Cominciamo con il  presentare quello che è diventato il logo, meritato o immeritato, di chi del nostro gruppo (primi in Italia !) si è dedicato a questo particolare tipo di volo che si potrebbe definire "estremo" proprio a causa dell'alto rischio che questa manovra comporta.

 

Il primo video al mondo di Dynamic Soaring con telecamera a bordo !!
Finalmente saprai cosa prova il tuo pilota ...!

C'era una volta…    una legge non scritta del pendio che intimava di "non volare mai dietro al pendio".
Grazie a Joe Wurts, un ben noto campione USA, che ha applicato sui propri alianti ciò che è già ben noto agli albatros , questo mito è stato abbattuto.   
Infatti, non solo si può volare sul lato sottovento del pendio, ma si possono raggiungere velocità impensabili per chi vola solo sul fronte del pendio, come di solito siamo tutti abituati a fare.
La prima cosa, indispensabile per effettuare il
Dynamic Soaring, è di disporre di un pendio avente  la conformazione a "V" rovescia, perché nessun'altra configurazione del pendio vi permetterà di fare bene questa manovra.
Il
Dynamic Soaring può essere effettuato con vari modelli purché siano di "sana e robusta costituzione" con aperture che possono oscillare tra gli 1.5 ed i 4 metri, anche se a nostro parere un modello di apertura compresa tra i 2 ed i 3 m offre sicuramente maggior maneggevolezza e miglior assorbimento delle turbolenze che diversamente darebbero problemi di guidabilità alle altissime velocità e accelerazioni centrifughe che il modello potrà raggiungere.
Gli alianti standard e gli schiumini (ottimi per allenarsi al
D S ) non sono esclusi da questa pratica, ma ci si dovrà giocoforza mantenere entro i loro limiti strutturali, effettuando così manovre un po' più morbide e senza ricercare la velocità assoluta e i "G  fatali".
Se vi state chiedendo come questo sia possibile nelle prossime righe cercheremo di darvi una spiegazione più tecnica di questo fenomeno.

  Dynamic Soaring è in pratica un looping (o meglio una serie continua) da farsi con inclinazione + o - parallela a quella del pendio dal lato sottovento (vedi fig.), la metà superiore col vento sotto le ali e in coda, così da accelerare, e la metà inferiore sottovento nella zona di aria calma, così da non perdere la velocità guadagnata prima sopravvento.
Perché ciò è possibile ?
La massa d'aria nella zona alle spalle del crinale possiamo immaginare che sia divisa in tre parti, quella superiore pulita e laminare, che è la stessa aria del fronte del pendio, quella centrale, molto turbolenta (il "famigerato" rotore) e quella inferiore, invece, caratterizzata da un'ampia zona di aria calma (per rendercene conto basta osservare l'erba ed i cespugli della zona sottostante che saranno praticamente fermi).
Il modello attraversa quest'ultima zona senza guadagnare molto in accelerazione ma sicuramente non perdendo nulla, in quanto sta lavorando in condizioni di aria ottimale, cioè calma.
Ed ora arriva il bello.... si risale il crinale, si buca il rotore ed insieme si vira in cresta per richiudere, così che spuntando sopravvento riceviamo la spinta già sotto l'ala, si chiude il looping col vento in coda e giù di nuovo nel rotore e, richiamando infine in aria calma,si risale sù un'altra volta.

Tanto più si guadagna quanto più si riesce a rendere costante questa traiettoria, intervenendo il meno possibile con correzioni di "rotta", e cercando di infilarsi nuovamente nel settore sottovento (aria calma) abbastanza vicini al terreno, proprio per sfruttare i vantaggi offerti dalla zona calma e tornare nuovamente in cresta con qualcosa di più in corpo giro dopo giro.
Il diametro del looping dipende dal carico del modello, mentre la velocità raggiungibile dipende dalle caratteristiche aerodinamiche e meccaniche e naturalmente dalla intensità del vento.
Inutile nascondere che i rischi di rottura dovuti ad errori nel pilotaggio (otre a quelli strutturali sempre in agguato, causati dalla forza centrifuga) sono decisamente elevati e la possibilità che del modello resti ben poco da raccogliere altrettanto, ma chi si avventura nel
Dynamic Soaring capisce in breve tempo i rischi che corre, così come sente correre l'adrenalina nelle vene, e, credeteci, alla fine ci si sente non poco "drogati" da questa nuova emozione, e si cercano, sempre più pericolosamente, nuovi limiti.
Come dicevamo in precedenza il modello per il
D S non può certo essere un "galleggione" o "pallone sonda", deve invece avere spiccate doti di resistenza (quanto più vogliamo raggiungere forti velocità ed accelerazioni, tanto più queste doti devono essere "spiccate"), escludiamo quindi a priori tutti i modelli con ali centinate o con ali in composito ma senza adeguati rinforzi o longherone per tutta l'ala, quelli aventi comandi con eccessivo gioco o flessibilità, l'ala deve infatti flettere un poco per ammortizzare tutte le turbolenze che incontreremo nella fase di perforazione del rotore (la flessione non deve comunque essere tale da compromettere il regolare movimento degli alettoni) essere dotata di una buona baionetta, ancor meglio se sono due, servocomandi senza giochi, comandi molto scorrevoli, e per finire, astine di comando e forcelle robuste (per esperienza personale ci aggiungiamo anche il "millerighe" della squadretta del servocomando).
Non ultimi mettiamoci anche due discreti pollici e molto sangue freddo, e, diciamolo pure.... voglia di giocarsela.
Una parola sulla sicurezza:   se deciderete di avventurarvi nel "famigerato"
D S, vi consigliamo di farlo con poca gentecomunque avvisando chi si trova nei dintorni di quanto vi state preparando a fare, in modo che seguano voi ed il vostro modello, poichè se.. per un errore di pilotaggio o per problemi meccanici, il modello sfuggisse al vostro controllo, si troverebbero con un "proiettile vagante" alla velocità massima e, quel che è peggio, vicinissimo a terra, NON DIMENTICATELO, MAI !! 

