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Ottone II di Sassonia
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Ottone II di Sassonia (955 - Roma 983).
Re di Germania (961-983) e imperatore (973-983). Figlio di Ottone I, sposò la bizantina Teofano (972). Sconfitto il ribelle duca di Baviera (976), nel 980 scese in Italia, sedò a Roma le violenze dei Crescenzi, sottomise formalmente i longobardi duchi di Benevento e Capua, ma fu duramente sconfitto dai musulmani di Sicilia (982).

Ad Ottone I, morto nel 973, successe il figlio Ottone II, che dovette subito occuparsi di reprimere la ribellione dei Tedeschi.
Sceso poi in Italia, nel 980 depose il Papa nominato dalle famiglie nobili anti-germaniche e fece eleggere Benedetto VII a lui fedele.
Poté finalmente occuparsi dell'Italia meridionale dove fu costretto a combattere contro gli Arabi che continuavano ad intensificare le incursioni in Calabria e in Puglia. Sconfitto presso Stilo nel 982, Ottone II non fece in tempo a prepararsi alla riscossa perché l'anno seguente morì.
Alla sua morte, il figlio Ottone III aveva appena tre anni.
Ne approfittarono gli Slavi e i Danesi che riuscirono temporaneamente a sfondare il confine settentrionale dell'impero. La guerra contro gli Slavi si protrasse così a lungo che, diventato maggiorenne, Ottone III dovette ancora scontrarsi con essi.
Figlio di una principessa bizantina, egli aveva ricevuto un'educazione raffinata ed era stato istruito da Gerberto d'Aurillac, uno degli uomini più dotti del tempo. Era maturata così in lui l'idea di una restaurazione dell'impero cristiano, inteso come comunità universale dei popoli dell'Occidente e dell'Oriente europeo sui quali egli, protettore della Chiesa, voleva regnare come re sacerdote.
Trasferì la capitale a Roma, fece reprimere una rivolta guidata dal nobile Giovanni Crescenzio ed elesse come papa il suo maestro Gerberto d'Aurillac, che prese il nome di Silvestro II.
Il progetto di Ottone III incontrò l’ostilità dell'aristocrazia italiana e dei principi tedeschi.
Cacciato da Roma da una sommossa, egli morì nel 1002.


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