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O-SHEN 'Rascal
in Paradise'
Il termine Jahwaian Music sta
ad indicare quel genere particolare di musica che viene prodotto nelle
isole del Sud Pacifico e che è, detto sommariamente, il frutto (il nome
stesso lo dice) della fusione del reggae con le sonorità proprie di quei
luoghi meravigliosi. Un reggae hawaiano allora? Beh, non è proprio così
semplice, dato che i campioni di questo stile - Fiji, Chief Ragga, Typical
Hawaians, Brimstone, Baba B e, appunto O-Shen – seppur prendendo
il Reggae come punto di riferimento principale, hanno voluto buttare in
questo calderone esotico altre sonorità come quelle del Rap e del Pop,
dando vita così ad un genere di musica abbastanza ibrido. Sta di fatto
che la compilation ‘Island Warriors’ edita dall’etichetta hawaiana
Hobo House on The Hill per poco non ha vinto il Grammy come disco reggae
dell’anno (la statuetta è poi andata a Damian Marley Junior Gong) e il
susseguente talk ‘bout ha esteso la popolarità della Jahwaian Music
anche al di fuori delle Isole del Pacifico diffondendosi a macchia
d’olio fra gli appassionati di reggae che, curiosi, hanno acquistato
questo tipo di dischi facendo la felicità della Hobo House on the Hill. E
veniamo allora a questo O-Shen. Oceano, questo il significato del nome,
gode di una popolarità che ha del mostruoso nelle Hawaii e in Nuova
Guinea, ed è pertanto l’artista di punta di questo genere o sub-genere
che dir si voglia. Dal mio punto di vista, questo accade perché piu’ di
tutti gli altri suoi, pur bravi, colleghi, O-Shen ha un appeal veramente
internazionale. Nato da genitori americani in Papua Nuova Guinea, il
nostro è legatissimo alla cultura della terra che gli ha dato i natali e
la sua musica ne risente positivamente, dato che una delle cose che di
piu’ colpisce del disco è il mix, quasi sempre ottimamente amalgamato,
delle sonorità ‘urbane’ del rap e del reggae con quelle etniche. Un
po’ singer, un po’ rapper e un po’ dj, il nostro è inoltre dotato
di una voce e di uno stile notevolissimi - in alcuni punti simili a quelli
di Junior Kelly – e della capacità di creare melodie originali, dolci e
accattivanti . Il mood dell’album è difatti immerso per lo piu’ nella
solarità e nella dolcezza e questo fa qualche volta strabordare il reggae
di O-Shen (cosa che capita, tra l’altro, a tutti gli esponenti di questo
genere) in brani un po’
alla Shaggy che francamente non sanno di niente; anche perché
l’impeccabile produzione della Hobo House on the Hill certe volte
scivola nel patinato. Il nostro dà invece il meglio di sé nei pezzi
piu’ roots e dal feeling piu’ heartical, - come ‘Carry on
Rootsman’ o la bellissima ‘God bless Family’ - lasciandoci
veramente, ma veramente colpiti. Molto di piu’, allora, di una semplice
curiosità o di una moda passeggera.
RasWalter
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