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Gianni Rodari commenta se stesso

FILASTROCCHE IN CIELO E IN TERRA

(Noi Donne  del 09.04.1961)

     Bob Dylan - All along the watchtower

 

Cari bambini (con i genitori tra parentesi), è molto comodo, per me, presentarvi le mie filastrocche. Se lo facesse un altro potrebbe dirvi che sono brutte, noiose, inutili; e che invece di scriverle sarebbe stato meglio che io fossi andato per funghi. Essendo io a parlarne, posso invece dire che le mie filastrocche sono bellissime, divertenti e utili quasi come il pane. Questa è proprio la mia opinione, ed è anche l'opinione di mia figlia: almeno, lei lo dice, e io le insegno continuamente che non si debbono dire bugie.

Sono ormai tredici anni che scrivo filastrocche, e ne ho fatte certamente più di cento, e ho un sacco di buone idee per farne delle altre, un po' alla volta. E' difficile farne, in media, più di una al mese, perché l'idea deve essere veramente buona, e a maturare ci mette un pezzo, e poi le righe bisogna sceglierle una per una, fare in modo che non si somiglino troppo, che tutte dicano qualcosa e che le parole formino la giusta musichetta. Inoltre in ogni filastrocca c'è una novità, e certe novità, per saperle e per capirle, non basta leggere il giornale tutte le mattine.

Ho fatto molte filastrocche spaziali ed astronautiche, com'era giusto, perché voi siete quelli che andrete sulle stelle: uno sarà ammiraglio di un'astronave, e l'altro radiotelegrafista di bordo e io sarò così vecchio che mi dovrò accontentare di guardarvi a naso per aria, da una panchina terrestre, in qualche giardino pubblico di questo pianeta. Ci sono filastrocche piene di cose moderne: televisori, frigoriferi, frullini, motoscooter; ed anche questo è giusto: le cantilene di una volta saranno belle, ma non sanno andare nemmeno in monopattino. Altre filastrocche parlano di mestieri, di gente che lavora: il lavoro è la cosa più seria che ci sia al mondo, e voi lo sapete meglio di me. Altre insegnano che la guerra è brutta e stupida, e spero che sarete d'accordo anche su questo. La pace bisogna farla prima della guerra, non dopo, quando tutto è andato a pezzi. Suggerendo questa piccola furberia a tutti i governanti di questa terra, non ho fatto che il mio dovere. Ci sono filastrocche allegre e ce ne sono tristi, proprio come nel calendario si incontrano giornate d'oro e giornate nere; ma filastrocche senza speranza non ce ne sono, non le so fare. La speranza e l'erba voglio, secondo me, crescono dappertutto, ai bordi delle strade, nei vasi sui balconi, sui cappelli della gente: basta allungare la mano e volere e il mondo diventerà più abitabile.

Già si sa che una volta la terra era tutta sbagliata: c'erano i fiumi e non c'erano i ponti per passarli, c'erano montagne e non c'erano né strade né gallerie, e non c'erano nemmeno scarpe per non pungersi i piedi. Col coraggio e la buona voglia, gli uomini hanno rimediato a tanti errori; ma ne restano ancora parecchi, dovrete dare una mano anche voi a correggerli.

Io spero che le mie filastrocche vi facciano venire la voglia di rimboccarvi le maniche. Alle mamme, ai maestri, desidero soltanto dire "grazie"; se avranno la pazienza di leggere le filastrocche ai bambini che non sanno ancora leggere ma che, essendo bambini del giorno d'oggi, capiscono già tutto e anche qualcosa di più. Vostro

Gianni Rodari

 

 

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