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LA CITTA' CHE VORREMMO
C'è un filo doppio che lega la città e l'ambiente globale.
Nel territorio urbano si concentra gran parte della popolazione e gran parte delle attività umane. Risulta perciò evidente l'importanza di scelte, strategie, interventi o mancati interventi all'interno di un centro urbano: le conseguenze non si arrestano ai confini del territorio comunale.
La città diventa quindi uno snodo cruciale per realizzare una prospettiva di miglioramento della qualità della vita, nell'ottica del pensare globalmente e agire localmente.
Per questo proponiamo che il Comune di Casale Monferrato adotti una progettualità ambientale che vada al di là delle emergenze ambientali e della strategia del giorno per giorno, dotandosi di strumenti amministrativi e tecnici adatti allo scopo. Proponiamo come modello le Agende 21 Locali e il Bilancio ecologico territoriale.
AGENDE 21 LOCALI
Nel giugno del 1992 si è svolta a Rio de Janeiro l' UNCED ovvero la Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (Earth Summit) che ha visto la partecipazione di 183 Paesi. La Dichiarazione di Rio ed il piano di azione ad essa collegato che scaturirono da tale iniziativa, hanno consentito di delineare specifiche iniziative economiche, sociali ed ambientali per giungere a modelli di sviluppo sostenibile per il XXI secolo (Agenda 21).
L'Agenda 21, composta da 40 capitoli, evidenzia tutti i campi in cui è necessario assicurare l'integrazione tra ambiente e sviluppo attraverso:
- la coerenza e l'integrazione delle politiche settoriali, a qualunque livello di governo territoriale, con le considerazioni ambientali;
- sistemi di pianificazione, controllo e gestione;
- incoraggiamento della partecipazione pubblica e dei soggetti coinvolti, con piena possibilità di accesso alle informazioni e di intervento nelle decisioni ambientali.
In sostanza l'Agenda 21 di Rio rappresenta un piano di interventi da adottare per fermare l'attuale trend di degrado ambientale e per promuovere uno sviluppo sostenibile. Essa definisce un articolato sistema di obiettivi, procedure e strumenti per orientare lo sviluppo verso la sostenibilità, individuando anche i nuovi soggetti fondamentali per l'attuazione di tale programma tra cui le comunità locali.
Il paragrafo 28 dell'Agenda 21, infatti, impegna le autorità locali ad adottare un'Agenda 21 locale, aprendo un dialogo con i propri cittadini e con le associazioni locali.
Il percorso verso la sostenibilità richiede la partecipazione di tutti. La consultazione e la costruzione del consenso sono strumenti per raccogliere indicazioni utili per la formulazione delle migliori strategie possibili, conformando piani economici, programmi di finanziamento e leggi di governo del territorio a tali procedure.
L'Agenda 21 locale si configura come un processo che coinvolge le parti sociali di una città per definire, in tempi certi, piani di azioni ambientali concrete nonché gli strumenti e le strategie per realizzarle.
Le Agende 21 comunali sono centrate sulla pianificazione, riqualificazione e manutenzione ambientale del territorio. Esse puntano al coinvolgimento dei soggetti interessati nell'ottica della cittadinanza attiva secondo i seguenti elementi del processo di costruzione:
FORUM
: la consultazione dei soggetti di una comunità locale può favorire il riconoscimento di bisogni, la definizione di risorse che ogni parte può mettere in gioco, eventuali conflitti tra interessi diversi;
IMPOSTAZIONE TEORICA E STRATEGICA: definizione di ipotesi di intervento nonché delle strategie più opportune;
INFORMAZIONE ED ANALISI: corretta analisi ed interpretazione delle cause dei problemi, dei dati disponibili e loro corretta diffusione;
OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI: ogni territorio ha le sue specificità che rendono diversi gli obiettivi generali e specifici che devono essere comunque quantificabili e concreti;
PRIORITA': anche i progetti di manutenzione e riqualificazione territoriale devono essere conformati ad obiettivi specifici e a precise scadenze temporali;
FORMALIZZAZIONE DELL'AGENDA 21: l'adozione di un Piano d'Azione Ambientale deve essere un momento di forte assunzione di responsabilità da parte dei diversi attori sociali coinvolti;
MONITORAGGIO, VALUTAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PIANO D'AZIONE: realizzazione degli interventi, assunzione di procedure di controllo continuo sull'efficacia per individuare eventuali aggiustamenti strategici.