Come sempre fate prevalere il buon senso........                      ed ora....    Buon
  Dynamic Soaring  
      

Modello di fronte e in fondo al looping

Risalita in aria calma  Perforazione del rotore dal basso Uscita nel vento in virata
Sequenza in alto : Tullio in DS al passo della Cappelletta  ( vento da sinistra !) - Foto di Davide Leoni
Sequenza sotto : Olimpio  in azione sul M. Cornua  ( vento da destra !)
Risalita in aria calma     Perforazione del rotore da sotto Virata col vento sotto l'ala Vento in coda e inizio discesa


Esempio delle solecitazioni generate dal D.S. in volo: nonostante una "sana costituzione" a volte si incontrano (e superano) i propri limiti ...    soprattutto quando si decide di aggiungere 3 etti di piombo per migliorare la penetrazione !
La coda si è spezzata poco dopo .... 
Prego notare come i nastri di cerniera tra ala e alettone siano robusti: si sono portati via la copertura dell'ala piuttosto che strapparsi !

Passo della Cappelletta, 16 Ottobre 2005.

Grande giornata oggi alla Cappelletta. A dispetto delle previsioni e persino delle osservazioni on-line viste appena prima di partire sul sito Meteoliguria relative al Civolaro, che è solo 10 Km più a valle e sempre sulla cresta Nord della Val di Vara, il vento da Sud l'ha fatta da padrone.
Presenti noi tre (Olly, Gianni ed io) e la coppia Valter e Giancarlo da Acqui Terme. Siamo arrivati su alla mezza e tirava parecchio e con qualche raffica. Sul posto c'era già Massimiliano con moglie, che ci aspettavano già belli imbacuccati. Vista l'ora abbiamo 'pranzato' e saliti al punto di lancio sono cominciate le danze...
Abbiamo volato in lungo ed in largo tutti quanti ma….il meglio della giornata, però, doveva ancora venire..... !
Valter la covava da tempo e le riprese con telecamera a bordo che mi aveva mandato su un DVD dimostravano la sua voglia e capacità al riguardo.
Il ragazzo ha pensato bene già da tempo (e anche stavolta qui) di installare su un suo modello (un datato ASW24 di 3.15 m e 4.2 kg (72 gr/dm2), ribattezzato per l'occasione '40 gg', dato che è sempre in mutua per ingessatura ...) una piccola telecamera digitale. Si tratta di una ottima Sanyo Xacti–C1. Grazie alla sua forma molto sottile ha potuto posizionarla dentro una fessura longitudinale della capote di VTR con l’obiettivo sporgente. La fessura è stata  riempita di abbondante schiuma e la telecamera è stata ancorata dall'esterno con un giro di nastro fibrato tutt'attorno. Una specie di periscopio !
Onore al coraggio di stampo tutt'altro che genovese .... ! 8-))))))
Dopo un primo volo di assaggio senza il costoso accessorio per provare le traiettorie giuste per le inquadrature, seguito da qualche giro di DS, già piuttosto basso in verità, ed infine l'atterraggio giusto e morbido in cresta, è arrivato il momento della verità !
Inserita la telecamera nell'alloggiamento e fatto il giro di 'cheeeeese' per inquadrare tutti i presenti, ha lanciato il modello e via, sono iniziate le vere danze ! All'inizio si è limitato a ripetere le traiettorie del primo volo per poter inquadrare perbene tutto il pendio (giornata spettacolare con colori autunnali da cartolina !), come aveva già fatto per tutti gli altri 4 pendii del DVD che mi aveva mandato.
Poi finalmente il
DS !!!!!
Non so voi, ma io sono anni che vago sulla rete e sulle liste e personalmente non ho mai saputo di nessuno che abbia mai fatto riprese da bordo. Salvo smentite Valter è il primo che io conosca ad averlo fatto (a qs punto va detto, in tutto il mondo internettiano) e vi assicuro che il rischio è valsa la pena. Abbiamo solamente potuto vederne un assaggio sul piccolo monitor della camera, ma l'emozione è stata veramente grande ! Tra l'altro anche l'audio è fenomenale.
Se c’è un difetto, ma direi meglio un rimpianto, peccato solo che parallelamente da terra nessuno avesse un'altra telecamera per poter poi fare un montaggio in sincrono per poter vedere cosa vuol dire essere a bordo, perchè per ben due volte di fila Valter ha fatto vedere la morte in faccia al pilota ... Ci sono state alte urla ed applausi a testimonianza dell'emozione del momento vissuto da tutti.
Si sa, siamo tutti dei maledetti 'presenzialisti' quando si tratta di andare in tivvù ....8-)))))
Effettivamente l'impatto è stato mancato per ben due volte di fila e dal filmato lo si capisce mooolto bene ! La velocità non è molto elevata e una rapida stima dà circa 150 km/h di media al giro.
Alla fine un bell’atterraggio da manuale sulla cresta con salutino finale del pilota ha coronato la missione.

BRAVO VALTER !!!

 Qui potete scaricarvi il meglio del filmato con le fasi salienti del volo, cioè il  decollo, i primi assaggi sul retro del pendio, il
DS vero e proprio ed infine l’atterraggio. Buon divertimento !
P.S.: Come noterete in certe inquadrature il sole in fronte all’obiettivo ha creato qualche problema. Niente paura: presto Valter ci riproverà su un altro pendio e con il vento giusto questa volta….! Ci saremo, tranquilli.

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