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Le mani e le braccia sono gli elementi cardini dell'avanzamento in acqua, le gambe hanno in parte un ruolo propulsivo, ma maggiormente di equilibrio (sulla terra è il contrario).
Il braccio fa da leva e la resistenza è data dal freno che l'acqua stessa oppone al corpo in avanzamento. La potenza è data dalla muscolatura del torace.
Un nuotatore per nuotare più velocemente deve ottenere uno di questi risultati: diminuire la resistenza, aumentare la propulsione o conseguire una combinazione dei suddetti.
La mano cambia di inclinazione per facilitare il movimento.
Il polso e il gomito aiutano l'avanzamento, perchè evitano l'utilizzo del braccio come un remo; con il braccio dritto la spinta andrebbe verso il basso (e l'alto), con conseguente sollevamento delle spalle (e affondamento del bacino).
Con la bracciata la mano da una certa quantità di moto all'acqua, che quest'ultima restituisce in egual misura, sotto forma di movimento. L'uguaglianza viene a mancare se l'acqua è già in movimento. La spinta deve essere quindi curvilinea piuttosto che rettilinea. La mano variando di orientamento può facilitare l'individuazione di punti di acqua ferma (vedi le remate in "Altre nuotate").
La mano, leggermente concava, costringe le particelle d'acqua a fare un tragitto più lungo sul dorso, che sul palmo. Dovendosi incontrare nello stesso punto, quelle sul dorso devono andare più velocemente e ciò crea una maggior pressione sul palmo, che riceve dall'acqua una spinta verso avanti.
Se la bracciata è larga nel recupero, ne deriva un movimento dei piedi opposto; bisogna quindi effettuare un recupero meno largo sollevando maggiormente il gomito.
Gli arti inferiori danno poca spinta: per facilitare il loro compito devono essere flessi; se sono dritti la spinta va verso il basso, se flessi la spinta è orizzontale (il piede facilita tale spinta, se disteso).
Risulta fondamentale il ritmo della nuotata: pause fatte nel momento sbagliato alterano notevolmente tutto il resto. Al contrario, un ritmo corretto, permette una riduzione della fatica muscolare e migliora la mobilità articolare con un risparmio energetico.