BILANCIO ECOLOGICO TERRITORIALE
Una politica ambientale efficace deve tener conto delle linee dell'Agenda 21 Comunale.
Nella città che vorremmo, chi governa ha come prima preoccupazione la salvaguardia della salute e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, dedica attenzione e cure alle categorie più deboli ed esposte, a cominciare dagli anziani e dai bambini, s'impegna per ridurre drasticamente il traffico privato e per rendere più efficiente e più comodo il trasporto pubblico, promuove una politica della manutenzione urbana concepita anche come occasione per favorire l'occupazione, tutela e valorizza il verde urbano ed i beni culturali, incentiva il risparmio delle risorse naturali e dell'energia, si prende cura della popolazione animale. Ma la premessa necessaria deve essere lo studio del territorio, una lettura dei dati sulla qualità ambientale, la rilevazione e il monitoraggio dell'inquinamento cittadino, l'analisi approfondita delle politiche ambientali locali attraverso indicatori dello stato dell'ambiente: 1. indicatori di stili di vita e della pressione che il sistema - città esercita sull'ambiente,
2. indicatori dell'efficacia delle politiche di prevenzione e tutela adottate dall'amministrazione e dagli enti pubblici,
3. indicatori del controllo di qualità dell'ambiente fisico.

Il Bilancio Ecologico Territoriale deve essere un documento che descrive nel dettaglio e con indicatori sintetici lo stato di salute dell'ambiente urbano, la pressione che le diverse attività esercitano sulle risorse ambientali, le risposte che l'amministrazione pubblica ha messo in atto per migliorare la qualità del sistema - città.
Gli indicatori specifici che si dovrebbero tener presenti nello stilare un BET sono:
1. qualità dell'aria (presenza di biossido di azoto NO2);monitoraggio dell'inquinamento atmosferico;
2. mortalità per tumori e per patologie all'apparato respiratorio;
3. livelli di inquinamento acustico; monitoraggio dell'inquinamento acustico;
4. qualità delle acque potabili;
5. consumo di acqua potabile;
6. perdite della rete dell'acquedotto;
7. capacità di depurazione delle acque reflue;
8. produzione di rifiuti solidi urbani;
9. raccolta differenziata;
10. tasso di motorizzazione;
11. intensità d'uso del trasporto pubblico urbano;
12. consumi di carburante;
13. verde urbano;
14. aree agricole;
15. consumi di elettricità per uso domestico;
16. intensità energetica;
17. densità di popolazione.
L'utilità del BET è evidente: non solo ogni amministratore può meglio conoscere i problemi ambientali e quindi intervenire in modo più efficace per la tutela, la valorizzazione, il recupero ambientale e urbanistico del sistema - città, avendo un valido supporto per la stesura del Bilancio economico, ma anche i cittadini possono più consapevolmente partecipare al progetto di città ecocompatibile o di "città sana".
PROPOSTE
Partecipazione e informazione

Riteniamo necessaria la creazione di uno strumento per la partecipazione dei soggetti interessati (associazioni, comitati) alla politica ambientale. Può essere un Forum o una Consulta, ma è indispensabile che sia un'occasione di reale confronto tra amministrazione e cittadinanza.
Non ci può essere partecipazione senza informazione e questa non può essere limitata all'URP. Riteniamo che i dati ambientali debbano essere di dominio pubblico, veicolandoli anche sulla stampa locale (pensiamo, ad esempio, ai dati relativi alla qualità dell'acqua potabile).
