Le
commissioni d'inchiesta sono uno strumento di bilanciamento del
potere che le opposizioni, in tutti i paesi democratici, usano
per far luce sulle eventuali malefatte della maggioranza al
potere. In nessun paese del mondo succede che di esse ne faccia
largo uso la maggioranza.
In Italia
invece, il governo Berlusconi, che possiede quasi per intero i
più potenti mezzi di comunicazione di massa, come la televisione
in condizione di quasi monopolio, ha fatto largo uso delle
commissioni d'inchiesta per preparare pappette avvelenate
all'opposizione di centrosinistra. Oltre alla commissione
Mitrokin, archiviata senza aver trovato niente di niente, la
commissione Telekom-Serbia si è dimostrata una trappola
velenosa, per fortuna smascherata.
L'ideazione avvenne tre anni
fa circa e lo scopo era quello di distrarre l'opinione pubblica
dai guai giudiziari (quelli sono veri) del neo-Presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, e convogliarla verso personaggi
importanti del centrosinistra come Fassino, Prodi e Dini. Una
bufala.
Quello che segue è il dossier
completo, pubblicato da Repubblica, sul caso
Telekom-Serbia su cui il "Giornale" del fratello di Berlusconi,
ha fatto 65 titoli a otto colonne in prima pagina, tutti
offensivi con l'intento di ingenerare la sensazione che
personaggi di primo piano del centrosinistra fossero colpevoli
ancora prima di accertare la loro colpevolezza.
Prima però conosciamo meglio
l'uomo a cui Trantino, presidente della commissione (AN) e gli
altri compagni di merende della destra hanno creduto: Igor
Marini
Chi è Igor Marini?
parla la sua ex-moglie