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Il massacro di San Valentino
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Chicago, 1929. Sono da poco passate le 10,30 del giorno di San Valentino e fuori da un capannone al 2122 di North Clark Street si respira ancora l’odore della polvere da sparo. All’interno, riversi sul selciato, i corpi di 7 uomini massacrati dai proiettili e dalla furia dei killer. Un’immagine che vive ancora oggi, immortalata sulle foto in bianco e nero scattate dalla polizia e dai reporter arrivati in tutta fretta per registrare per sempre l’orrore di quella scena. Per i cronisti che hanno descritto quanto è accaduto, quell’episodio ha un solo nome: “Il massacro di San Valentino”. L’ultimo sussulto di una guerra senza esclusione di colpi che ha visto protagonisti, in quegli anni, il gangster per antonomasia, Al Capone e il suo rivale numero uno, Dion O’Banion, entrambi in lotta per il controllo delle attività illecite in tutta la città. Due nomi scolpiti nella leggenda e nella crudeltà del crimine statunitense nei primi decenni del ‘900 che si sommano a molti altri per raccontare le vite, i volti e gli episodi degli uomini che hanno fatto la storia della malavita organizzata oltreoceano.