Centro Studi e Ricerche CELESTINO V 

WB00470_.gif (1642 byte)

[Home Page] [Centro Studi] [Pubblicazioni] [Celestino V] [L'Autore]

"La Leggenda del chiodo assassino"

chiodo.gif (21654 byte)

L’Opera si articola su sei capitoli, prologo ed epilogo, così strutturati:

Prologo: Breve biografia di Celestino V e antefatti;

I Capitolo Le deposizioni a favore della morte naturale;

II Capitolo Ricerca e descrizione del movente per uccidere;

III Capitolo Le deposizioni a favore della morte violenta;

IV Capitolo Identikit del presunto assassino;

V Capitolo In difesa di Bonifacio VIII;

VI Capitolo Proposta per una sentenza;

Epilogo L’ultima profezia di Celestino.

Dal retrocopertina esterno

Bonifacio VIII fece barbaramente assassinare il suo predecessore, Celestino V, facendogli conficcare un chiodo nel cranio. Da oltre settecento anni questa leggenda (e l’accusa infamante che contiene) si tramanda di generazione in generazione fra i sussurri dei "clericali" e le grida degli "anti-clericali". Con questo avvincente "romanzo", che ha l’ulteriore pregio di collocarsi nell’ambito della più rigorosa tradizione storiografica, quella leggenda assurge a dignità di Storia. Si smorzano i sussurri, si spengono le grida. La verità, quella che lo Storico è obbligato a denunciare assumendosene sempre tutte le responsabilità, quella verità che " è sempre rivoluzionaria", viene offerta al lettore con dovizia di dati, informazioni, notizie, documentazioni di prima mano. L’imputato è trascinato davanti ad un immaginario Tribunale della Storia, con tanto di testimoni, reperti, giudici, parti lese, accusa, difesa, arringhe, false testimonianze, complicità, pentiti e pentimenti. In fine la sofferta sentenza, che (forse) fa calare il sipario sulla plurisecolare querelle.

Dalla prefazione di Mons. Andrea Gemma Vescovo di Isernia e Venafro:

"… Un libro interessante, da qualunque parte lo si consideri, e avvincente. Si, avvincente come un romanzo - lo sappiamo noi che ne abbiamo, in anteprima, divorato le pagine con indicibile diletto - e rigoroso come un saggio documentario… mi pare dunque scontato che io inviti convintamente chi vuole assidersi ad un convito culturale, certo per palati raffinati, di squisito sapore, a procurarsi queste pagine e a scorrerle…"

Brani scelti dal testo

Dal Prologo:

"…sulla sua morte è stato disposto un vero e proprio "silenzio di Stato". Evidentemente la morte di Celestino V non è proprio una di quelle morti che pesano come una piuma. Evidentemente c’è chi teme che quella verità porti con sé lo stravolgimento di chissà quali equilibri politico-religiosi. Ma quella verità non può più essere occultata, perché incombe su di noi oggi più che mai. Basti pensare che il presunto mandante di quell’omicidio fu papa Bonifacio VIII, "quello che inventò il Giubileo" Rendere giustizia (tentare di rendere giustizia) a tutti, alla vittima, come al presunto colpevole, è oggi possibile e necessario. Indagare sul "delitto Celestino" significa gettare uno sguardo sul nostro non lontano passato, un passato che non può lasciarci indifferenti anche se, ormai proiettati nel terzo millennio, riteniamo di aver acquisito una sorta d’immunità dalla barbarie. Forse non è cosi, forse la barbarie è ancora tra noi!"

Il giorno del "Gran Rifiuto"

"… E’ ormai vecchio, stanco, decrepito, consumato dagli acciacchi e da una vita fatta di stenti e di privazioni indicibili, ma trova il coraggio e la forza di opporsi a quello scempio.

