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Maria de' Medici
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Maria de' Medici (Firenze, 26 aprile 1573- Colonia, 3 luglio 1642), regina francese.

Figlia di Francesco De' Medici (Francesco I) granduca di Toscana e dell'arciduchessa Giovanna D'Austria, sposò il 5 ottobre 1600 Enrico IV, re di Francia che, nel frattempo aveva ottenuto l'annullamento del suo matrimonio con Margherita di Valois, la regina Margot. La storiografia tradizionale riferisce che il loro non fu un matrimonio felice. Ciò però non impedì alla coppia reale di avere sei figli di cui ne sopravvissero cinque, 5 dei quali le sopravvissero: il futuro Luigi XIII, Gastone d'Orléans, Elisabetta, Cristina (che sposò Vittorio Amedeo I di Savoia) ed Enrichetta Maria (moglie di Carlo I d'inghilterra). Il 13 maggio 1610, dopo l'assassinio del marito, fu nomiata reggente per conto di suo figlio, il futuro Luigi XIII ancora bambino.

La politica estera di Maria, fortemente influenzata dai suoi consiglieri italiani, fu, al contrario di quella di suo marito, determinata da una forte alleanza con la monarchia spagnola ed orientata, quindi, più verso il cattolicesimo che il protestantesimo come, invece, avrebbe voluto Enrico IV. Il primo passo in questa direzione fu determinato dai matrimoni di suo figlio Luigi con l'infanta Anna (poi nota come Anna d'Austria), il 28 novembre 1615, e di sua figlia Elisabetta con l'infante Filippo, futuro Filippo IV nel 1612.

La politica interna fu, invece, un fallimento. Durante il suo regno Maria assistette, impotente, alle rivolte dei principi protestanti. Nell'aprile del 1617 suò figlio, Luigi XII, la esautorò e fu costretta a ritirarsi nel castello di Blois. Nel 1622 Maria fu, comunque, riammessa a far parte del Consiglio di Stato.

Per cercare di riottenere il proprio posto di regnante Maria, ricorrendo a tutta la propria influenza, sostenne l'avanzata di Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu che fu nominato cardinale nel 1622 ed entrò a far parte del Consiglio reale nel 1624. Richelieu, ben presto, si rivelò contrario alla politica estera di Maria e rovesciò tutte le alleanze spagnole fino ad allora consolidate. Maria cercò di opporsi in ogni modo ma nel 1630 perse ogni autorità e si ritirò in esilio.

Sulla sua morte, avvenuta a Colonia nel 1642, vi sono pochi documenti certi al punto che alcuni ipotizzano che abbia trascorso alcuni anni nella casa-studio del pittore Rubens per poi morire sola ed abbandonata da tutti.

Al pittore fiammingo Pieter Paul Rubens si devono le ventidue enormi tele, oggi conservate al Louvre, realizzate tra il 1622 e il 1625 che raffigurano alcune scene allegoriche della vita della regina.

Tratto da wikipedia.org


E' una donna poco conosciuta rispetto alla sua ava illustre Caterina.
Di Maria, figlia di Francesco I, raffinato sovrano che legò la sua fama alla cultura del manierismo, si sa che fu allevata in una corte all’avanguardia in Europa, avvezza al collezionismo, alla produzione artistica ed artigianale, alle invenzioni musicali e teatrali.
Trascorse la sua giovinezza tra Palazzo Pitti, il giardino di Boboli, la villa di Pratolino e le altre dimore medicee. Ricevette una raffinata educazione, studiando musica e pittura, in un ambiente frequentato da artisti quali Jacopo Ligozzi e Giambologna.
Sul finire del XVI secolo, il granducato di Toscana si avvicinò alla corte di Francia. Ferdinando I procurò alla nipote un matrimonio prestigioso: Enrico IV di Francia divorziò dalla prima moglie e sposò Maria, per accedere alla sua ricca dote.
Le nozze, occasione di grandi festeggiamenti, furono celebrate nell’ottobre 1600, per procura, a Firenze. Una volta giunta in Francia, Maria diede al sovrano una numerosa prole e svolse un ruolo politico fondamentale per un paese che doveva riprendersi da decenni di lotte intestine. Alla morte del marito pugnalato dal cattolico Ravaillac. Ella seppe fare buon uso della sua raffinata cultura, promuovendo le arti e lo spettacolo anche in funzione politica.
Pose sotto la sua protezione artisti quali Giovan Battista Marino, Peter Paul Rubens, Anton van Dyck, Frans Pourbus.
Riuscì anche a procurare un trono a quattro dei suoi figli: Luigi XIII, Enrichetta, Elisabetta e Cristina. Perse la sua ultima battaglia contro il cardinale Richelieu che la costrinse a un esilio durissimo.
La fama di Maria presso i posteri fu soggetta però ad una damnatio memoriae, causata soprattutto dagli eventi che la videro al potere negli ultimi anni di vita.