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Il piacere di leggere:

Il parere e le emozioni di lettori accaniti

I nostri preferiti:

Recensione di alcuni libri

 

 

 

Il piacere di leggere

 

Uno dei miei passatempi preferiti è quello di starmene con un buon libro sotto il naso, a volte anche dalla mattina alla sera; anche se è vero che ultimamente non leggo più tanto come facevo prima, soprattutto perché ho diversi impegni.
Prima i compiti, poi di solito esco, inoltre ci sono la ginnastica, il catechismo e la sera sono troppo stanca per mettermi a leggere; però, ogni tanto, trovo ancora il tempo per farlo.
Il periodo dell’anno in cui leggo più libri è quello estivo, quando sono libera da tanti impegni.
Questa estate sono arrivata a leggere quasi venti libri!
A volte mi capita di leggerne anche più di uno alla volta .
Quando ho davanti a me le pagine di un libro, è come se mi isolassi dal mondo intero, ed abbandonassi la realtà per addentrarmi in un mondo irreale e fantastico.
E’ una sensazione bellissima!
Mi sprofondo nella lettura, inizio ad immedesimarmi nei personaggi ed è come se le cose che accadono loro succedessero a me: infatti, mi vedo tutta la storia davanti agli occhi, come se guardassi un film.
Di tanto in tanto mamma si arrabbia anche con me, se le chiedo di comprarmi un libro, perché dice che quello precedente l’ho finito troppo in fretta; ma in fondo è contenta, perché anche a lei piace leggere, proprio come a me, anzi, è stata proprio lei a trasmettermi l’amore per la lettura e gliene sono grata, perché mi ha fatto scoprire un mondo magnifico dove tutto può accadere, dove la fantasia non ha limiti e dove ogni storia ha il suo fascino.
Molte volte sembra che il libro sia la mia droga e non posso riferirmi ad un’occasione particolare in cui il gusto per la lettura è emerso in me in modo più evidente, perché è quasi sempre così.
E’ anche vero però che alle volte mi "capitano tra le mani" dei libri che proprio non stuzzicano la mia fantasia e la mia curiosità e allora non c’è verso di farmi continuare a leggerli: dopo un capitolo o due li ripongo nella mia libreria dove rimarranno finché qualcuno non vorrà riaprirli.
Non ho un genere letterario preferito: di solito leggo sia libri di fantasia, che di avventura, che horror.
Io credo che un libro possa essere un grande amico, o un modo per sfogarsi, o, ancora, un luogo in cui rifugiarsi quando si è un po’ tristi e consiglio a tutti di cominciare ad amare la lettura perché quando lo si fa è impossibile smettere.

Mariangela Polenta

Spesso mi capita di leggere un libro, di qualunque genere: giallo, avventuroso, romantico… e ogni volta mi sembra di essere una persona diversa, come se fossi io la protagonista.
Quando comincia la mia lettura, cerco di capire attentamente tutti gli aspetti del carattere di un personaggio e provo (sempre con successo) ad immedesimarmi e a proiettare nella mia mente tutte le immagini che il libro suggerisce: sono mari lontani, isole fantastiche dalle acque cristalline, tramonti stupendi. Continuo a sognare fino a quando mi risveglio sul letto col il libro in mano e ricomincio a leggere.
E’ incredibile come io mi comporti di fronte ad un libro: lo guardo, lo sfoglio, poi leggo, piango e rido a seconda degli stati d’animo dei personaggi e mi arrabbio quando "un nemico vince la battaglia". Insomma, sono una vera patita di libri e me ne divoro più di
uno al mese. In casa mia a nessuno piace così tanto leggere, quindi non so da chi abbia ereditato questa mia passione. Da piccola, ogni volta che andavo al supermercato, volevo sempre comprare i libri de "Il battello a vapore", perché mi piacevano tantissimo; spesso, però, la mamma non me li comprava, allora io mi leggevo bene la trama, guardavo le figure e iniziavo di nuovo a fantasticare sulla storia, sull’ambiente, sui personaggi, e sognavo che un giorno anche io sarei andata in quei luoghi misteriosi e incantati, sedi di pirati, principi, principesse, draghi e cavalieri. Quello che faccio di solito dopo aver terminato la lettura, è capire nel profondo il messaggio che l’autore ci vuole dare e perché. Molte volte mi ci vuole del tempo a capirlo, ma poi lo colgo come un fiore e ci ragiono un po’ su.
Posso quindi affermare che i libri aiutano tantissimo per sviluppare fantasia e capacità di ragionamento: spero pertanto che quei tesori nascosti in un libro non vadano mai perduti.

