Convegno :
"Globalizzazione e sviluppo".
"Globalizzazione e sviluppo" è stato
il tema del convegno che si è tenuto (venerdi 30 aprile 99 ) al
Grand Hotel Miramare alle ore 18.00, in cui sono intervenuti
Demetrio Battaglia (Segretario Provinciale Confartigianato),
Antonio del Pozzo (Presidente Fincalabra), Attilio Funaro
(Direttore Confcommercio Provinciale), Nino Marcianò (Presidente Confesercenti Provinciale), Antonino Spadaro (Professore
Associato di Giustizia Costituzionale Università di Messina),
ha moderato l'incontro Massimo Calabrò Giornalista. L'incontro
è stato promosso da "I Ragazzi di Via Zecca" in
collaborazione con l'Associazione Giovani Imprenditori ed il Kiwa
Junior e la Libreria Culture. Secondo "I Ragazzi di Via
Zecca" è stato utile chiarire il concetto di globalizzazione inteso come aumento dei flussi di scambio e dei
legami tra spazi diversi, e realtà produttive diverse di tutto
il globo. Il legame con lo sviluppo è ancora più netto poiché
secondo alcuni economisti la globalizzazione tende ad aumentare
le aree di esclusione incrementando certe zone di povertà.
Parlare di globalizzazione in Calabria significa, ha detto il
Presidente dei "Ragazzi di Via Zecca" Pasquale Romeo,
sottolineare le possibilità di sviluppo fermo restando che
ragionare in senso globale significa tenere in considerazione
ogni risorsa locale. In effetti come ha osservato Giuseppe De
Rita nel "Manifesto per lo sviluppo locale" la società
italiana è un variegato tessuto socioeconomico con sei milioni
di imprese, milioni di lavoratori indipendenti, oltre cento
distretti industriali, centinaia accordi e patti, consorzi e
comunità. De Rita ha affermato che la competitività stà nello
sviluppo locale e nella coesione sociale, quindi l'importanza
verso il territorio che è il tessuto che innerva molteplici
capitalismi nella globalizzazione. Il capitalismo della grande
impresa è il capitalismo molecolare e del lavoro autonomo. Da
come si evince da un indagine dei Censis, la globalizzazione
non deve solo fornire nuovi input alle imprese, ma pensare a
nuove forme di coesione sociale. In effetti la globalizzazione
secondo i sociologi del Censis genera un naturale sentimento di
inquietudine che proviene dalla spiacevole sensazione di non
avere più mediazioni sociali e politiche nell'universo del
"globale". "Siamo in presenza di una chimica
collettiva che ha reso la società non dialettica, non
relazionale, disincantata e trasformista". Secondo I
Ragazzi di via Zecca il convegno del 30 aprile 99 è servito per
discutere sulle nuove prospettive contro ogni generale
inquietudine.