Pensiamo anche ad un ruolo attivo del volontariato per esempio in attività di controllo dei girdini pubblici, di informazione presso le isole ecologiche, di vigilanza davantio alle scuole: perché non impiegare in attività socialmente utili i pensionati, attraverso i loro sindacati o i consigli di quartiere?
Educazione
Il ruolo svolto dallAmministrazione comunale, ed in particolare dall'Assessorato alla Tutela dell'Ambiente, nel campo dell'educazione ambientale lo riteniamo sicuramente positivo ed efficace sia per la qualità dei progetti presentati sia per il numero di scuole, alunni ed insegnanti coinvolti, questi ultimi anche in attività di formazione.
La nostra associazione propone di legare sempre più strettamente le attività di educazione ambientale ad un progetto di città da realizzare insieme: alunni, insegnanti, famiglie, associazioni, amministrazione. Proponiamo di costruire insieme progetti di adozione della città (monumenti, quartieri, spazi verdi, parchi - gioco, problemi come i rifiuti o il traffico) per conoscere meglio l'ambiente in cui si vive e per migliorarne la sua qualità. Offriamo all'amministrazione la possibilità di lavorare su due livelli diversi di progettualità: Lavori in corso, progetto per le scuole dell'obbligo e Progettiamo il futuro, progetto per le scuole secondarie superiori.
Bonifiche
Il territorio casalese ha subito negli ultimi decenni gravi compromissioni ambientali causate da un tipo di sviluppo incurante degli effetti della propria azione sulla salute delle persone e sullo stato dell'ambiente. Il principio da adottare sarebbe quello secondo il quale chi ha inquinato paga, ma purtroppo sappiamo che non è così e che è invece la collettività che oltre al danno subìto deve accollarsi la spesa della bonifica.
Per quanto riguardo l'amianto riteniamo che siano stati compiuti notevoli sforzi per ottenere i finanziamenti necessari per la bonifica degli ex magazzini Eternit (già avvenuta, anche se utilizzando per la copertura dei suddetti, materiali come la lana di vetro, a rischio) e adesso dello stabilimento Eternit. Ora è necessario fare partire la fase di progettazione e di avvio dei lavori di quest'ultimo intervento. Pensiamo che esso debba rappresentare l'occasione per ripensare in termini urbanistici a tutta l'area del Ronzone che si trova in una situazione di degrado non indifferente (carenza di servizi, edifici fatiscenti, mancanza o poca manutenzione del verde,...).
Per il resto della città è apprezzabile lo sforzo fatto dall'Amministrazione per la sostituzione delle coperture degli edifici scolastici, ma molto resta ancora da fare. Riteniamo che si debba costruire un dialogo maggiore con i cittadini per l'individuazione di situazioni a rischio (tetti, sottotetti, coperture varie, cortili, stradine, manufatti in amianto); è auspicabile la creazione di un ufficio in grado di interloquire "pazientemente" con i cittadini, fornendo tutte le indicazioni utili a ridurre il danno da esposizione e ad avviare l'opera di rimozione e smaltimento. Va affrontato il problema della discarica per l'amianto.
Altre bonifiche. La discarica "Baraccone" non può più aspettare, si deve intervenire al più presto con la risistemazione dell'area e la riduzione dei rischi di inquinamento del suolo e delle acque. La discarica "Bagna": è necessario un monitoraggio per capire che cosa sta avvenendo nel sottosuolo e quali rischi permangono per il fiume.
Una situazione a rischio resta quella della Greenpoint di Casale Popolo per la quale bisogna individuare tutti gli strumenti per eliminare correttamente gli inquinanti stoccati all'interno di un centro abitato.
Bonifica dei siti inquinati dall'Ecosystem.
Pensiamo che le bonifiche debbano essere occasioni per risistemare il territorio e per offrire nuova occupazione per giovani da formare debitamente.
