Meuccio Ruini

Bartolomeo Ruini
(il nome di battesimo fu cambiato in Meuccio, da sempre usato, nel 1946) nasce a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877 da Antonio e da Anna Buccella. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo “Ariosto” di Reggio Emilia, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna con una tesi dal titolo La distinzione tra società e Stato e la teoria dello stato di diritto (pubblicata, a Roma, nel 1904).
Nel 1900 si trasferisce a Roma al seguito del “maestro” di studi giuridici Icilio Vanni con l’intenzione di conseguire la docenza universitaria e di dedicarsi quindi all’insegnamento. Ma, dovendosi mantenere negli studi, nel 1903 entra nell’amministrazione del Ministero dei Lavori Pubblici dove, nel 1912, diviene direttore generale dei servizi speciali per il Mezzogiorno.
Nel 1907, dopo aver cominciato a mostrare una spiccata attitudine agli impegni politici sui problemi concreti, soprattutto nel settore finanziario e dei lavori pubblici, è eletto consigliere comunale a Roma e consigliere provinciale di Reggio Emilia.
A soli 35 anni entra, essendone il più giovane consigliere, nel Consiglio di Stato e nel 1913 è eletto deputato nel Partito radicale (rieletto nel 1919).
Partecipa alla prima guerra mondiale come volontario, “non solo per Trento e Trieste ed i confini nazionali, ma per ragioni di solidarietà democratica [con l’Intesa] e di avvenire sociale” (Ricordi,Milano 1973, p. 34), dapprima come sottotenente del genio, poi come tenente dei bersaglieri, distinguendosi in modo particolare, tanto da meritare, al termine della guerra, la medaglia d’argento al valor militare ed un discorso di elogio da parte di Nitti alla Camera dei Deputati. Il generale Armando Diaz di lui disse: “Questi parlamentari che fan parlare i giornali dicono di fare la guerra e non la fanno. Solo pochi si battono realmente. C’è però un ufficiale che non so se sia folle o se voglia suicidarsi: quando si dà il segno di uscire dalla trincea è sempre il primo: si chiama Meuccio Ruini” (Le confessioni pel domani (da un ultraottuagenario). Ricordi di pensiero e di vita per la storia di domani, bozza inedita conservata in “Archivio Meuccio Ruini”, presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia). Nel 1919 è nominato sottosegretario al Ministero dell’Industria, Commercio e Lavoro (1919) e poi Ministro delle Colonie (1920). Nel 1922 intraprende dalle pagine de “Il Mondo” una coraggiosa campagna antifascista; l’anno dopo organizza l’Unione nazionale della nuova democrazia. Espulso dal consiglio di Stato e privato dell’esercizio dell’avvocatura e dell’insegnamento, Ruini vive il suo “esilio in patria” dedicandosi allo studio di problemi storici e costituzionali, mantenendo costanti contatti con gli antifascisti democratico-liberali.
Dopo il crollo della dittatura fonda il Partito democratico del lavoro, divenendone segretario, ed entra a far parte dei primi governi, per occupare poi un posto di primo piano nell’elaborazione della nuova Costituzione come Presidente della “Commissione dei 75”. Nel 1947 è Presidente del Consiglio di Stato e nel 1953 è eletto alla presidenza del Senato.
Nel 1957 gli è affidata la presidenza del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e il 2 marzo 1963 è nominato Senatore a vita “per altissimi meriti nel campo scientifico e morale”.
Muore a Roma il 6 marzo 1970.


Opere

  • Le opere pubbliche in Calabria, Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1913.
  • La questione meridionale e l’ora presente, Roma, Sapientia, 1914.
  • Problemi di guerra e di dopoguerra, Campobasso, Colitti, 1917.
  • Il pensiero di Wilson, Bologna, Zanichelli, 1918.
  • La montagna in guerra e dopo la guerra, Roma, Athenaeum, 1919.
  • Il consiglio nazionale del lavoro, Bologna, Zanichelli, 1920.
  • Le possibilità economiche d’Italia, Roma, Athenaeum, 1922.
  • La democrazia e l’unione nazionale, Milano, Corbaccio, 1925.
  • Luigi Corvetto, genovese, ministro e restauratore delle finanze di Francia (1756 1821), Bari, Laterza, 1929.
  • Le quattro vite di Pellegrino Rossi, Milano, Società anonima editrice Dante Alighieri, 1929 (con lo pseudonimo di M.R. Buccella).
  • La signora di Staël, Bari, Laterza, 1931.
  • Verso la costituente: problemi della Costituzione, Roma, Europa, 1945.
  • Breve storia della Svizzera come nazione e come società di nazioni, Roma, Cremonese, 1948.
  • Profili storici di Amendola, Sacchi, Bissolati, Bonomi, Giuffrida, Orlando, Croce, Bologna, Cappelli, 1953.
  • La nostra e le cento costituzioni del mondo, Milano, Giuffrè, 1961-1964.
  • Federico List, Milano, Giuffré, 1961.
  • Rievocazioni, studi, ricordi, Milano, Giuffrè, 1961.
  • Nazione e comunità di nazioni: dal nazionale al sovranazionale, Milano, Giuffrè, 1961.
  • Al di là del capitalismo e del comunismo: democrazia del lavoro, Milano, Giuffrè, 1962.
  • Pensatori e politici del prerisorgimento e risorgimento d’Italia, Milano, Giuffrè, 1962.
  • Avventure e avventurieri della finanza, Milano, Giuffrè, 1969.
  • Ricordi, Milano, Giuffrè, 1973.