Eleonora Giuliodori

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I nostri preferiti

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Le streghe di Roald Dahl
L’occhio del lupo di Daniel Pennac
Dieci piccoli indiani di Aghata Christie
I figli del capitano Grant di Giulio Verne
La pendola del destino di R.L. Stine
Ritorno a Marrei di A. Perria
Ectoplasmi di R.L. Stine
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di J.K. Rowling
La maschera maledetta di R.L. Stine
La sera che abbiamo visto le lucciole di C. Montan Colombo
Le tigri di Mompracem di Emilio Salgari
Dr. Jekill e Mr. Haide di R.L. Stevenson
Volevo i pantaloni di L.Cardella
La Gabbianella e il gatto di Sepulveda
Assassinio sull'Orient Express di Aghata Christie

 

TITOLO:  Le streghe
AUTORE: Roald Dahl
CASA EDITRICE: Gli istrici di Salani
GENERE: avventura-fantasia
"SEGNI PARTICOLARI":   Il protagonista si dimostra davvero coraggioso!

Ho letto un libro intitolato "Le streghe", che parla di un bambino di circa nove anni rimasto senza genitori, che era andato a vivere con la nonna, la quale gli raccontava storie di streghe che, si diceva, esistevano veramente, come pure la strega suprema, che era il loro capo.
Una volta la nonna gli disse come si faceva a riconoscere una vera strega: bisognava fare attenzione alle sue narici (che sono viola) e alle sue mani, perché deve portare dei guanti neri, sempre, senza mai toglierseli. Si poteva anche riconoscerla dalla parrucca che indossa: dato che la testa delle streghe è calva, la parrucca sta a contatto con la pelle nuda e quindi provoca delle ferite. Per questo motivo ogni tanto si grattano la testa!
Poi, un giorno, nonna e nipote andarono a fare un viaggio, durante il quale incontrarono le vere streghe che volevano eliminare totalmente i bambini e a questo scopo il protagonista della storia fu trasformato in topo. Una sera però, durante la cena, il "bambino-topo" versò nella zuppa destinata al tavolo delle streghe una pozione che…

Io consiglio questo libro a tutti coloro che amano i generi paurosi, avventurosi, ma anche un po’ comici: infatti questo libro non procura troppa paura, ma a volte, in compenso, fa ridere. E’ un libro che a me è piaciuto moltissimo e auguro a tutti quelli che lo leggeranno di provare le mie stesse sensazioni.

Elisa Polinori

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TITOLO: L’occhio del lupo
AUTORE: Daniel Pennac
CASA EDITRICE: Gli istrici di Salani
GENERE: narrativo

Un ragazzo si fermò davanti alla gabbia e il lupo gironzolava di qua e di là. Il lupo proveniva dalla gelida Alaska, mentre il ragazzo dall’Africa. I due si incontrarono allo zoo dove il lupo viveva. L’uomo rimase molto tempo a fissarlo senza togliere lo sguardo dai suoi occhi. Il lupo fece la stessa cosa, lui che, chiuso nella sua disperazione, guardava il mondo con un occhio solo; allora il ragazzo chiuse un occhio come il lupo e insieme si guardavano rivedendo le loro storie di quando erano piccoli fino ad arrivare a quel momento. In questo modo divennero amici.
Questo libro è molto bello perché è una storia che parla di un’amicizia un po’ fuori dal comune…

Serena Maceratesi

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TITOLO: Dieci piccoli indiani
AUTORE:  Agatha Christie
CASA EDITRICE: Mondadori
GENERE: giallo
"SEGNI PARTICOLARI": Il libro è stupendo: c’è tanta suspance ed è molto appassionante!!

Il libro che mi è piaciuto di più è stato "Dieci piccoli indiani" della famosissima scrittrice Agatha Christie. E’ un giallo affascinante e ricco di suspance, che viene capito solo leggendo fino all’ultima pagina.
Parla di dieci persone invitate a soggiornare in una villa in un’isola nella costa del Devon: chi per opportunità, chi per bisogno, tutti hanno deciso di accettare l’invito. Una volta giunti sull’isola, non trovano il generoso padrone di casa ad aspettarli, ma una poesia di morte incorniciata sul camino delle loro camere e una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini.
Per i poveri malcapitati è l’inizio di un interminabile incubo.

