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Ultimo aggiornamento 03.12.2008
Questo
mese il sito si arricchisce di due nuove figure fondamentali del panorama del
movimento mondiale della pace:
Jean e
Hildegard Goss Mayr a cui è anche possibile accedere seguendo il
percorso: italiano >
insegnamenti >
Jean e Hildegard Goss Mayr.
Vi
raccontiamo questi due personaggi formidabili tramite alcuni commenti che
abbiamo reperito sul web e che crediamo esprimano al meglio le loro
caratteristiche ed il loro stile di vita interamente dedicato all'educazione
dei popoli alla nonviolenza.
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Jean Goss scoprì il vangelo e la nonviolenza in prigione,
dopo aver ucciso in guerra. Insieme alla moglie Hildegard Mayr, ha animato
la nonviolenza evangelica nel Movimento Internazionale della Riconciliazione
(Mir) in tutti i continenti (cfr. anche Hildegard Goss-Mayr, Come i
nemici diventano amici, Emi 1997). In Jean Goss la nonviolenza ha una
forte ispirazione evangelica, ma comunica con la nonviolenza umanistica e
con quella gandhiana. Con riferimento a Matteo 25 scrive: "Ogni ateo che
vive questo amore sarà alla Sua destra, ogni credente - anche un papa - che
non vive questo amore sarà alla Sua sinistra" (p. 46).
La violenza è il peccato contro
la persona umana. "I due pilastri della nonviolenza sono il perdono delle offese
e l'amore per il nemico" (p. 74). Goss non parla ai dotti, ma al fondo umano di
tutti. La conversione del violento è possibile: "Bisogna credere che gli uomini
hanno un cuore e una coscienza, anche i peggiori" (p. 123 e 79-81). "La
nonviolenza attacca la coscienza, l'anima e il cuore, mai il corpo" (p. 87).
Questo "attacco" avviene col dire la verità, denunciare l'ingiustizia, e così
risvegliare le coscienze, pronti a pagare il conto. "La prima volta che sono
stato torturato ho sentito di amare quelli che mi torturavano" (p. 88).
L'azione nonviolenta ha molti gradi, fino alla disobbedienza civile e a ordini e
leggi ingiuste: "Bisogna imparare a disobbedire. Che cosa ci insegna la
religione? Ci insegna ad obbedire. Bisogna obbedire al Padre, non agli
uomini, se non quando professano la legge di Dio" (p. 131). Jean Goss denuncia
la complicità dei "buoni" con un mondo di violenze inaudite, e col potere
nucleare: "La nostra morale è monca".
ENRICO PEYRETTI
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“Jean e Hildegard sono stati i
miei maestri. Da più di 30 anni avevano cominciato un lungo pellegrinaggio per
l’America Latina, condividendo con tanti gruppi le loro gioie e i loro dolori e insegnando
la forza rivoluzionaria e trasformatrice della non-violenza.”
Adolfo Perez Esquivel, Premio
Nobel per la Pace
“Jean and Hildegard Goss-Mayr hanno dedicato le loro vite alla costruzione della
pace e a nome del Movimento della Riconciliazione hanno viaggiato nel mondo
intero. Molti hanno ammirato profondamente il coraggio e la persistenza di Jean
e Hildegard che per oltre 20 anni hanno iniziato e preso parte alle lotte di
liberazione nonviolenta in America Latina, nelle Filippine e altrove…Questo
“team di pace” con il suo esempio di amore, coraggio e modestia ha spesso
trasformato l’altrui disperazione in speranza. Dovunque siano stati, le loro
vite e l’impegno totale per la nonviolenza hanno toccato gli altri… I Goss-Mayrs
non sono soltanto portatori di messaggi di pace ma degli autentici semi che un
giorno potrebbero creare il mondo disarmato e riconciliato così desiderato
dappertutto dai popoli, e io credo che il Premio Nobel … sarebbe un grande
incoraggiamento e una grande ispirazione per gli uomini e le donne a lavorare
per la pace nelle loro case e nel mondo.”
Maried Corrigan Maguire,
Premio Nobel per la Pace
Tra gli "insegnamenti" abbiamo creato per
voi una nuova sezione interamente a loro dedicata che contiene:
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| Articolo -
Peace di Tom Cornell |
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Vi consigliamo, al solito, di visitare la pagina del sommario
o la
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completa ed aggiornata di tutto il contenuto del nostro sito.
Un caro saluto a tutti in
attesa di risentirci quanto prima.
La redazione del Sito della Pace
Lo sapevate che ... il
sito ospita un'intera sezione dedicata alla Diversità? A volte il diverso fa paura. Crea in noi il timore che possa portarci via
qualcosa che ci appartiene ... il lavoro, il benessere, il senso di superiorità,
il potere; in una sola parola: il nostro status. Quando queste paure si impadroniscono di noi, più o meno
consapevolmente, mettiamo in atto quei meccanismi di autodifesa e di
autoconservazione senza a volte capire che anche il diverso, come noi, prova le nostre stesse emozioni e i nostri stessi sentimenti. Allora
piuttosto che diventare razzisti, astiosi ed egoisti dovremmo provare ad aprirci
ed a consentire che si istauri un dialogo costruttivo dando corso, in tal modo,
ad un più proficuo scambio di idee e di esperienze di vita. "...Grazie Dio per
non averci fatti tutti uguali ..." che noia mortale sarebbe!
Vi ricordiamo che questo sito ha bisogno dei vostri consigli
e dei vostri suggerimenti. Dedicateci due minuti del vostro
tempo compilando il relativo questionario o proponendo i vostri progetti.
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migliorare ed evolvere il sito.
a noi
piace pensare che la Pace sia un progetto di speranza coltivata nell'intimo di
ognuno di noi; una continua tensione verso il rispetto di tutti gli altri
esseri che insieme a noi percorrono un piccolo tratto di strada che è la
nostra esistenza.
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