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Sotto lo sguardo del ‘Grande Bidello’

Sir Oliver Skardy, ex-leader dei Pitura Freska, esordisce come solista con un album in cui ce n’è per tutti, dai reality ai nostri politici

(articolo di RasWalter comparso per la prima volta sul settimanale 'Controsenso' diretto da Antonio Savino ed edito dalla PubbliVenere)

La parola 'mito' è un termine di cui si abusa e che oggi ha perso quasi di significato. Ma se c'è un 'mito' nel panorama musicale Italiano, per i suoi testi irriverenti, la sua contagiosa simpatia e la freschezza della sua musica, questi è senz'altro Sir Oliver Skardy. Veneziano purosangue, il rubicondo e baffuto cantante dalle trecce lunghissime è stato a lungo il front-man di un gruppo molto amato dai giovani e assai stimato dai seguaci della musica reggae per il suo pionerismo: i Pitura Freska. Con la partecipazione a San Remo nel 1997 - col brano 'Papa Nero' - il gruppo veneziano raggiunse il picco della sua popolarità, con partecipazioni a ripetizione a spettacoli televisivi ed un ritornello sulla bocca di tutti. Oggi, però, questo seminale gruppo della nostra musica popolare e 'alternativa' (se 'alternativi' si può essere con due dischi di platino e due dischi d'oro) non esiste più. Ma uno come Skardy - quarantacinque anni, professione bidello - non molla ed ecco pertanto uscire in tutti i negozi il suo primo album solista dal titolo, tutto nel suo stile, 'Grande Bidello'.

Sir Oliver Skardy, lei è il bidello più famoso d'Italia...

Già, faccio il bidello in un Istituto d'Arte di Venezia. A mia volta anch'io avevo preso il diploma proprio in un Istituto d'Arte, ma sono riuscito a tornarci solo come bidello. I posti da professore erano tutti riservati ai raccomandati.

Come mai non ha lasciato il suo posto a scuola, altri lo avrebbero fatto...

Avrei voluto ma non ho potuto. Purtroppo non sono di famiglia ricca.

Eppure voi Pitura Freska avete venduto circa cinquecentomila dischi: un record per un gruppo del genere. Nessuna band reggae ha venduto come voi, neanche gli Africa Unite.

Questo è vero, ma noi non abbiamo fatto i soldi lo stesso. All'inizio che eravamo emergenti non abbiamo guadagnato molto, poi, quando siamo diventati famosi, le vendite dei dischi hanno cominciato improvvisamente a calare. Per questo non esistono più i Pitura Freska. Siamo stati dei veri sfigati.

Questo potrebbe forse dipendere anche dalla vostra partecipazione a Sanremo con 'Papa Nero'...non tutti i vecchi fans la gradirono...

Non dipende solo da quello. Abbiamo attraversato un momento in cui i nostri dischi erano molto richiesti ma la nostra casa discografica non li ristampava. Alla fine è andata così...

Come sono rimasti i rapporti tra lei e gli altri membri della band?

Non buoni, purtroppo. Ma è inevitabile che ciò accada. Quando un gruppo si scioglie ci sono sempre dei dissapori. D'altronde, se è successo ai Beatles...

Ritorniamo al suo lavoro come bidello. Come sono i suoi rapporti con gli studenti? Immagino che per alcuni di loro lei sia una specie di mito...

Be' sì, qualcosa del genere. In effetti so di essere un personaggio particolare e molti studenti sono divertiti dal fatto che il loro bidello sia un cantante. Accade però che qualcun altro, vedendomi ancora lavorare come bidello, creda che io non valga un cazzo. Se partecipassi al 'Grande Fratello' o all' 'Isola dei Famosi' magari non la penserebbe così.

Ecco, il suo disco s'intitola 'Grande Bidello' proprio per prendere in giro i Reality Show a cui ha fatto riferimento...

Mi dà fastidio l'ignoranza. Questi programmi-spazzatura ci vengono propinati come cultura ed arte ma gli individui che li popolano non hanno nulla di culturale o artistico. I personaggi di questi programmi hanno solo la faccina carina ed è quanto basta. Oggi conta solo l'immagine. Se l'immagine è bella, diventa cultura. Adesso conta solo essere bellocci. Pensa, il primo ad incazzarsi per questo fu uno come Jim Morrison...

A proposito di grandi spettacoli televisivi. Com'è stata l'esperienza di Sanremo?

Ah, io mi sono divertito molto. Sanremo è proprio una bella giostra dove vai per fare l'artista e vieni considerato come tale. C'è da dire però, che dopo l'entusiasmo iniziale si rimane delusi perchè i trucchi sono ben visibili. Il Festival è taroccatissimo. Però, parlando in termini di popolarità, una serata al Festival vale come cinquemila concerti. Io ci tornerei subito...sono stanco di tirar su l'immondizia a scuola. Vorrei finalmente poter vivere della mia musica.

Non a caso lei è stato in lizza per partecipare alla nuova edizione, ma poi il suo brano 'Super Skank' è stato scartato dalla giuria di Sanremo per l’assonanza del titolo con un tipo di mariujana che si chiama, appunto, 'Skunk'...

Esatto. Eppure è noto che lo 'Skank' del mio titolo è il ballo-reggae e non un tipo di erba. Nonostante ciò mi hanno scartato lo stesso. Non ho nemmeno protestato, perchè con questa gente da Medioevo non ne vale la pena. Puoi star certo che se un domani inventeranno una droga che si chiama 'Tango', il tango non lo si potrà ballare più. Quando mi hanno rifiutato la canzone mi è venuta voglia di dire alla commissione 'Come la mettiamo allora con la canzone di Alex Britti dell'anno scorso sui 'Settemila Caffè'? Voglio vedere se tutti quei caffè non ti fanno male!'.

Infine, cosa ne pensa 'Il Grande Bidello' della protesta studentesca contro la Riforma-Moratti?

Come tutte le cose messe in atto da questo Governo è una legge a favore di alcuni e a sfavore di altri. E questa non è una cosa degna per un Ministro. L'Italia è ormai diventata un paese da Terzo Mondo. Oggi bisogna tirare avanti con un milione al mese mentre i nostri politici ne guadagnano trenta o cinquanta. Saremo tutti costretti a lavorare fino alla vecchiaia più inoltrata.

(Walter De Stradis)