Eleonora Giuliodori

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TITOLO: I figli del capitano Grant
AUTORE: Jules Verne
CASA EDITRICE: La scuola
GENERE: avventura
"SEGNI PARTICOLARI": I paesaggi sono descritti molto bene e i personaggi sono piuttosto simpatici…

Siete amanti dell’avventura? Del mare e delle strane avventure dei marinai? Se la risposta a questo quesito è sì, il libro che vi consiglio è: "I figli del capitano Grant". Un romanzo avventuroso, misterioso, che attira nella lettura. La storia è scritta dal famoso scrittore Jules Verne e narra le straordinarie avventure di Glenarvon e dell’equipaggio del Duncan.
L’uomo, dopo aver decifrato un messaggio trovato in una bottiglia, parte, con sete di avventura, per un lungo viaggio che lo terrà lontano per più di tre mesi.
Leggendo questo libro potrete tuffarvi nelle acque dell’Atlantico per accompagnare il capitano ed il suo equipaggio alla ricerca del "Britannia", una nave partita dal porto di Glasgow e affondata vicino alla costa americana.

Buona lettura!!

Laura Bordoni

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TITOLO: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
AUTORE: J.K. Rowling
CASA EDITRICE: Salani
GENERE: avventura
"SEGNI PARTICOLARI": Il protagonista è intraprendente e pronto a tutto, mentre i suoi amici sono "tipi" molto originali.

E’ un libro di J.K. Bowling, scrittrice inglese che, con le avventure di Harry Potter, è diventata molto famosa. Questo libro parla di una delle tante avventure che vive un ragazzino di nome Harry Potter, che non è affatto un ragazzino normale, ma è, addirittura, un mago. In questa storia è alle prese con un famigerato assassino deciso a dargli la caccia e ucciderlo.
Il libro è un susseguirsi di colpi di scena, pagina dopo pagina, che impediscono al lettore di chiuderlo e di distaccare gli occhi dalla lettura. Inoltre… la storia contiene un importantissimo messaggio: bisogna CREDERE IN SE STESSI.
Le avventure dal ritmo incalzante del piccolo mago, personaggi simpaticissimi e particolari, trama che "non fa una piega" rendono questo libro un capolavoro che può piacere a lettori giovani e non.

Mariangela Polenta

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TITOLO: La maschera maledetta
AUTORE: R.L. Stine
CASA EDITRICE:  Mondadori
GENERE: 

horror e avventura

Questo libro è adatto ai lettori appassionati di horror e avventura, che amano leggere, per così dire, "senza rilassarsi". E’ un libro ricco di suspance e che desta in qualche momento sensazioni angosciose. L’opera è di R.L. Stine e si intitola "La maschera maledetta".
La storia parla di una bambina di nome Carly Beth che, stanca di indossare sempre gli stessi costumi a carnevale, crea una maschera orribile, così orribile che prende vita e possesso del corpo della fanciulla. Alla fine, fortunatamente, questa bambina riuscirà a liberare mente e corpo dall’orribile maschera.
Il linguaggio usato da Stine è semplice ma, pur essendo tale, è perfettamente aderente in tutta la narrazione: è scorrevole nei passaggi da una scena all’altra, è colorito ed emozionante nei punti più paurosi. Il lieto fine contribuisce a rendere tutto il racconto meno pesante e a conciliarlo con le aspettative di ragazzi dodicenni impavidi.

Massimiliano Meschini

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TITOLO: La sera che abbiamo visto le lucciole
AUTORE:  Carlotta Montan Colombo
CASA EDITRICE:  Fabbri
GENERE: narrativo/avventuroso
"SEGNI PARTICOLARI": In queste pagine sono custoditi alcuni meravigliosi consigli: scopriteli!

Ciascuno di noi ha un mondo di oggetti che lo circonda. Il protagonista di questo libro potrebbe essere un ragazzo qualunque, che per motivi di lavoro dei genitori si è trasferito con la sua famiglia e racconta alcuni episodi a lui successi nella sua nuova casa.
Lo scopo è quello di offrire a noi ragazzi non un mondo estraneo, ma l’occasione di ritrovarci in quello che leggiamo.