Ergendosi come un guerriero in armi, ordinando a tutti di tacere, egli detta ed impone agli allibiti cardinali la sua rinuncia, incurante delle minacce del popolino napoletano che, sobillato dal re e forse anche da alcuni suoi discepoli, lo aggredisce devastando e saccheggiando la sua umile dimora. E’ il grande giorno. E’ il giorno del riscatto suo e delle Chiesa di Cristo. E’ il giorno in cui dimostra al mondo intero che in nome della fede si possono spostare anche le montagne. Come un gigante ferito, si ribella a quegli undici peccatori, li zittisce in nome di Dio e rinunzia (ecco perché non appartiene a Celestino V l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto, perché fu rinunzia , non rifiuto, e Dante conosceva benissimo la differenza fra i due termini !) a quell’incarico la cui ultima finalità era quella di dannare l’anima sua e di infangare il nome della Chiesa.

Quel 13 dicembre di settecento anni fa, colui il quale è passato alla storia come il capofila dei codardi, lascia il papato da trionfatore e da vincente: da trionfatore perché né le minacce, né le lusinghe dei "poteri forti" del suo tempo, riescono a tenerlo inchiodato ad un ruolo che non serviva a rendere gloria a Dio; vincente, perché vince la sola battaglia da lui combattuta, contro l’unico suo mortale nemico, il Maligno".

Dal Prologo:

"Uomo mite, silenzioso, schivo, ma soprattutto umilissimo, Pietro condusse una vita sempre coerentemente ispirata ai canoni del cristianesimo primitivo e del pauperismo francescano. Penitenza, preghiera, silenzio, rigorosa astinenza, durissimi e prolungati digiuni, autofustigazione e mortificazione della carne: furono queste le direttrici che orientarono senza sosta e senza soluzione di continuità la sua lunga vicenda terrena. Una fiaba ben orchestrata da alcuni suoi falsi estimatori lo vuole uomo di potere, uomo d’organizzazione, uomo d’apparato, instancabile manager dedito alla costruzione di castelli e palazzi, ma Pietro da Morrone non fu mai nulla di tutto ciò…"

Ancora dal Prologo:"

"Pietro da Morrone è ancora oggi un uomo scomodo per alcune retroguardie del mondo cattolico, che non gli hanno mai perdonato il coraggioso gesto della rinuncia, col quale ha concretamente dimostrato che il potere non è tutto nella vita di un uomo, né il fatto che quel gesto fu anche (diamogli finalmente nome e cognome) un atto di vera e propria insubordinazione. Ma non è tutto: l’umile eremita del Morrone sconta ancora oggi la pena dell’ostracismo, perché è accusato di aver instaurato un rapporto diretto con Dio, prescindendo dalla mediazione delle gerarchie ecclesiastiche; di essere stato formalmente un benedettino, ma sostanzialmente un francescano, un francescano di rottura, pauperista, "testamentario". E non gli è stata perdonata, infine, la sua ostinazione, il suo temperamento forte, "meridionale", il suo agire riservato e taciturno, in una società come la nostra dove trionfa il presenzialismo e il vaniloquio. Consiste in ciò la vera pericolosità di Pietro da Morrone. Il suo messaggio è devastante, perché, ove divulgato e recepito, manderebbe in frantumi la fatua impalcatura costruita dai venditori di felicità a prezzi stracciati."

Nota bibliografica per saperne di più

A.A.VV., Celestino V e i suoi tempi: realtà spirituale e realtà politica, Atti del IV Convegno Storico Internazionale. 1989, L’Aquila 1990.

AA.VV., Celestino V e il VI centenario della sua incoronazione, L’Aquila 1894.

AA.VV., Celestino V e le sue immagini nel Medio Evo, Atti del VI C.S.I., 1991, L’Aquila 1993.

AA.VV., Celestino V Papa Angelico, Atti del II C.S.I.1987, L’Aquila 1988.

AA.VV., Indulgenza nel Medio Evo e Perdonanza di Papa Celestino V, Atti del I C. S. I., 1984, L’Aquila 1987.

AA.VV., L’uomo medievale, a cura di J: Le Goff, Bari 1987.

AA.VV., Magisterium et exemplum: Celestino V e le sue fonti più antiche, Atti del V C.S.I:, 1990, L’Aquila 1991.