Rifiuti
Pensare che il problema dei rifiuti solidi urbani sia stato risolto con la discarica "Bazzani" è illusorio e sbagliato. Sommariamente indichiamo quali sono, a nostro giudizio, i cardini di una corretta politica in quel settore.
In primo luogo RIDUZIONE dei rifiuti attraverso accordi da stabilire con la rete commerciale casalese per la riduzione degli imballaggi, stimolando l'utilizzo dei contenitori a rendere (ad esempio, nei nostri supermercati non si trova più acqua minerale in bottiglie di vetro).
Come secondo passo la RACCOLTA DIFFERENZIATA, oggi ancora scarsa (solo il 9% circa del totale dei RSU), potenziando i punti di raccolta, stimolando continuamente la popolazione, attuando misure di incentivazione. Ricordiamo che entro il 2003 la Legge Ronchi prevede il raggiungimento del 35% di raccolta differenziata rispetto alla spazzatura prodotta e che esiste un protocollo di intesa tra Legambiente di Alessandria, Casale M.to e Valle Scrivia e Provincia di Alessandria, per arrivare tra quattro anni al raggiungimento di una quota di raccolta differenziata del 50% del totale dei rifiuti prodotti.
Deve essere progettata e avviata al più presto la raccolta differenziata del materiale organico con separazione secco/umido, partendo prima dalle grandi utenze (mercato ortofrutticolo, mercato, ristoranti, ecc.) per arrivare ad un quartiere campione e, quindi, a tutta la città. Ad Alessandria esiste un impianto di compostaggio a cui avviare la frazione umida dei rifiuti.
Va adottato, almeno a partire dall'Ente locale, l'impegno ad utilizzare materiali riciclati (carta, arredo urbano, ecc.).
La quota di rifiuti destinata alla discarica dovrà essere ridotta drasticamente, ma questa non deve restare un'affermazione di principio: esigiamo progetti, programmi, tempi e finanziamenti.
Le esperienze positive dagli anni scorsi ci spingono a riproporre la collaborazione tra Legambiente e Assessorato alla Tutela dell'Ambiente per l'iniziativa di Puliamo il mondo, anche per il 1998: è un modo per sensibilizzare i cittadini, in particolare quelli più giovani, ad una maggior cura per l'ambiente urbano.
Viabilità / Traffico
Il problema della circolazione esterna alla città va affrontato terminando la "bretella" verso est, attuando la liberalizzazione del tratto autostradale tra i caselli Casale Sud e Casale Nord (problema, questo, inerente strettamente il Bilancio), e verso ovest, allacciandosi alla statale per Asti (S.S. 457) nei pressi della Magnoberta, comunque nel territorio del Comune di Casale. Va affrontato il collegamento tra Terranova , Morano e ponte di Pontestura, eliminando il traffico pesante da Terranova e favorendo il collegamento con la strada per Moncalvo e Asti. Non riteniamo necessari interventi nel tratto collinare a sud, tra Casale e Madonnina.
Spostamento dello scalo merci ferroviario dall'attuale collocazione (zona Cittadella) in zona industriale.
Per quanto riguarda la circolazione interna è necessaria una verifica della pedonalizzazione del centro: l'obiettivo deve rimanere la riduzione del traffico complessivo, ma senza penalizzare eccessivamente altre vie non pedonalizzate a ridosso del centro (come via Saletta) in cui si verifica un aumento dell'inquinamento. Possibili soluzioni: modificazione della viabilità, ampliamento della zona pedonalizzata a traffico limitato, aumento dei parcheggi periferici o vicini al centro (va bene quello di via Cavour, perché non provare ad aprire quello di di via Candiani, nell'area retrostante la Baronino?), prolungamento, maggior protezione e razionalizzazione delle piste ciclabili con aumento delle rastrelliere per le biciclette, potenziamento del servizio pubblico di trasporto (bene gli autobus piccoli, ma perché non quelli elettrici?).
