Era l'1 Gennaio
1789 quando ci risvegliammo, riprendemmo i sensi e capimmo di
essere naufragati e di essere stati trasportati dalle onde del
mare sulle rive di un'isola che appariva rocciosa e priva
d'acqua. La ricopriva una vasta vegetazione di bassi arbusti
spazzati dal vento. Si potevano scorgere alcune isolette che
sembrava facessero da ponte verso altre terre, ma non si
scorgeva nessuna terra, ovunque si girasse lo sguardo non
appariva traccia della presenza di altri esseri viventi.
Gli unici eravamo noi: io, Jacob, un ragazzo robusto ma di soli
14 anni, mio fratello Gank, alto e muscoloso, con uno spirito
avventuriero e Bob Gritter, un ragazzo diciannovenne dal viso
molto abbronzato visto che era vissuto in mare da quando era
nato: aveva perso il padre in un combattimento e aveva visto sua
madre l'ultima volta all'età di due anni.
Per quella notte ci accampammo sopra un albero per paura di
essere divorati da animali feroci.
All'indomani mattina, quando ci svegliammo, ritrovai mio
fratello Gank che dormiva ai piedi dell'albero perché durante il
sonno era caduto senza accorgersene. Mentre camminavamo sulla
spiaggia in cerca di cibo vedemmo il nostro bellissimo veliero
incagliato tra gli scogli, tutto inclinato da una parte, con
l'albero maestro spezzato in più punti e le vele strappate. Lo
raggiungemmo a nuoto e cercammo invano di arrampicarci lungo la
chiglia ,quando, dall'interno dell'isola, vedemmo avanzare tre
elefanti e Bob ebbe la magnifica idea di legare la barca a uno
di loro per portarla sulla spiaggia.
Con un grandissimo gioco di squadra riuscimmo a catturarne uno,
ma l'animale diventò sempre più irrequieto e strappò le funi con
cui era legato, Bob Gritter che teneva un capo della corda venne
strattonato e trascinato per una decina di metri. Lo andammo
subito a soccorrere ma la sua fine era ormai segnata: perdeva
molto sangue, lo medicammo come potemmo ma alla sera morì. A
mezzanotte circa cominciammo la cerimonia del funerale: con le
foglie delle palme avvolgemmo il corpo del nostro amico defunto,
accendemmo un falò con la legna che trovammo in giro e vi
gettammo la salma. In seguito raccogliemmo le sue ceneri e le
gettammo nel mare, come lui avrebbe voluto.
L'indomani andammo a caccia perché il cibo cominciava a
scarseggiare. Trovammo due cinghiali e ci abbuffammo.
Ricominciammo a trainare il veliero con gli elefanti e stavolta
riuscimmo nell'impresa, così iniziammo l'opera di ricostruzione.
Quando la barca fu pronta per partire, l'alta montagna che si
levava sull'isola incominciò a sprigionare un densissimo fumo
nero che presto raggiunse il cielo; allora pensammo che anche il
nostro amico defunto lo poteva vedere.
Capimmo solo dopo che si trattava dell'eruzione di un vulcano.
Prima pensammo di scappare ma presto capimmo che era impossibile
perché non avremmo avuto il tempo di calare in acqua la barca
prima che la lava ci avesse raggiunto. Venimmo travolti dal
fiume incandescente e ci sentimmo bruciare vivi, ma per fortuna
nessun altro ci lasciò la pelle. Con la forza della
disperazione, ma soprattutto con un po' di fortuna, riuscimmo a
raggiungere l'unica spiaggia rimasta indenne.
Sembrava di essere
alle Hawaii: acqua limpida e colorata con tutte le tonalità di
azzurro esistenti, frutti di cocco sparsi per la spiaggia che
emanavano uno straordinario profumo. Constatammo che eravamo
tutti indenni, anche se piuttosto spaventati e bruciacchiati.
Sentimmo degli strani rumori provenire da dietro di noi; ci
girammo….i cannibali!!!
Cercammo di scappare, ma ci ritrovammo accerchiati dai nostri
affamati assalitori.
Presero mio fratello per un braccio e mentre io mi dimenavo
cercando di scappare portando con me Gank, loro lo divorarono
sotto i miei occhi.
Incontrai un uomo che non sembrava cannibale ,si chiamava Phon
ed era il capitano di una nave pirata; era alto e molto robusto
con un grosso cappello rosso e al fianco destro aveva una
pistola.
Mi disse che si era perso e, se l'avessi aiutato a ritrovare i
suoi compagni, mi avrebbe dato l'opportunità di far parte
dell'equipaggio della sua nave pirata come secondo. Accettai
volentieri e dopo tante avventure riuscimmo a trovare la nave.
Mi accolsero tutti felicemente; così, nonostante la mancanza di
mio fratello Gant e del mio amico Bob, continuai a fare una vita
da perfetto pirata sempre pronto all'arrembaggio e scoprii un
sacco di tesori.
…FINE…
Angelo C. Deborah P.Ludovica R. & Martina
R. Elena V. Andrea V.
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