AA.VV., S.Pietro del Morrone Celestino V nel Medio Evo monastico, Atti del III C.S.I. 1988, L’Aquila 1989.

AA.VV. Storia e messaggio in Gioacchino da Fiore, Atti del I Congresso Internazionale di Studi Gioachimiti, Napoli 1980.

AA. VV., L’uomo medievale, a cura di J. Le Goff. Bari 1987.

AGENO F., (a cura di) Jacopone da Todi: Laudi, Trattato e Detti, Firenze 1953.

ANALECTA BOLLANDIANA, Vie et miracles de St. Pierre Célestin par deux de ses disciples,

ARNONE N., Pietro del Morrone, anacoreta e Papa, Cosenza 1881.

BALAN P., Il processo di Bonifacio VIII, Roma 1881.

BARBAINI P., Celestino V, anacoreta e Papa, Milano 1936.

BAUMGARTEN P., Il Regesto di Celestino V, Chieti 1896.

BOTTAGISIO P.T., Bonifacio VIII e un celebre commentatore di Dante, Milano 1926.

Bruxelles 1897.

BURANI M., Celestino V Papa eremita e santo, Roma 1993.

CAETANI G., Domus Caietana, S. Casciano 1927.

CANTERA B., Cenni storici biografici riguardanti S. Pier Celestino, Napoli 1892.

CARBONE C:, L’autenticità degli "Opuscola Coelestina", Caserta 1896.

CASTIGLIONI C- SABA A., Storia dei papi, Torino 1939.

CELIDONIO G., S. Pietro di Morrone Celestino V, L’Aquila 1954.

CHIAVERINI A., S Pietro del Morrone, Sulmona 1984.

COCCHIA R., S. Pietro Celestino, Chieti 1896.

CORVI A., Il processo di Bonifacio VIII, Roma 1948.

CRAVERI M., L’eresia, Milano 1996.

DANTE ALIGHIERI, Commedia, ed. a cura di N. Sapegno, Firenze 1955.

DE STEFANO A., Correnti politiche al tramonto del Medio Evo, Palermo 1949.

EGIDIO ROMANO, De renuntiatione papae, in Rocaberti J. T., Bibliotheca maxima pontificia, II, Roma 1698.

FRANCESCO PIPINO, Chronicon ab anno MCLXXVI usque ad annum MCCCXIV, in Rerum Italicarum Scriptores, IX, Milano 1726.

FABRO D., Vita Sanctissimi Petris S.Caelestini V, Paris 1599.

FEDELE P., Per la storia dell’attentato di Anagni, in B.I.S.I.M.E., XLI (1921).

FERRETO VICENTINO, Historia rerum in Italia gestarum, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma, 1908.

FLICHTE A., MARTIN V., Storia della Chiesa, Vol. XI, Roma 1974.

FRASSANITO G., Celestino V cristiano senza Chiesa, L’Aquila 1983.

FRUGONI A., Celestiniana, Roma 1954.

FRUGONI A:, Il Giubileo di Bonifacio VIII, in B.I.S.I.M.E., n° 62, Roma 1950.

GATTO L., Note su un’anonima Vita di Celestino V, Roma 1957.

GELMI J., I Papi, Milano 1993.

GNOLFO G., Celestino V Eremita Pontefice Santo, Isernia 1958.

GOLINELLI P., Il Papa Contadino, Firenze 1996.

GRAF A:, Miti, leggende e superstizioni nel Medioevo, Torino 1893.

GRANO A., I castelli di Pietro, Campobasso 1996

GREGOROVIUS F., Storia della città di Roma nel Medio Evo, Roma 1942.

GURGO O., Celestino V., Novara 1988.

HERDE P., Cölestin V, Stuttgart 1981.

IANNUCCI G., L’ombra di colui, Pescara 1969.

IOHN R.L., Dante templare, Milano 1987.

JACOPONE DA TODI, Le Laude, a cura di Luigi Fallacara, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1959.

LAURELLI P., Dante e Celestino, Isernia 1939.

