IL SIGNIFICATO DI UN'ESPERIENZA

L'esperienza della settimana di vacanza studio che si svolge a Viggianello, sul Pollino, ha avuto inizio nell'estate del 1994. La partecipazione, da sempre numerosa e significativa, ha visto la presenza di gruppi, provenienti dalle regioni del Sud, che hanno scelto di farsi compagni di strada di tanti bambini e ragazzi che vivono in famiglie disagiate, incontrati nelle proprie città, spesso nelle realtà più periferiche e marginali. Dopo iniziali esperienze come gruppi isolati, si è cominciata a maturare l'esigenza di crescere assieme, attraverso momenti di confronto, verifica, riflessione strategica, amicizia. Ci si è resi conto cioè che era possibile rompere l'isolamento che ciascuno viveva nei propri paesi e città e che si poteva fare un percorso comune, dal momento che si condividevano tante cose, a partire da una comune passione per il destino di tanti bambini e di tante famiglie in difficoltà, a finire ad un modo di fare volontariato, che, ancora oggi, ha poco a che fare con gli interventi di beneficenza tradizionali. Nel cammino di questi gruppi e nelle tante accoglienze fatte, si possono leggere, come in filigrana, un bisogno di comunità, di appartenenza, di cambiamento, da vivere assieme a coloro che maggiormente soffrono situazioni di esclusione, di messa ai margini, di perdita di senso.

I gruppi che si incontrano da sei anni a Viggianello sono prevalentemente quelli che, tra le tante azioni possibili di accoglienza e sostegno, hanno scelto di agire per la promozione e corretta realizzazione dell' affido familiare, nelle forme previste dalla legge 184/83 ed in altre, innovative, come l'affidamento educativo, part-time o diurno, l'animazione sociale, il lavoro di strada, l'appoggio scolastico, l'orientamento al lavoro, l'accompagnamento di bambini disabili, immigrati e nomadi.

L'esperienza fatta in questi anni smentisce il luogo comune che, al Sud, 1' affidamento abbia un bilancio fallimentare. Laddove, infatti, si è avviato il lavoro di rete, si è fatta formazione e sono cresciute esperienze autoorganizzate, il bilancio è stato positivo.

Le settimane estive di vacanza studio hanno visto la partecipazione di un rilevante numero di famiglie affidatane, di animatori di case-famiglia, di bambini e ragazzi. Sono tutte persone che vivono la loro esperienza di accoglienza nell'ambito di gruppi organizzati e che, l'estate, si ritrovano assieme per fare comunitariamente un cammino di verifica e formazione.
Mettendosi a confronto anche con esperti e con operatori istituzionali. Tali iniziative sono preparate, nel corso dell'anno, da persone impegnate in gruppi di volontariato e congregazioni religiose di più regioni, secondo lo stile del collegamento dal basso maturato nel MoVI.

Negli anni questi sono stati i temi sviscerati nelle settimane di formazione: 

edizione 1994 "Bambini e ragazzi al Sud: quali diritti?"

   "        1995          "             "           : quale accoglienza?"

   "        1996          "             "           : quale condivisione?"

   "        1997          "             "           : quale progetto?'

   "        1998          "             "           : quale comunicazione?"

    "       1999          "             "           : quale futuro?"

    "       2000          "             "           : quale fantasia?"

Gli obiettivi perseguiti dai gruppi partecipanti alle varie edizioni, si possono cosa riassumere:  

- E' essenziale operare per creare un ambiente più favorevole alle relazioni di comunità, alle famiglie in difficoltà, all' affido stesso, perché, ogni qualvolta si eroga un servizio che non si ponga l'obiettivo di ritessere tali relazioni si è destinati a ribadire 1a condizione di esclusione delle persone, rafforzando la loro dipendenza, la loro sfiducia nelle proprie risorse, il loro senso di isolamento e di marginalità. E' necessario perciò, perché l'affido possa diventare una risorsa della comunità, che ad esso si ricorra all'interno di un cammino di prevenzione e di organizzazione sociale del territorio.

- Quello della prevenzione resta, l'obiettivo primario su cui si richiama, puntualmente, l'attenzione degli Enti Locali, sottolineando la necessità di agire con tempestività, evitando di attendere che le difficoltà familiari si aggravino in modo irreparabile.

- Altro obiettivo é il lavoro di rete, da costruire tra tutti i soggetti che interagiscono nel campo dell' affido, è questa infatti l'unica garanzia di lavoro efficace. Il lavoro di rete presuppone che ci sia pari dignità e che il progetto di affido sia un percorso condiviso.

- Infine si ritiene carente la normativa vigente, relativamente ai compiti dei Servizi Pubblici che hanno competenza in materia di affido: infatti è necessaria una regolamentazione normativa che riduca l'ambito di discrezionalità degli stessi e ponga gli interventi su un piano di certezza e di qualità.

Lo stile di vita e di impegno che è comune ai gruppi presenti a Viggianello, pur nell'originalità delle esperienze di ciascun gruppo e associazione, può essere condensato in tre parole-chiave:
condivisione
( il
senso profondo dell'accogliere ed accompagnare per un tratto di strada bambini e ragazzi i cui genitori hanno necessità di essere affiancati o temporaneamente sostituiti, é senz'altro racchiuso in una scelta di condivisione);
radicamento (coinvolgere se stessi nel destino di bambini e ragazzi in difficoltà significa avviarsi in un cammino di lunga durata, radicato nell'impegno e attuato in modo organico); 
lavoro di rete
(scegliere la modalità di impegno che metta radicalmente in discussione protagonismi individuali, patriottismi di sigla e spinte al "fai da te").

L'anello debole del lavoro di rete continua ad essere l'interazione con la sfera dell'intervento pubblico. La vera sfida di oggi consiste nel riuscire a fare un salto di qualità proprio su questo terreno.