Blaeu Joan, Civitatum et admirandorum Italiae. Pars prima 1663. |
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L'intervento edilizio sul palazzo del Governo fu affidato all'architetto romano Francesco Azzurri (1827-1901). I lavori iniziarono nel 1884 per terminare nel 1894. Il progetto, approvato dalla committenza, fu una ricostruzione su modelli stilistici gotici dei palazzi comunali italiani. L'ultimo restauro di Gae Aulenti 1994 -1996 lasciò inalterate le linee essenziali dell'edificio. |
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Il progetto di recupero di questo edificio fu affidato all'architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928) e portato a termine dall'architetto riminese Gaspare Rastelli (1867-1943). I lavori iniziati nel 1929 terminarono nel 1932. Lo scopo dell'intervento era la realizzazione del nuovo Palazzo delle Poste. Il risultato dell'operazione è quello che si vede nella foto di destra, un palazzo dall'aspetto rinascimentale con alla base della torre la lapide delle antiche misure. Interventi di recupero così radicali erano abbastanza comuni e lo stesso architetto Collamarini realizzò nel 1919 il recupero del Palazzo dell'Arengo di Rimini dove aggiunse merlature, inserì archi gotici e finestre polifore. In un passaggio del Palazzo dell'Arengo si trova una lastra marmorea con le misure in uso a Rimini nel 1544. |
Attualmente l'ex Palazzo delle Poste in Piazza della Libertà è sede della Segreteria di Stato per gli Affari Interni. |
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San Marino, secondo nota ufficiale. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Ing. Emilio Rosetti, La Romagna, Ulrico Hoepli, Milano, 1894. |
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Prima di procedere con alcuni confronti e analizzare l'insieme dei dati raccolti è opportuno fissare l'ordine cronologico della serie di eventi che ci interessa. | |||||||||||||
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Il racconto di Moretti e la tavola di ragguaglio di Rosetti concordano sul nome e sui valori numerici di diverse misure: il sacco di grano (riminese) da quattro casselle, la tornatura, il passo da legna di un metro e ottanta (Rosetti 1,795 m), il boccale da un litro e un quarto. Dalla tabella si ha un boccale di 1,239 litri, nel romanzo il boccale è 1,25 litri mentre il Museo di Stato di San Marino dispone di un boccale in ceramica la cui capacità dichiarata è 1,2 litri. Le tre misure sono del tutto compatibili. Moretti menziona anche altre misure che non compaiono nelle tavole di ragguaglio di Rosetti ma che trovano riscontro negli Statuti del 1600 cioè il "fascio di canne" che si trova descritto nel Libro quinto, Rubrica XXIII, riportata sopra. |
Il brano tratto dal romanzo sembra proporre delle equivalenze improprie cioè la traduzione in peso di quantità espresse in volume: il sacco da 500 libbre e il passo di legna da 5 quintali. Queste definizioni non sono delle misure, indicano delle quantità di materiali preparati per la vendita secondo modalità definite dalle consuetudini locali. Il peso specifico delle granaglie e del legname dipende in modo sostanziale da diversi fattori che è opportuno esplicitare e valutare. Esaminiamo la questione limitandoci, per semplicità, al caso della legna da ardere. |
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Per quanto riguarda i «segni delle misure antiche sul muro del Pianello» è chiaro che tra tutte le misure che si leggono nel brano del romanzo di Moretti alcune potevano esserci, altre no. É escluso che ci fossero i campioni di peso e di volume. Sul muro potevano esserci i profili dei laterizi, i campioni delle lunghezze e, al più, il fascio di canne. Le misure per il fascio di canne potevano essere rappresentate come le "fassine" incise sulla lastra di pietra delle misure di Cervia. |
Osservando quanto effettivamente riprodotto oggi sulla lastra ai piedi della torre dell'attuale "domus parva" si notano immediatamente le sagome di tre laterizi che corrispondono a quelli menzionati nel romanzo: mattoni, coppi e tavelle. Seguono sette campioni di lunghezza senza alcuna indicazione. Dalla tabella di Rosetti se contiamo due misure di passo, altre due misure dei piedi corrispondenti, aggiungiamo ancora le due misure del braccio e quella del piede agrimensorio, arriviamo così a sette unità che geometricamente possono essere contenute nella base della torre. Non è molto ma senza altri elementi o rilievi non è possibile dire altro. |
Sicuramente i dati forniti dalle tre fonti hanno molti punti in comune che però non provano un contatto più o meno diretto. Nella stesura del suo romanzo Marino Moretti utilizza informazioni precise e dettagliate su usi e consuetudini sammarinesi e sicuramente non è stato influenzato dalla vista della lastra con le misure che si trova oggi in Piazza della Libertà, ex Pianello, per la semplice ragione che l'edificio venne realizzato almeno tre anni dopo l'invio del manoscritto all'editore. Se qualche anno prima del 1929 ci fossero realmente sul muro del Pianello le incisioni delle misure in grado almeno di ispirare l'architetto Rastelli non è dato sapere. Ma presso qualche Ufficio della Repubblica l'ing. Rosetti, lo scrittore Moretti e l'architetto Rastelli avrebbero potuto ottenere, in tempi diversi, le informazioni necessarie per raggiungere i loro scopi. |
D'altra parte che il Pianello, con le sue misure, sia un luogo storico oppure un luogo della memoria, della tradizione che richiama alle proprie origini, forse non ha troppa importanza. Se Gaspare Rastelli avesse ricostruito una verosimile pietra delle misure, in un luogo diventato un simbolo e che stava assumendo un carattere monumentale, con questa operazione l'Architetto avrebbe in ogni caso sottolineato alcuni principi fondamentali per la Repubblica di San Marino. La Repubblica, da quando esiste, attraverso i suoi Statuti, leggi e regolamenti governa proteggendo il commercio e tutelando i cittadini. |