Pol Pot

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Saloth Sar (19 maggio 1925 - 15 aprile 1998), meglio conosciuto come Pol Pot, fu il capo dei Khmer Rossi e Primo Ministro della Cambogia (ufficialmente Kampuchea Democratica durante il suo governo) dal 1976 al 1979. Mentre era al potere morirono circa due milioni di Cambogiani.

Pol Pot nacque a Prek Sbauv in quella che allora era una parte dell'Indocina Francese ma che adesso si trova nella provincia di Kompong Thom, in Cambogia. Nel 1949, vinse una borsa per studiare radioingegneria a Parigi. Durante i suoi studi divenne comunista, e si unì al Partito Comunista Francese. Nel 1953, fece ritorno in Cambogia.

A quell'epoca, una rivolta a guida comunista era in atto contro l'occupazione francese dell'Indocina. Il centro di questa sollevazione era in Vietnam, ma si svolse anche in Cambogia e nel Laos. Saloth Sar si unì ai Viet Minh, ma trovò che tenevano in considerazione solo il Vietnam, e non il Laos o la Cambogia. Nel 1954, i francesi lasciarono l'Indocina, ma i Viet Minh si ritirarono nel Vietnam del Nord, e Re Norodom Sihanouk indisse delle elezioni. Sihanouk abdicò e formò un partito politico. Usando la sua popolarità e qualche intimidazione, spazzò via l'opposizione comunista e conquistò tutti i seggi del governo.

Pol Pot sfuggì alla polizia segreta di Sihanouk e spese dodici anni in latitanza, addestrando le reclute. Alla fine degli anni '60, il capo della sicurezza interna di Sihanouk, Lon Nol, intraprese un'azione brutale contro i rivoluzionari, conosciuti come Partito Comunista di Kampuchea. Pol Pot iniziò una sollevazione armata contro il governo, venendo appoggiato dalla Repubblica Popolare Cinese.

Prima del 1970, il Partito Comunista di Kampuchea fu di insignificante importanza nella politica cambogiana. Ad ogni modo, nel 1970, il Generale Lon Nol, appoggiato dagli USA, depose Sihanouk, poiché quest'ultimo veniva visto come fiancheggiatore dei Viet Cong.

Per protesta, Sihanouk diede il suo supporto alla parte di Pol Pot. Quello stesso anno, Richard Nixon ordinò un incursione militare in Cambogia, allo scopo di distruggere i santuari Viet Cong al confine con il Vietnam del Sud. La popolarità di Sihanouk, unita all'invasione statunitense della Cambogia, portarono molti a fianco di Pol Pot e ben presto il governo di Lon Nol si trovò in controllo delle sole città.

Si è sostenuto che i Khmer Rossi avrebbero potuto non prendere il potere se non fosse stato per la destabilizzazione causata dalla Guerra del Vietnam, e in particolare per le campagne di bombardamento atte a "spazzar via i santuari vietnamiti" in Cambogia. William Shawcross sostenne questo punto di vista nel suo libro del 1979, Sideshow.

Quando gli Stati Uniti lasciarono il Vietnam nel 1973 i Viet Cong lasciarono la Cambogia, ma i Khmer Rossi continuarono a combattere. Incapace di mantenere qualsiasi controllo sulla nazione, il governo di Lon Nol collassò rapidamente. Il 17 aprile 1975, il Partito Comunista di Kampuchea prese Phnom Penh e Lon Nol scappò negli Stati Uniti. Meno di un mese dopo, il 12 maggio, le forze navali dei Khmer Rossi operanti in acque territoriali cambogiane sequestrarono la nave mercantile americana S.S. Mayaguez, l'ultima che aveva lasciato il Vietnam, facendo precipitare la Crisi della Mayaguez.

Norodom Sihanouk ritornò al potere nel 1975, ma presto si trovò affiancato dai suoi più radicali colleghi comunisti, che avevano poco interesse nei suoi piani di restaurazione della monarchia.