Tania Savino

A me questo libro è piaciuto, non tanto perché c’è avventura, ma perché parla… di noi. Il libro, cioè, racchiude tutto quello che noi facciamo, racchiude le nostre emozioni, belle da sentir raccontare, ma soprattutto presenta i pensieri del protagonista relativamente al paesaggio che viene descritto. I lettori hanno il solo compito di cercare di comprendere tutti gli aspetti di questo bel racconto.

Andrea Pirro

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TITOLO: Le tigri di Mompracem
AUTORE: Emilio Salgari
CASA EDITRICE: S.E.I. Torino
GENERE: avventura
"SEGNI PARTICOLARI":

Sono presenti delle bellissime e coinvolgenti descrizioni!

Il libro narra della bellissima storia d’amore che sboccia tra il temutissimo e sanguinario pirata Sandokan e la affascinante Perla di Labuon, Lady Marianna. Questo meraviglioso rapporto d’amore nato tra i due è molto intenso e profondo, nonostante sia cresciuto in mezzo ai violenti scontri, frequenti a quel tempo, tra le flotte inglesi e gli spietati pirati della Malesia.

Chi vincerà questa guerra, tra sciabole affilatissime, cannoni ruggenti, sangue, morte: l’ODIO, o il VERO AMORE?

Eleonora Serena

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TITOLO: Dr. Jekill e Mr. Haide
AUTORE: R.L. Stevenson
CASA EDITRICE: Feltrinelli
GENERE:  giallo/fantastico
"SEGNI PARTICOLARI":  Il libro risulta molto bello, ma purtroppo la parte iniziale è piuttosto contorta e consiglio di leggerla attentamente.

Questo libro, che ho letto l’anno scorso, mi è molto piaciuto. Esso parla di una persona qualsiasi, il Dr. Jekill, che si trova vittima di un suo esperimento. Infatti diventa dipendente da una sostanza che lo trasforma in una bestia orribile, capace anche di uccidere. Dopo aver ingerito questa "droga" parecchie volte, Jekill è ormai sparito, in quanto Haide si sta impossessando del suo corpo.
Il messaggio che l’autore vuole trasmetterci è però che, anche senza l’uso di droghe, possiamo distinguere in noi stessi diverse personalità. Penso dunque che ciascuno di noi abbia una parte irascibile, pericolosa, che a volte non sappiamo controllare e che rappresenta il nostro aspetto negativo. Talvolta ci comportiamo o agiamo, insomma, in una maniera che mai avremmo neppure immaginato.

Isabella Cantori

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TITOLO: Ectoplasmi
AUTORE: R.L. Stine
CASA EDITRICE: Mondadori
GENERE: avventura/fantastico
"SEGNI PARTICOLARI": E’ il migliore fra quelli della serie "Piccoli brividi".

Nel campeggio accadono cose strane: chiazze di fluido blu, una misteriosa nebbia scura, Lucy che infila la mano nel fuoco, Joey sospeso in aria a una spanna dal materasso. Ma Harry vuole fare chiarezza….

Matteo Manuali

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TITOLO: Ritorno a Marrei
AUTORE: A. Perria
CASA EDITRICE:  S.E.I. Torino
GENERE: avventura
"SEGNI PARTICOLARI": Vi consiglio questo libro perché è scritto in maniera semplice e anche se sembra di aver scoperto chi è il bracconiere, non lo si sa fino alla fine.

Un giorno quattro ragazzi che non si vedevano da molti anni si ritrovano, tutti insieme, a Marrei.
L’indomani decidono di fare una gita sul monte che sta lì vicino. Appena arrivati sentono uno sparo e poi un gran tonfo lontano, nei cespugli. Si mettono a correre e così vedono un uomo di media statura che scappa via. Per terra quell’uomo ha lasciato cadere degli oggetti. Tutti pensano che quel gran tonfo sia stato provocato da un animale colpito. Infatti, dopo alcune ricerche, uno di loro trova un cervo.
I quattro amici decidono di stare lì tutta la notte, ma…. cosa succederà?

Riccardo Barbini

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TITOLO: La pendola del destino
AUTORE: R.L. Stine
CASA EDITRICE:  Mondadori
GENERE: avventuroso e horror
"SEGNI PARTICOLARI": Nel libro è presente la suspance ottenuta attraverso l’alternanza tra un ritmo frenetico ed uno ‘rallentato’. Se volete sapere la fine di questo libro…. compratelo:   è bellissimo!

