Papa Pio XI

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Nato a Desio il 31 Maggio 1857 col nome di Achille Ratti da una famiglia che si occupava della lavorazione della seta. Studiò a Milano presso l'Università Gregoriana e venne ordinato sacerdote nel 1879. La sua competenza negli studi filosofici lo portò all’attenzione del Papa Leone XIII. Insegnò presso il seminario di Milano e nel 1888 entrò a far parte del collegio dei dottori della Biblioteca Ambrosiana, per diventare bibliotecario capo nel 1907. Chiamato da Pio X a Roma, divenne vice prefetto della Biblioteca Vaticana. Nel 1918 il Papa Benedetto XV lo nominò Legato Pontifico in Polonia, dove riuscì ad instaurare buoni rapporti tra la Chiesa ed il nuovo governo ed aiutare i cristiani residenti in Russia.
Nel 1919 divenne Nunzio Apostolico in Polonia e nel 1921 venne nominato arcivescovo di Milano, divenendo Cardinale. Otto mesi dopo venne eletto Papa il 6 Febbraio 1922 come successore di Papa Benedetto XV col nome di Pio XI.

Il suo principale impegno fu nella lotta contro ogni forma di nazionalismo, razzismo e totalitarismo in quanto minacce alla dignità dell'uomo. Emise l'enciclica Quas Primas dove veniva stabilità la festa di Cristo Re a ricordare il diritto della religione a pervadere la tutti i campi della vita quotidiana: dallo stato, all'economia, all'arte.
Per richiamare i laici ad un maggiore coinvolgimento religioso, nel 1923 venne riorganizzata l'Azione Cattolica. In campo missionario, si batté per l’integrazione con le culture locali invece dell'imposizione di una cultura occidentale e nell'enciclica Rerum Orientalium del 1928 richiamò i cristiani dell'Est ad una maggiore comprensione della Religione Ortodossa.
Pio XI fu estremamente critico anche con il ruolo passivo tenuto in capo sociale dal capitalismo. Nella sua enciclica Quadragesimo anno del 1931 richiamò l'urgenza delle riforme sociali già indicate quaranta anni prima da Papa Leone XIII.

Nel 1929 il Papa fu l'artefice della firma dei Patti Lateranensi tra il Cardinale Pietro Gasparri ed il governo fascista di Benito Mussolini, con i quali veniva data alla Santa Sede la sovranità sullo stato della Città del Vaticano, come enclave nella città di Roma, in cambio dell'abbandono da parte del Vaticano di pretese territoriali sul precedente Stato Pontificio.
A compensazione delle perdite territoriali e come supporto nel periodo transitorio, il governo garantiva un trasferimento di denaro che, investiti da Bernadino Nogara. sia in immobili che in attività produttive, pose le basi per l’attuale struttura economica del Vaticano.
Le relazioni tra il Vaticano ed il Fascismo deteriorano drasticamente negli anni successivi, fino alla chiusura da parte del governo nel 1931 delle sedi dell’Azione Cattolica e all’emissione dell'enciclica Non Abbiamo Bisogno, nella quale si affermava l'impossibilità di essere allo stesso tempo cattolici e fascisti.

Dal 1930 il ruolo del Cardinale Gasparri venne preso dal Cardinale Eugenio Pacelli, che gli successe con il nome di Papa Pio XII. Nel 1933 venne negoziato un concordato con la Germania nazista di Adolf Hitler, che non venne mai attuato.
Nel 1937, a seguito delle continue interferenze del nazismo sulla vita dei cattolici, il Papa emise l'enciclica Mit Brennender Sorge, con una ferma condanna dell'ideologia nazista, seguita dopo poco da Divini Redemptoris, con un'analoga condanna dell’ideologia comunista.

Attento osservatore dello sviluppo tecnologico, fondò la Radio Vaticana, modernizzò la Biblioteca Vaticana e ricostituì nel 1936 l'Accademia Pontificia delle Scienze. Pio XI morì il 10 Febbraio 1939 e gli succedette il Papa Pio XII.