LECCISOTTI T., I regesti dell’archivio dell’abbazia di Montecassino, Roma 1966.

Le GOFF J. L’immaginario medievale, Bari,1988.

LICITRA V., L’"Autobiografia" di Celestino V., Isernia 1992.

MALATASTA G.B., Vita e miracoli di S. Pietro del Morrone già Celestino V, Milano 1630

MARCHETTI LONGHI G., Le prigioni di due Pontefici, Castelfumone 1895.

MARINI L., Della Vita di S. Pietro del Morrone che fu Papa Celestino V, Milano 1630.

MASTAREO V., Vita di S. Pietro Celestino Papa V, Napoli 1628.

MATTEI A., Celestino V un folle di Dio, Isernia 1986.

MERCATI A. Il decreto e la lettera dei Cardinali per l’elezione di Celestino V., in B.I.S.I.M.E., n° 47, IX, 1931.

MERLO G., Eretici ed eresie medievali, Bologna 1989.

MICHELET G., Dal Vespro allo sterminio dei templari, Bari 1941.

MONTANELLI I.-GERVASO R., L’Italia dei secoli d’oro, Milano 1967.

MORGHEN R., Bonifacio VIII e il giubileo del 1300, Roma 1975.

MORGHEN R., Il Cardinal Matteo Rosso Orsini, Soc. Romana di Storia Patria, 1923.

MORGHEN R., Medioevo cristiano, Bari 1970.

MOSCATI A., Le vicende romane di Pietro da Morrone, in A.S.R.S.P., LXXVIII, 1955.

NOTTURNO NAPOLETANO, La santissima e gloriosa vita del glorioso santo Pietro Celestino, Bergamo 1520.

OLIGER L., Petri Johannis Olivi. De renuntiatione papae Coelestini V. Quaestio et Epistola, in Archivium Franciscanum Historicum, II (1918), pp. 309-373.

PANSA G., Celestino V e i solitari della Maiella, Teramo 1894.

PARTNER P., I Templari, Torino 1959.

PENCO G., Storia del monachesimo in Italia, Milano 1983.

PEPE G., Il Medioevo barbarico in Italia, Torino 1959.

POTTHAST A., Regesta Pontificum Romanorum, II, Graz 1957.

PRICOCO S., (a cura di) La Regola di S. Benedetto, Milano 1955.

PROJA G.B., S.Pietro del Morrone, Ferentino 1995.

REGIO P., La Vita del glorioso S. Pietro Celestino, Napoli 1581.

RICCIOTTI G. Fumone e Celestino, Alatri 1896.

ROVIGLIO A., La rinuncia di Celestino V, Padova 1893.

RUSSO R., Il Papa sequestrato, Sulmona 1994.

SABA A., Storia della Chiesa, Torino 1954.

SACCHI B. (detto il Platina), Delle Vite dei Sommi Pontefici, Bologna 1913.

SASSI A., "…Colui che fece per viltade il gran rifiuto", Isernia 1954.

SCHNEIDER R., La grande rinunzia, Sulmona 1975.

SEPPELT F.X., Monumenta Celestiniana, Paderborn 1921.

SERRAMONACESCA A., Celestino V, L’Aquila 1968.

SIBILIA S., Bonifacio VIII, Roma 1945.

SILONE I., L’avventura di un povero cristiano, Torino 1974.

SPINELLI V., Vita di S. Pietro del Morrone, Papa detto Celestino V, Roma 1664.

TELERA C., Historie Sagre degli huomini illustri per santita della Congregazione de’ Celestini, Bologna 1648.

TOSTI F., Storia di Bonifacio VIII e de’ suoi tempi, Milano 1848.

UBERTINO DA CASALE, Arbor vitae cricifixae Jesu, Venetiis 1485.

UGHELLO F., Italia Sacra, Venezia 1712.

ZECCA V., Dante e Celestino, Chieti 1896

wpe4B.jpg (1985 byte)
wpe2C.jpg (2049 byte)
wpe27.jpg (1949 byte)
wpe29.jpg (2000 byte)
wpe4C.jpg (1949 byte)