Una volta ho letto un libro della nostra biblioteca di classe che si intitola "La pendola del destino", della collana Piccoli brividi.
Questo libro racconta la storia di un ragazzo e della sua famiglia. Suo padre un giorno vede un orologio a pendolo e decide di comprarlo. David (così si chiama il protagonista), nota che in un lato dell’orologio ci sono scritti degli anni (1987 – 1988 – 1989…) con dei pulsanti vicino: uno di questi è premuto, quello del 1995, l’anno in corso. David il giorno dopo si sveglia ed è certo di aver già vissuto quei momenti, ma, per quanto provi a dirlo a sua madre, lei non ci crede.
Per David ogni mese che passa è come un anno tornato indietro.
David è nato nel 1988, ha sette anni, solo che, passati sei mesi, si ritrova ad avere un anno! Capisce che è tutta colpa di quell’orologio e quando un giorno, passando davanti ad un negozio, lo vede, si mette a piangere, si fa portare dentro e…

Luca Gatto

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TITOLO: "Volevo i pantaloni"
AUTORE: Lara Cardella
EDITORE

“Volevo i pantaloni” di Lara Cardella (1989) è il racconto autobiografico di una ragazzina di 13 anni, Annetta, i cui sogni si scontrano con l’ostilità e la violenza della piccola società che la circonda. La famiglia la respinge, perché non poteva più mantenerla, mandandola a vivere dagli zii, dove lo zio pedofilo la violenta. L’unica scappatoia diventa il matrimonio, nel quale la protagonista riuscirà a trovare un po’ di pace. Questo libro rispecchia i problemi adolescenziali, le insicurezze per l’aspetto fisico che la ragazza, dai capelli ricci e neri, non accetta. Diventa allora importante, per superare le difficoltà, l’affetto delle persone che ci sono accanto, cosa che la protagonista non riesce ad avere. Il libro ci aiuta a riflettere sul vero significato dei problemi e ad apprezzare di più tutto ciò che ci circonda.

Di Polinori Elisa

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TITOLO: "La gabbianella e il gatto"
AUTORE: Sepulveda
EDITORE  


Kenga, una giovane gabbiana, rimane intrappolata in un mare di petrolio mentre pesca sardine.
Il suo stormo non può aiutarla e se ne vola via.

Fortunatamente Kenga trova la forza di salvarsi dall'onda nera, ma precipita a casa di Zorba, un gigantesco gatto nero.
Zorba cerca di aiutare Kenga, che è in fin di vita, ma Kenga non ce la fa.
Prima di morire, però, Kenga depone con le sue ultime forze un uovo e chiede a Zorba di rispettare tre promesse:
-non dovrà mangiare l’uovo;
-dovrà avere cura dell’uovo finché non nascerà il pulcino;
-dovrà insegnare al piccolo a volare.
Ottenuto un solenne giuramento da Zorba, Kenga muore, stremata dalla fatica e dallo sforzo.
L’uovo, pazientemente covato dal gatto, finalmente si schiude e il pulcino, che i gatti chiamano Fortunata, cresce in fretta.
Zorba deve ora mantenere la sua terza e ultima promessa.
Dopo molti tentativi di volare miseramente falliti, Fortunata si scoraggia.
Oramai Zorba è nei pasticci: non sa più cosa fare.
Decide di rompere il tabù dei gatti: chiederà (e quindi parlerà) ad un umano perché lo aiuti.
Sarà la prima ed ultima volta che accadrà… Dopo una lunga ed estenuante ricerca, Zorba trova la persona adatta: un poeta.
Questi accetta di aiutare i gatti e accompagna Zorba e Fortunata sul campanile di San Michele durante una tempesta.
Appena arrivano in cima, Fortunata saluta Zorba e, con estrema fiducia, si butta dal campanile.
Fortunata impara subito a volare e si unisce ad altri gabbiani.
Zorba, in un misto di gioia e tristezza, la saluta.

La storia è molto divertente, con personaggi altrettanto simpatici (per esempio Segretario, Colonnello, Diderot, gatti del porto, come Zorba  e, soprattutto, Mattia, uno scimpanzé cassiere davvero buffo), ma anche piena d’emozioni, con effetti di sorpresa, che vengono “amplificati” dall’ascolto.
Per me è divertente ascoltare la prof. che legge, ed anche istruttivo, perché ci spiega cose che altrimenti non capiremmo.
E la lettura-ascolto è stata un’esperienza significativa.

