a Potenza il 3 maggio 2002 
alle ore 17.00

nella sala Convegni del Museo Provinciale

si è svolto l'incontro dibatito sul tema : 
"Affido Familiare ? Vuoi Metterti in gioco ? "
 

Qui di seguito riportiamo :

  • l'esperienze di 2 ragazze che hanno sperimentato l'affido e che hanno trasmesso ai convenuti all'incontro 

  • alcuni punti forti della relazione di WALTER MARTINI

    (responsabile affido  familiare dell’Associazione Papa Giovanni XXIII  di Don Oreste Benzi)
     

Buona sera a tutti,

scusatemi se non parlo bene la lingua italiana, mi chiamo ..........
ho 17 anni sono una ragazza africana vengo dal burundi.  

Sono venuta in italia per studiare circa 3 anni fa, e non immaginavo mai di trovarmi in un collegio. In africa ho sofferto la fame, le malattie e tante difficoltà però con la mia famiglia vivevo serenamente perché i miei genitori mi volevano  bene ed ero felice con i miei fratelli.

In collegio non mi mancava nulla,  le  suore mi hanno trattato bene ma quello che mi mancava era il calore di una famiglia.

Un giorno il giudice mi ha proposto di andare in una famiglia ed io ho subito accettato anche se ero preoccupata perché non sapevo dove sarei capitata.

Ma il signore mi ha aiutata ed ho incontrato la famiglia dove ora vivo.

Oggi  posso dire che dopo 10 mesi sono contentissima di abitare in questa famiglia.

Fin dal primo giorno sono stata accolta con gioia, ho respirato un'aria fraterna e amorosa e tutti erano premurosi e attenti con me, mi sono sentita a mio agio e libera di portare le mie abitudini, e ho insegnato a tutti anche alcuni canti della mia terra.

I miei genitori affidatari, mi rispettano e anche io rispetto le regole della famiglia e spesso li sento dire che io sono un "un caso facile" perché agli altri dicono che sono una ragazza buona, generosa, e studiosa.

Io spesso scrivo ai miei genitori e anche loro mi scrivono e mi mandano fotografie dei miei fratelli ed io nono vi nascondo che aspetto con ansia le loro lettere perché anche se sono tanto lontana da loro io li penso sempre e avrei il grande desiderio di rivedere tutti.

Li ho sentiti telefonicamente e ho vissuto tanta emozione e anche la famiglia affidataria.

La mamma affidataria, ha parlato con mio padre in lingua francese preparandosi la sera prima, e ha rassicurato la mia famiglia dicendo di stare tranquilli perché io stavo bene ed ero una ragazza buona ed educata.

il mio sogno e' di diventare un'insegnante, mi sono iscritta al liceo pedagogico con indirizzo linguistico e chissà. un giorno, forse, potrei tornare in africa per aiutare anche io i bambini africani.

  grazie a tutti e buona serata.

 

Buona sera.

Sono :  ...............       

sono un po' emozionata e forse si vede.

Quando mi è stato chiesto di testimoniare la mia esperienza sono stata subito pronta..

Per me è la prima volta che parlo a tanta gente ed ho scritto queste poche righe pensando alla mia mamma.

Io non so chi ha voluto farci incontrare.

Quando ti ho visto la prima volta in collegio ho capito subito che tu potevi essere la mamma che io cercavo, e quando a natale tu mi sei venuta a prendere ero cosi timida perché non sapevo come poteva essere la tua famiglia.

Ma quando sono entrata tutti mi hanno accolta bene, anche papà Marcello.

E quando dovevo rientrare in collegio e non me ne volevo andare perché già vi volevo tanto bene. 

Mamma  ricordi quando ci dovevamo salutare io  ti ho detto non mi lasciare. Tu per calmarmi mi hai risposto: non ti lascerò.

  Poi le vacanze estive le ho passate con voi ed ero cosi felice perché ero parte della famiglia e quando erano finite le vacanze ed io dovevo rientrare in collegio voi mi avete chiesto se io volevo rimanere con voi.

In quel momento il mio cuore batteva forte. Io ora sono felice di far parte della vostra famiglia come vostra figlia: ho un fratellino che mi vuole bene ed io ne voglio a lui; dei nonni e degli zii che mi amano e mi sostengono ed io ne voglio a tutti loro per come mi hanno accolta sin da quel natale.

  Sono cosi felice, che non vi immaginate quanto, di avere dei genitori cosi buoni e comprensivi con me.

  Vi voglio tanto bene. Questa è la mia storia piccola ma bella.

 

WALTER MARTINI

(responsabile affido familiare dell’Associazione Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi)
  1.  Il bisogno profondo di ogni bambino, e non solo, è quello di capire che la propria vita stà cuore a qualcuno, che qualcuno ci vuole bene in modo unico, gratuito, continuativo, individuale. 
  2.  Bambini che per i quali, al momento della loro accoglienza, venivano date poche speranze, oggi a distanza di anni vivono. Ecco perché la risposta non è nella costruzione dei nuovi lazzaretti, nelle case di vacanza per i bambini sieropositivi. 
  3.  Il bambino ha bisogno di affetto, ha bisogno di una intensa relazione interpersonale, ha bisogno di vedere sviluppata nella quotidianità la sua autostima, perché solo così gli è consentito di crescere 
  4.  Il bambino per crescere bene, fiducioso, sicuro di sé deve ricevere e mantenere una buona immagine di sé, riflessa da chi lo ha messo al mondo o da chi ha scelto di rigenerarlo. 
  5.  soltanto attraverso l'essere amato si riceve la radicale conferma di sé 
  6.  una relazione educativa significativa va costruita giorno per giorno, ora per ora, istante per istante 
  7.  il bisogno della mamma è come una fame acuta 
  8.  quando la propria famiglia non è in grado di rispondere a i bisogni dei bambini, quando cioè c'è nella famiglia di origine è presente una situazione di grave pregiudizio che impone l'allontanamento del bambino per un periodo variabile, la risposta a questi bisogni è in un altra famiglia. 
  9.  Chiunque accoglie un bambino e lo rigenera nell'amore diventa suo genitore. 
  10.  L'affido è un atto d'amore gratuito perché accogli un minore non per tenerlo per te, ma solo per il tempo necessario affinché la sua situazione familiare non renda possibile il rientro nella sua famiglia di origine. 
  11.  Non basta più dare la "fetta di pane", occorre mangiarla insieme. 
  12.  molti sono i protagonisti dell'affido: la famiglia di origine, il bambino, la famiglia affidataria, gli operatori del servizio sociale, i magistrati del Tribunale per i minorenni e il Giudice tutelare, i servizi delle Aziende Sanitarie Locali. 
  13.  l'affidamento non può: essere considerato un optional, non può essere attuato come un intervento di allontanamento, non può essere attuato come un intervento di collocamento, non può essere soppiantato dalla teorizzazione dei "luoghi neutri. 
  14.  Per l'affidamento bisogna: Operare in sinergia nel rispetto del ruolo unico e peculiare di ogni soggetto, Maggior riconoscimento del ruolo delle famiglie accoglienti, Una formazione integrata, Una rete solidale, dare Nuove risposte a nuovi bisogni, 
  15.  Ogni bambino ha diritto di vivere da subito in una famiglia che lo accolga e lo ami. 
  16.  Necessita una nuova figura professionale - Il consulente per l'affido. 
  17.  Occorrerà realizzare nuovi modelli di accoglienza familiare ? 
  18. Le cose belle prima si fanno e poi si pensano !!!!