ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI TELECOM ITALIA DEL 20 OTTOBRE 2000

 

Sintesi dell’intervento e dichiarazione di voto (per un totale di 68.205 azioni) di Alessandro Fogliati , presidente ADAS: Associazione Dipendenti Azionisti

 

Parte ordinaria: adozione regolamento assembleare. Voto favorevole.

 

Presa d’atto dei passi avanti compiuti in tema di Corporate Governance. Codice di autodisciplina del CdA. Prime modifiche allo statuto sociale. Regolamento assembleare. Maggiore frequenza informativa sulla gestione e sulle prospettive del Gruppo. Approccio responsabile verso il mercato, il risparmiatore e l’investitore (market friendly).

 

Manifestata l’esigenza di ridare significato alle assemblee degli azionisti: Formulato specifiche proposte, per i piccoli azionisti e i dipendenti azionisti, tenuto proprio conto dell’impegno assunto dal CdA: “Gli amministratori incoraggiano e facilitano la partecipazione più ampia possibile degli azionisti alle assemblee” (codice di autodisciplina) e del nuovo statuto sociale che prevede di facilitare la raccolta delle deleghe presso i dipendenti azionisti soci di associazioni costituite ai sensi di legge. Allo stato attuale, le Associazioni di azionisti di Telecom Italia non sono in grado di partecipare alle assemblee degli azionisti in base alle attuali disposizioni di legge e al connesso regolamento Consob.

 

Chiesto a Telecom Italia di contribuire affinché il Ministro del Tesoro, nell’ambito della imminente vendita del residuo lotto di azioni della Società (oltre 180 milioni), preveda una offerta “mirata” ai dipendenti azionisti e ai soci delle Associazioni esistenti. Viene ricordato che in tal modo potrebbero forse essere conseguiti quegli obiettivi che l’offerta precedente (a 1,5 milioni di risparmiatori e a quasi 100 mila dipendenti) non ha certamente raggiunto.

 

Parte straordinaria: progetto di scissione totale di Stet International (riordino delle partecipazioni in società estere). Voto favorevole.

 

L’attività internazionale del Gruppo non è ancora ben percepita dal mercato: Infatti, anche dopo la lettura della relazione semestrale (documento che meriterebbe una stesura ben diversa!) restano più ombre che luci. Nessuna indicazione di peso circa il ritorno degli attuali significativi impegni finanziari e di risorse umane. Le acquisizioni recenti, che comportano nuovi rilevanti impegni sono in grado di collocare Telecom in una posizione “forte” nel mondo? La ristrutturazione del comparto internazionale é un passo obbligato da fare  in tempi brevi.

 

Il progetto di scissione totale di Stet International, è una prima importante risposta a questa esigenza. In questa prospettiva, cadono le perplessità che potrebbero emergere sul progetto, nella valorizzazione degli “asset”.

Non è infatti per noi azionisti-soci facile valutare se con tale scissione Tim venga privilegiata rispetto a Telecom Italia. L’operazione è neutrale?. Telecom Italia aumenterà la sua partecipazione in TIM, quasi del 2%, avendo stimato una azione TIM a 11,69 Euro; vista l’attuale quotazione TIM tale quota potrebbe aumentare? E’ lecito ipotizzare che questi valori non cambino in quanto correlati ad altri che si modificano nelle stesse proporzioni.

 

Le recenti acquisizioni all’estero risultano impegnative: in Brasile (CRT: 850 milioni di $), per il Latin American Nautilus (120 milioni di $, più altri 800 milioni di $); in Francia per Jet Multimedia si indicano 887 milioni di Euro. Quali gli effetti sul livello dell’indebitamento a fine anno e a fine 2001? Andrà certamente fissato un tetto.

 

Le preoccupazioni dei piccoli azionisti possono essere attenuate migliorando il processo comunicazionale. Vale certamente la pena di ipotizzare canali informativi innovativi. Al momento dell’OPAS Olivetti gli azionisti furono oggetto di attenzione particolare cosi come lo furono nel momento in cui venivano loro offerte azioni da parte dello Stato. Dopo di ciò più nulla. Neppure nei confronti dei quasi 100 mila dipendenti che nel contempo erano clienti e azionisti. L’attività comunicazionale viene invece quasi esclusivamente diretta al consumatore!    Si fidelizzino invece anche gli azionisti!

 

Quali preoccupazioni? Sembrano prevalere segnali di debolezza della Società nell’affrontare situazioni più drammatiche del previsto, nonostante una solidità patrimoniale, risorse e capacità in grado di affrontare la situazione. Carenza di credibilità? Chiediamo interventi sacrosanti: una equilibrata politica concorrenziale, il recupero della “libertà” di fronteggiare il cliente con politiche e prezzi opportuni e un atteggiamento più responsabile delle Autorità nei confronti di decisioni che possono risultare dolorose sul piano dell’occupazione.

 

Va certamente rafforzata l’azione di contrasto nei confronti di norme regolamentari che producono danni alla nostra azienda senza per altro arrecare benefici al Paese. Ci si vanta del numero di licenze rilasciate e del possibile sviluppo dell’occupazione, che la liberalizzazione del settore porterebbe e ci si sottrae alla realtà connotata da esuberi con relativo drammatico ricorso anche alla cassa integrazione seppure finalizzata alla riqualificazione del personale. Si pretendono regole asimettriche, che penalizzino Telecom Italia e che avvantaggino i nuovi “deboli” operatori privati, che nella realtà rappresentano il veicolo di entrata nel nostro Paese dei più grandi operatori anch’essi ex monopolisti.Va detto a chiare lettere che con l’accesso diretto all’utente, tramite le nostre infrastrutture da parte dei concorrenti, la liberalizzazione è ormai completata. Va detto anche che l’uso di questi mezzi va pagato, l’alternativa è evidente, questi grandi concorrenti si costruiscano le loro reti!