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tre buoni motivi...

 dall'introduzione del manuale: "FARE AUDIOVISIVO NELLE SCUOLE"    Audino Editore 2005

La necessità di fornire agli studenti gli elementi base dei linguaggi del cinema e della TV, per metterli in grado di fruire con maggiore consapevolezza dell'ampia gamma di messaggi che questi media offrono, è unanimemente riconosciuta e in effetti sono molti ormai i testi che trattano della comunicazione audiovisiva e gli insegnanti in grado di guidare i propri studenti alla visione critica di film e programmi televisivi.

E' chiaro però che, come avviene per tutti i linguaggi dell'uomo (verbale, mimico-gestuale, scritto, pittorico, architettonico...), anche i linguaggi audiovisivi possono essere compresi e apprezzati a un livello più profondo e consapevole se ne viene sperimentata la produzione. In effetti, quando gli studenti partecipano attivamente alla realizzazione di un video, constatano immediatamente di essere in grado di vedere in chiave più critica film e TV.

Questo è senz’altro il primo e, per la maggior parte degli insegnanti, il più evidente dei motivi che consigliano l’introduzione nella scuola di attrezzature e soprattutto di competenze per la produzione di audiovisivi.

Il secondo motivo è che la progressiva riduzione di costo dei mezzi tecnici (videocamere e attrezzature per il montaggio ) e la loro conseguente diffusione ha determinato la nascita di una domanda di audiovisivo "a basso costo" per soddisfare la quale non esiste attualmente una sufficiente cultura produttiva.

Solo per fare degli esempi, la capacità di realizzare un buon video è utile al tecnico per documentare un processo produttivo, alla parrocchia per ricordare un pellegrinaggio, al circolo ricreativo per documentare un viaggio, al redattore di ipertesto per creare una videosequenza significante, all'associazione di volontariato per propagandare i propri interventi, alle maestre del nido per mostrare le attività ai genitori, alla famiglia per conservare i propri ricordi, ecc.

Ciò vuol dire che, anche senza avere la pretesa di formare dei "videomaker" professionali, una certa dimestichezza operativa con i linguaggi audiovisivi rappresenta un valore aggiunto sicuramente apprezzabile nel curriculum formativo di un giovane.

Inoltre non c’è dubbio che l’attività di produzione di un audiovisivo ha un notevole valore formativo, sia perché implica la messa in campo di molteplici abilità e competenze espressive e operative, sia perché in molti casi richiede e stimola un elevato grado di interazione e collaborazione tra gli studenti che vi partecipano.

Il terzo motivo è che oggi, sempre per via dalla drastica diminuzione del costo dei mezzi di produzione, l’audiovisivo può essere effettivamente utilizzato anche nella scuola come un potente mezzo di comunicazione, in grado di consentire la circolazione di informazioni all'interno di una singola scuola, tra scuola e scuola, e tra la scuola e il mondo esterno.

Telegiornali di istituto o interistituto, programmi documentaristici che permettono di portare all'interno della scuola esperti di qualsiasi disciplina, videolettere per scambi con scuole di altre città o nazioni, video di documentazione delle attività svolte, sono solo alcuni dei prodotti che è possibile realizzare in quest’ottica che, perseguita fino in fondo, può portare alla realizzazione di vere e proprie “televisioni scolastiche”. ( un esempio molto ben documentato nel web è la Pleasant Grove Elementary School a Stockbridge, Georgia, USA <http://www.henry.k12.ga.us/pges/knn/ >)