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Jah Warrior presents ROD TAYLOR "SHINING BRIGHT" - JAH WARRIOR RECORDS

 

Dopo l’uscita qualche tempo fa della splendida antologia ‘Ethopian Kings’, Rod Taylor  - uno degli ultimi eroi della roots music partoriti dal Reggae giamaicano di fine anni settanta – ritorna in studio per registrare un disco tutto nuovo. Dall’altra parte del vetro trova questa volta un produttore inglese che del rispolvero e del rilancio delle vecchie glorie giamaicane ne ha fatto una ragione di vita : Jah Warrior, al secolo Steve Mosco. L’abile produttore UK è infatti il titolare di una delle etichette piu’ profiliche ( e di maggior successo) della scena roots/dub inglese,la Jah Warrior Records, appunto, che sforna con regolarità ottimi album di roots music moderna caratterizzata da ritmi hard-digital style ma anche dall’uso sapiente di strumentazione dal vivo; fra gli assidui collaboratori di Jah Warrior infatti ci sono il percussionista Jonah Dan, il tastierista e ‘jolly’ Hughie Izachaar, e la splendida Crispy Horns Section ai fiati (utilizzata spesso anche dagli Zion Train). Tutto questo ci porta a dire che il sound di questo ‘Shining Bright’ è molto ricco e corposo e riesce ad incarnare a fondere perfettamente le sonorità digitali e i bassi pesanti di Jah Warrior con gli accenti invece piu’ tipici del classico roots. Le ritmiche steppers di Jah Warrior sono in questo disco un po’ meno ridondanti che in altre occasioni e scorrono via quasi morbide, un perfetto tappeto sonoro quindi, per la voce di seta di Rod Taylor, il cui stile vocale è chiaramente derivativo di quello del piu’ noto Horace Andy. L’effetto globale del disco è sicuramente suggestivo e con alti momenti dei reggae music come nella title track, ‘Jah Warriors’, ‘Rasta’ e ‘Stop the War’ con i quali Jah Warrior conferma di essere un maestro nella valorizzazioni delle voci antiche di cantanti giamaicani non piu’ attualissimi, diciamo, come ha fatto - con risultati a tratti esaltanti - in passato con Prince Alla, Peter Broggs, Dillinger etc.; va detto pero’ che se da un lato la voce di Rod Taylor risulta efficacissima in questo contesto musicale, mi sarei aspettato da lui una maggior inventiva e varietà a livello di testi e di melodie che alla lunga risultano un po’ ripetitive appunto, tanto da dare l’impressione che già a metà album Rod abbia dato tutto. Pertanto questo disco, che è già molto bello di suo, lo sarebbe stato anche di piu’ se fosse uscito in versione showcase – altra soluzione cara a Jah Warrior – cioè con sei o sette brani cantati accompagnati dalla loro versione dub; non a caso, i due bonus tracks versione dub che si trovano alla fine del disco chiudono l’album lasciandoci un po’ col desidero di ulteriori versioni dub Jah Warrior style.

RasWalter