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Prenderemo
in esame due problemi di allineamento che costituiscono una sorta di
botta e risposta, avvenuto negli anni 1813-1814, tra due matematici
francesi. I due personaggi hanno in comune la formazione e parte
della loro carriera di ufficiali di artiglieria nell'esercito francese, rivoluzionario
prima e napoleonico poi.
François Joseph Servois (1768 – 1847). Durante la Rivoluzione, nel 1793, entra nell’ esercito presso la scuola di artiglieria di Châlons-sur-Marne e nel 1794 è nominato tenente. Prosegue tutta la sua carriera di ufficiale come professore di matematica nelle scuole di artiglieria di Besançon, Châlons-sur-Marne e Metz fino al collocamento a riposo. Partecipò a diverse campagne militari senza interrompere la sua attività scientifica. Joseph Diaz Gergonne (1771 – 1859). Nel 1791 entra come volontario nella Guardia Nazionale e nel 1792 partecipa alla battaglia di Valmy. Nel 1794 è tenente nelle scuola di artiglieria di Châlons-sur-Marne e nel 1795 è a Nimes dove ha sede il suo reparto e viene nominato professore di matematica trascendentale presso la locale École Centrale, successivamente sarà docente all’Università di Montpellier. |
Servois
propone un problema di "geometria pratica": prolungare una retta oltre un
ostacolo che impedisce la visuale. In sostanza si tratta di individuare
una costruzione che, dati due punti, consenta di determinare
un terzo punto allineato con i precedenti senza prolungare il segmento
dato.
La
costruzione è corretta e si basa sul teorema di Simson: In effetti nella figura che si ottiene dalla costruzione si può osservare che il quadrilatero LDEF ha gli angoli opposti DLF e DEF entrambi retti dunque è inscrivibile in una circonferenza che ha per diametro DF quindi il triangolo DEF risulta inscritto e dal punto L si mandano le perpendicolari ai lati (o ai loro prolungamenti) quindi ... |
Gergonne risponde con una costruzione del tutto equivalente a quella proposta da Servois. Per comodità manteniamo come riferimento la figura precedente, prendiamo la circonferenza alla quale appartiene il punto L e da L mandiamo le tre corde LD, LE, LF. Tracciamo le tre circonferenze che hanno per diametri le corde LD, LE, LF; le intersezioni a due a due delle tre circonferenze forniscono i punti A, B e C che risultano allineati. Noi ci limiteremo a mostrare l'equivalenza tra le due costruzioni. | |
Prendiamo
un punto L
su una circonferenza, per
L
mandiamo tre corde:
LD,
LE,
LF.
I punti medi di tali corde P, Q, R
saranno i centri delle
circonferenze che intersecandosi a due a due danno i punti A,
B
e C.
E' noto che il luogo dei punti medi delle corde aventi in comune il
punto L
è una circonferenza tangente internamente in
L
alla circonferenza data e che ha come diametro il raggio della
circonferenza assegnata. Dato che i punti di intersezione di due circonferenze sono simmetrici rispetto alla retta passante per i centri tracciamo tali rette che formano il triangolo PQR. I punti A, B e C simmetrici di L rispetto a tali rette sono i punti di intersezione delle tre circonferenze prese a due a due. La simmetria assiale presuppone la perpendicolarità dunque i segmenti LA, LB e LC sono ortogonali ai lati del triangolo PQR. Quindi se i piedi delle altezze A', B', C' sono allineati (Teorema di Simson) allora lo sono anche i punti A, B, C e viceversa in quanto i triangoli che hanno un vertice comune in L hanno i lati in proporzione, quindi sono simili, e allora AC // A'C'. |