Premi il tasto "H" della tastiera per tornare in Home Page
Saladino I,sultano d'Egitto
Translation
this page in english:
via Google

Saladino I,sultano d'Egitto (1171-1193) e di Siria (1174-1193), fondatore della dinastia degli Ayyubidi e noto anche in Occidente per le lotte contro i crociati. Di stirpe curda, educato in Siria, con il padre, l'emiro ‘Ayyub ibn Shadi, e lo zio Shirkuh, fu al servizio dell'atabek di Aleppo e Damasco Nur al-Din Mahmud (Norandino).
Accompagnò Shirkuh in Egitto (dove tra il 1163 e il 1169 vi fu uno stato di continuo disordine) formalmente per rinsaldarvi l'autorità del sovrano, in realtà per sottomettere a Damasco il califfato fatimide. Nel 1168 il paese fu stabilmente occupato e, morto lo zio, Saladino divenne contemporaneamente capo dell'esercito siriano e visir del califfo cairota Al-‘Adid (1160-1171).

Provvide, con fortuna, a rafforzare l'Egitto direttamente attaccato dai Franchi e dai Bizantini partecipanti alla seconda crociata e minacciato d'isolamento dal regno latino di Gerusalemme. Bloccò i primi in Damietta (Dimyat), eluse la posizione strategica dei secondi con l'occupazione di Eilat (Aila), garanzia di sicure comunicazioni con la Siria attraverso il Mar Rosso. Nel 1171, morto Al‘Adid, si proclamò sultano; già prima aveva fatto pronunciare il nome del califfo di Bagdad nella preghiera del venerdì; dopo l'avvento al trono restaurò formalmente l'Egitto nella Sunna, ristabilendo quella unità spirituale che riteneva la prima condizione per una lotta vittoriosa contro i crociati. Nel 1174, morto anche Nur al-Din, si proclamò sultano di Siria (frattanto aveva anche occupato lo Yemen), e l'anno dopo ne ricevette dal califfo l'investitura. Realizzò così alle spalle degli Stati latini d'Oriente una formazione territoriale compatta e unitaria che li strinse in irrimediabile morsa. Riprese la guerra santa di Norandino e, sfruttando abilmente le discordie intestine degli avversari, li divise. Nel luglio 1187 annientò l'esercito di Guido di Lusignano nell'importante battaglia di Hattin, conquistò Gerusalemme e tutto il regno latino, salvo Tiro; l'anno dopo distrusse il principato d'Antiochia. In seguito a questi eventi venne bandita la terza crociata, cui parteciparono i principali sovrani d'Europa ("crociata dei re"). Dopo la morte dell'imperatore Federico Barbarossa e la dispersione delle milizie tedesche (1190), Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone concentrarono gli sforzi contro San Giovanni d'Acri, che il Saladino tentò invano di sbloccare (1191). Caduta la fortezza e sconfitto ad Arsur (od. Arsuf), riuscì tuttavia a concludere un favorevole trattato di pace quinquennale (2 settembre 1192), conservando tutta la Palestina interna, con Gerusalemme, e lasciando ai crociati la costa.
L'anno dopo morì e i suoi domini, tra cui Siria e Yemen, furono spartiti tra il fratello Al-Malik al-'Adil che gli succedette nel 1199, e tre dei suoi figli. Il Saladino fu celebrato come campione della fede e dell'ideale cavalleresco e la sua figura esaltata in Oriente e in Occidente.


Vedi il Dodicesimo Secolo