Repubblica Cisalpina
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La suddivisione politica dell'Italia nel 1796 prima della costituzione della Repubblica Cisalpina


La Repubblica Cisalpina venne creata il 29 luglio 1797 ad opera del generale Bonaparte su quella che era la "giovane" Repubblica Cispadana (nata il 9 gennaio 1797). Ad essa venne unita la Repubblica Transpadana (ex Ducato di Milano) il 9 luglio dello stesso anno.

L'Austria riconobbe la nuova entità con il Trattato di Campoformio il 17 ottobre del medesimo anno ottenendo in cambio quello che rimaneva dell'effimera Repubblica Veneta (nata il 29 giugno 1797).

Il territorio della repubblica nella sua massima estensione era formato dal vecchio Ducato di Milano (ex Repubblica Traspadana), dal Ducato di Modena e Reggio, da Bologna, Ferrara e Ravenna (ex Legazioni Pontificie), dai principati di Massa e Carrara, dal territorio di Mantova e dai territori veneti compresi tra l’Adda e l’Adige tra cui Verona e Rovigo e dalla Valtellina.

Forma istituzionale La forma istituzionale ricalcava pesantemente quella francese; il territorio venne diviso in dipartimenti, nei quali venivano eletti i giudici di pace, tutti i magistrati e gli elettori, uno ogni duecento abitanti aventi diritto di voto. Quest’ultimi eleggevano due consigli: quello dei Seniori e quello dei Giuniori. Il primo era composto da quaranta a sessanta membri ed aveva il compito di approvare le leggi e promuovere eventuali variazioni della Carta Costituzionale, il secondo invece era formato da ottanta a centoventi membri ed aveva il compito di proporre le leggi. I compiti comuni di entrambi i consigli erano l’approvazione dei trattati, la scelta di un Direttorio e la determinazione dei tributi. Il Direttorio era formato da cinque elementi e rappresentava il potere esecutivo. Venne anche adottato il calendario e l’era francese.

Trattato di Alleanza

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La suddivisione politica dell'Italia nel 1803


Formalmente la Repubblica Cisalpina era uno stato indipendente alleato della Francia, ma il trattato di alleanza praticamente sanciva la sudditanza della neo-repubblica a quella francese.

I termini del trattato, infatti, erano a favore della Francia che avrebbe mantenuto il controllo della polizia e un presidio militare di ben venticinquemila uomini a spese della repubblica stessa, la quale avrebbe dovuto formare, equipaggiare e mantenere anche una sua forza armata di trentamila uomini che avrebbe partecipato alle campagne napoleoniche.

Reazioni al Trattato

Il 4 marzo 1798 il Direttorio cisalpino presentò il trattato al consiglio dei Giuniori per la ratifica; il consiglio, nettamente sfavorevole ai termini del trattato, temporeggiò per alcuni giorni, ma a seguito delle minacce del generale Berthier approvò il trattato.

Ben diversa fu la reazione del consiglio dei Seniori che, pur esprimendo profonda gratitudine alla Francia, bocciò il trattato, in quanto il nuovo stato non sarebbe stato in grado di fare fronte alle onerose spese imposte. Questa posizione scatenò la rabbia dell’esercito e del Direttorio parigino; i Seniori vennero accusati di tenere discorsi sediziosi, e il generale Berthier minacciò di imporre un governo militare sulla regione. Al generale Berthier venne sostituito il Brune, che appena arrivato destituì alcuni Giuniori e Seniori ed ottenne infine che fosse approvato il trattato. L’8 giugno 1798 ci fu la ratifica.

La seconda Repubblica

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La suddivisione politica dell'Italia nel 1806


La Repubblica venne sciolta in seguito alle sconfitte patite dalla Francia ad opera degli eserciti austro-russi (Guerre napoleoniche della seconda coalizione) nell'Agosto del 1799.

Essa venne ricostituita in seguito al Trattato di Lunéville del 9 febbraio 1801 che portò ad un nuovo assetto territoriale dell'Italia (tra cui il ripristino della Repubblica Piemontese col nome di Repubblica Subalpina). In tale occasione il territorio si ampliò con l'inclusione dei territori della Ex Repubblica Veneta fino all'Adige e con il resto delle Legazioni Pontificie (le attuali Marche).

Repubblica Italiana

Il 26 gennaio 1802 alla Consulta di Lione viene sancita la nascita della Repubblica Italiana con capitale Milano e Napoleone presidente. Francesco Melzi d'Eril fu, invece, nominato vice-presidente.

Fine della Repubblica

La breve vita della Repubblica Cisalpina, divenuta poi Repubblica Italiana, si conclude tre anni dopo, il 18 Marzo 1805, quando Napoleone proclamo il Regno d'Italia incoronandosi a sua volta re (26 maggio 1805).