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Ormai assistiamo al dilagare di anglicismi e
forestesismi di ogni genere in ogni ambito della nostra vita. E nessuno si muove
in difesa della purezza della lingua italiana
Dobbiamo registrare un calo d'interesse non solo in termini di opinione
pubblica, ma soprattuto all'interno delle cariche istituzionali in merito alla
questione linguistica
Nel 2005, complice forse la reazione emotiva rispetto all'esclusione della
nostra lingua dalle conferenze stampa della UE, si erano registrate numerose
prese di posizione, prima fra tutte quella del Presidente della Repubblica a
Malta per un rilancio dell'Italofonia nel mondo.
Appello che nel 2006 è caduto nel vuoto, sancito poi dai recenti tagli della
finanziaria all'Istituto di cultura italiana nel mondo, Dante Alighieri.
Affronto sanato in extremis solo con decine di spot televisivi pro Dante
Alighieri pagati dalla presidenza del Consiglio.
Tutto tace, con la complice connivenza di un Accademia della Crusca, ormai
spettro di stessa.
E' questo è ancora più grave se pensiamo a quello che sta avvenendo oltralpe,
con lancio proprio in questi giorni di France 24 un canale televisivo di livello
mondiale il cui scopo ambizioso è quello di promuove la cultura francese e la
francofonia in funzione antiamericana.
Lingua francese che già gode di amplissima tutela, se pensiamo alle leggi
contro la diffusione dell'anglofonia promulgate nel 94 e nel 96 finalizzate
rispettivamente a favorire il francese nell'utilizzo dei convegni, nei media e a
coniare neologismi francesi da utilizzare al posto dei dilaganti anglicisimi.
Con grande rammarico dobbiamo registrare che le uniche iniziative prese a difesa
della purezza dell'italiano nel 2006 sono avvenute, oltreconfine, nel cantone
svizzero di lingua italiana. Un progetto di ricerca sostenuto dal fondo
nazionale svizzero per la ricerca scientifica e curato dall OLSI, osservatorio
linguistico della Svizzera Italiana con le università di Berna, Bergamo e
Lugano che mira a diffondere l'italiano nelle scuole medie della Svizzera
tedesca e Francese.
Nel frattempo in Alto Adige con la complicità della casa delle Libertà e del
governo di centrosinistra la SVP si prepara a cancellare migliaia di nomi
italiani dalla toponomastica locale.
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