Energia
E' indispensabile dotarsi di una politica energetica a livello locale che preveda il risparmio energetico (illuminazione, edifici, traffico,...) e l'utilizzo di fonti energetiche a basso impatto ambientale (perchè non sperimentare in alcuni edifici pubblici sistemi di produzione integrata di calore ed energia elettrica come è stato fatto a Rivoli e in città del Piemonte?).
Verde urbano, parchi, fiume
Legambiente era già intervenuta a proposito del problema del verde quando, con la passata Amministrazione, erano state effettuate potature che ci sembravano sbagliate ed eccessive.
Avevamo denunciato allora, e lo ribadiamo oggi, che per il verde pubblico è necessaria una progettazione a breve, medio e lungo termine, di cui la cittadinanza sia messa a conoscenza, previo un censimento del patrimonio esistente.
Solamente dopo avere effettuato un tale studio è possibile procedere a tagli di alberi che si rendano necessari e a nuove piantumazioni.
E' necessario anche riflettere sulle competenze che la progettazione del verde urbano richiede. Riteniamo che occorrano più figure tecniche che sappiano affrontare il problema sotto vari aspetti. Ma occorre anche personale adeguato alle necessità.
Quello che ci preme comunque sottolineare è che il verde urbano deve essere considerato uno degli indicatori più importanti dello stato di salute di una città, anche di una piccola come la nostra. Lo standard richiesto dal DM 1444/68 è di 9 mq per abitante, che non è molto se pensiamo che nel 1915 l'architetto tedesco Martin Wagner affrontando il tema del "verde sanitario" (verde con funzione benefica sulla salute), proponeva la quantità di almeno 19,5 mq per abitante.
Oltre alla quantità, però, deve essere sviluppata una ricerca sulla qualità e la cura del patrimonio verde esistente, attività che attualmente ci sembra carente perché affidata a interventi estemporanei e dettati da una politica del "giorno per giorno".
Siamo soddisfatti dell'avvio dei lavori per la realizzazione del parco della Cittadella, ma proponiamo che si proceda celermente alla risistemazione dell'area verde, avvalendosi anche di interventi del volontariato e dell'associazionismo.
La risistemazione delle rive del Po nel tratto urbano e il collegamento tra Cittadella e Monte Sasso sono aspetti di progettazione ad ampio respiro di cui da tempo si parla, ma che restano sempre nel libro dei sogni, da un'amministrazione all'altra: fino a quando?
Rumore
L'ubicazione del nostro aeroporto, ai margini di zone abitate come il quartiere del Valentino e la frazione di S. Germano, ci spingono a richiedere un maggior controllo dei voli aerei legati all'attività paracadutistica. Riteniamo che vadano strettamente rispettate le norme previste dal Regolamento comunale e dall'ordinanza del Sindaco emanata appositamente, al fine di prevenire rumori molesti che possono arrecare danni alla salute delle persone che abitano nella zona e, sicuramente, disturbo alla quiete pubblica.
CONCLUSIONE
Abbiamo presentato alcune proposte che ci stanno a cuore, cercando di rendere esplicita la filosofia che le sorregge. Vorremmo che l'Amministrazione, impegnata nel risolvere i problemi del giorno per giorno, riuscisse a darsi un quadro di riferimento entro cui operare. Forse ai cittadini riuscirebbe più facile capire che cosa si sta facendo per la città e intervenire, non solo con critiche, ma anche con proposte.
Se la politica dell'Amministrazione avesse come perno il concetto di manutenzione ambientale, di cura dell'esistente per valorizzarlo, di attenzione al dialogo e al confronto con i cittadini avremmo fatto un ulteriore passo verso il miglioramento della qualità della vita nella nostra città.
Aspettiamo di vedere segnali in questa direzione.
Casale Monferrato, 19 dicembre 1997