Il mio personaggio preferito è Kenga: piena di voglia di vivere, avventurosa, coraggiosa, non si perde mai d’animo.
La gabbiana dalle piume d’argento è una viaggiatrice e non si scoraggia, ma anzi è sempre pronta a sacrificarsi.
Un po’ mi immedesimo in lei

Elisa Cesaretti
 

GIUDIZIO PERSONALE:
Questo libro mi è piaciuto molto, perché era piuttosto divertente e certe parti anche scherzose.
Ascoltare la lettura di questo libro mi dava una sensazione di relax ed era per me un momento riposante.
PERSONAGGIO PREFERITO:
Il mio personaggio preferito è Zorba, che è un gatto.
Il suo pelo è nero. E’ un gatto del porto, ma ha dei padroni umani e nella storia ha dovuto infrangere il tabù dei gatti, cioè parlare con questi ultimi per trovare aiuto per la sua amica gabbiano di nome Fortunata.
Ho scelto proprio lui, perché è il personaggio principale e poi perché mi piacciono molto i gatti.

Federico Giusepponi

Sintesi della trama: questo libro inizia con la tragica morte di Kenga, una gabbiana avvelenata dal petrolio. Prima di morire questa riesce a dare alla luce un uovo e chiede a Zorba, un simpatico gatto, di mantenere tre promesse: non mangiare l’uovo; prendersene cura fino alla nascita del pulcino; insegnare a volare al nascituro. Dopo molto sforzi sia di Zorba che dei suoi amici gatti, l’uovo si schiude e ne nasce una pulcina intraprendente e vivace che chiameranno “Fortunata”.

 


Le prime due promesse si rivelano molto facili, ma la terza è proprio impossibile da mantenere.
Così decidono di infrangere il tabù dei gatti (cioè il divieto di parlare con gli umani) e si fanno aiutare da un poeta che riesce a far spiccare il volo alla gabbianella dal campanile di San Michele.

Giudizio motivato: il libro mi è piaciuto molto, perché racconta un’amicizia che può sembrare impossibile, quella tra un gatto e una gabbiana, che però impegnandosi si può raggiungere. Infatti lo ho apprezzato perché, mescolati con la divertente storia, c’erano molti insegnamenti e sentimenti umani.
Anche la novità della lettura-ascolto mi è piaciuta, perché noi ragazzi abbiamo potuto concentrarci di più sul significato vero e proprio della storia invece che sulle parole soltanto.

Personaggio preferito: il mio personaggio preferito è Fortunata perché è molto intraprendente e, nonostante si renda conto di essere diversa dai gatti, vuole assomigliare loro, almeno finché non capisce di poter essere accettata anche come gabbiana. Lei cerca di vivere la sua vita al massimo, sfruttando tutto ciò che le capita. Per me è anche molto coraggiosa, perché ci vuole del “fegato” per volare. Ricordiamoci che… “Vola solo chi osa farlo”!!

Federica Rossi

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TITOLO: ASSASSINIO SULL'ORIENT-EXPRESS  
AUTORE: Agatha Christie  
EDITORE Oscar Mondadori  
Genere Giallo  


DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI PRINCIPALI:
HERCULE POIROT:Investigatore belga che indaga sulla misteriosa morte del signor Ratchett, per poi risolvere il caso con la sua impareggiabile mente.
RATCHETT: Un ricco americano, era un uomo tra i sessanta e i settanta, aveva il blando aspetto del filantropo: la lieve calvizie, l’alta fronte, la bocca sorridente che mostrava bianchissimi denti falsi, tutto sembrava rivelare in lui un uomo d’animo mite e benevolo. Gli occhi però facevano pensare ad un tipo del tutto diverso; piccoli, infossati, dallo sguardo astuto e crudele, con un’espressione di strana malevolenza. La voce era lievemente appannata: aveva uno strano tono, quasi dolce, ma di una dolcezza che si sarebbe detta pericolosa.
ARBUTHNOT: Colonnello inglese, fra i quaranta e i cinquant’anni, asciutto, abbronzato, con i capelli brizzolati alle tempie; “il colonnello che viene dall’India.” Il suo carattere era abbastanza sensibile…
DEBENHAM: Una giovane inglese, alta, slanciata, bruna, sui vent’anni; un tipo freddo e altero, ma di quelle donne capaci di badare a se stesse in qualunque circostanza. Aveva la pelle delicata e candida, dei bei capelli neri e ondulati, gli occhi grigi, quieti e impersonali.
BOUC: Bouc era amico di Poirot, un uomo anziano, basso e torchiato, coi capelli tagliati a spazzola, sorridente e compiaciuto; era belga e faceva parte del Consiglio di Amministrazione della Compagnia dei Vagoni-Letto; era stato molti anni prima il maggior esponente della polizia belga.
DRAGOMIROFF: Una delle più brutte donne in sala; ma era di una bruttezza distinta, aristocratica, e affascinava invece di ripugnare. La signora portava al collo un filo di grosse perle antiche, e le dita erano completamente ricoperte da anelli. Indossava un mantello nero, negligentemente buttato all’indietro, sulle spalle, e un minuscolo ma prezioso cappellino, elegantissimo, che contrastava stranamente con la faccia da rospo che vi era sotto; la sua voce era limpida, gentile, ma inequivocabilmente aristocratica. La principessa Nataline Dragomiroff era russa. Il marito liquidò tutti i suoi beni prima della rivoluzione e li investì all’estero; ora la principessa era ricchissima.
HILDEGARD: Una signora di mezz’età, vestita di nero, con un viso largo ed espressivo, una cameriera tedesca. Era quieta ed assolutamente rispettata.
CONTE E CONTESSA ANDRENYI: Marito e moglie, facevano parte dell’ambasciata ungherese. L’uomo portava un vestito di stoffa e di taglio inglese, era un bel giovane di trent’anni con grossi baffi biondi. La ragazza era giovanissima, di massimo vent’anni, vestita elegantemente di nero, con una camicetta tra il rosa e il bianco e un cappellino pure nero, piccolo quanto elegante. La sua bellezza era esotica, calda: pelle di un candore quasi eccessivo, grandi occhi scuri, capelli di un nero lucido; le mani, molto ben curate, avevano le unghie laccate di rosso. Fumava una sigaretta infilata con un lungo bocchino, e al dito portava un grosso diamante montato in platino.
HUBBARD: Una turista americana, grossa e piacente, parlava con una voce lenta, chiara e monotona e non voleva mai fermarsi.
OHLSSON: Una donna svedese di mezz’età, alta, vestita con una gonna di lana e una camicetta scozzese. I folti capelli di un giallo sbiadito erano raccolti in un gran nodo sulla nuca, trascuratamente; portava gli occhiali e aveva un viso amabile e pecorino, lungo e mite.
MacQUEEN: Era il segretario della vittima, il signor Ratchett, un bell’uomo sulla trentina, senza dubbio americano. Da poco più di un anno lo aveva conosciuto in Persia e nell’albergo dove alloggiava Ratchett gli propose un posto come suo segretario.
MICHEL: Conduttore del vagone-letto “Instanbul-Calais”, dipendente della compagnia da più di quindici anni, era francese e abitava vicino Calais. Era una persona rispettabile ed assolutamente onesta; forse, non di notevole intelligenza.
DOTT.COSTANTINE: Un uomo di bassa statura, faccia e capelli bruni, che sembrava in contemplazione della neve; il medico che svolgerà l’autopsia al cadavere.
MASTERMAN: Era inglese, il cameriere della vittima, un uomo educato e rispettoso tra i trenta e i quaranta anni.
TRAMA IN BREVE: Poirot, il noto investigatore, sale a bordo del vagone partito da Istanbul e diretto a Calais; viene incaricato dalla compagnia di occuparsi di un feroce e misterioso delitto. Infatti, mentre il treno è bloccato dalla neve, qualcuno tra i passeggeri pugnala a morte il signor Ratchett, un ricco americano. L’assassino deve per forza nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra avuto alcun motivo per commettere il crimine. Poirot compie le sue indagini e risolve brillantemente il caso: la soluzione è davvero sconvolgente!

GIUDIZIO PERSONALE: Il libro mi è piaciuto moltissimo, mi ha tenuta col fiato sospeso, mi ha fatto riflettere, perché anch’io cercavo di scoprire il colpevole, ma la soluzione della Christie mi ha davvero sorpresa.

LA FRASE CHE MI HA COLPITO DI PIÙ
:
“La cosa mi apparve come un perfetto mosaico in cui ogni pietruzza aveva il posto prestabilito; come un dramma in cui ogni attore aveva rappresentato la parte affidatagli.”
 

Marica Magnalardo

 

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