentarsi non solo in cerca d’avventure, perché la loro ormai non era più una semplice amicizia.

Elena M. Carola B. Arianna Z. Nicla D.V. I F Andora &
Marina F., Erica I., Valentina G., Marcello M., Giovanni M., Angela T.
I D Arenzano, Veronica B., Marco D. II D Arenzano



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