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SERGE GAINSBOURG 'Aux
Armes et caetera'
Quella
dello chansonnier francese Serge Gainsbourg è una figura che non ha un
corrispettivo in Italia e quindi risulta abbastanza difficile descriverla
senza avere termini di paragone.
Cantante, poeta, attore , regista, compositore: il grande Serge (morto una
decina di anni fa) era tutto questo e niente di tutto questo. Gainsbourg
era infatti soprattutto un grande provocatore e alcune sue uscite (come
quella di bruciare soldi in diretta televisiva) hanno suscitato scandalo.
Morto Serge, i suoi eccessi sono morti con lui . Cio’ che rimane è la
sua musica.
Sì è vero, Gainsbourg è quello dell’ arcinoto motivetto sexy di ‘Je
t’aime’ (cantata in coppia con Jane Birkin) ma il poliedrico artista
francese è stato anche un grande innovatore della scena musicale d’
Oltralpe. Senza volerlo pero’.
Infatti Serge era più che altro un grande ‘approfittatore di suoni’,
vale a dire uno che cavalcava le mode musicali piu’ originali del
momento per farle sue, senza velleità di sperimentazione alcuna.
Così si spiega questo ‘Aux Armes et caetera’, album che l’autore
francese volle registrare interamente in Giamaica nel 1979, avvalendosi
del reggae militante della band di punta di allora: i Revolutionaries
capeggiati da Sly & Robbie. Ai cori, nientemeno che le I-Threes di Bob
Marley (fra cui anche la moglie Rita).
In questo modo lo ‘chanssonier’ divenne ‘chanter’ anzi, ‘toaster’,
cioè il deejay reggae che sulle selvagge basi ‘rockers’ in stile
semi-parlato sciorina le sue liriche.
E fu così che Gainsbourg diede vita al reggae francofono , senza volerlo,
naturalmente.
Oggi, a questo album a dir poco stupendo, è stato fatto un piccolo,
rispettoso, restyling; a partire proprio dal brano che dà il nome al
lavoro, la controversa ‘Aux Armes et caetera’, versione reggae
dell’inno nazionale francese che causo’ non pochi problemi al grande
Serge.
Il produttore e critico reggae francese Bruno Blum, è infatti sceso in
Giamaica per far remixare l’album di Gainsbourg, avvalendosi dei servigi
del guru del mixing board Soljie Hamilton che ha reso un po’ più ruvidi
i suoni originali del disco dotandoli di un’impronta molto piu’ dub.
Il tutto con lo scopo di rendere ancora piu’ militante il sound del
disco, mantenendo comunque gli arrangiamenti originali senza l’aggiunta
di strumentazione alcuna.
A completare questa riedizione di lusso del capolavoro di Serge Gainsbourg,
nello splendido cofanetto è stato inserito un secondo cd, pieno di remix
strumentali dub dei brani del disco originale e di canzoni nuove di zecca,
realizzate da giovani (Spectacular, Buffalo Bill) e meno giovani (Big
Youth, Lone Ranger, King Stitt) artisti reggae giamaicani che si sono
cimentati sulle basi dei pezzi di Serge.
Grazie a questa riedizione, in quest’epoca di contaminazione musicale,
brani come ‘Marilou Reggae Dub’, ‘Javanaise Remake’ e ‘Lola
Rastaquouère’ suonano come gioielli, regali di un passato di cui non
tutti erano a conoscenza.
Walter
De Stradis
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