Ricordate
le splendide " dispute dottrinali" inserite da Umberto
Eco nel romanzo "Il Nome della Rosa"? Ebbene c'è
traccia di quelle dispute anche in un paesino come Sant'Agata
in Mugello; ne abbiamo, per il momento..., trovate due: la prima
fra Tolomeo Nozzolini e Galileo Galilei, la seconda fra Carlo
Guidotti e Marc'Antonio Romoli che riportiamo
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" ...nel
1624 sorse e si diffuse in Firenze una curiosissima questione
fra le conversazioni della gente colta, sopra questo quesito: un cavallo vale 100 scudi, fra i due estimatori,
l'uno dei quali l'ha giudicato valer 1.000 scudi e l'altro 10,
chi più ha errato? I disputandi cominciarono
a bazzicarsi e cercarono il parere dei dotti. In Firenze ricorsero
a Galileo e il marchese Andrea Gerini (proprietario di una villa
e fattoria a Sant'Agata) scrisse al pievano Tolomeo Nozzolini,
pregandolo del suo parere. Il Nozzolini rispose sollecito, perché
amante di queste curiosità e con molte considerazioni
sostenne che la questione doveva risolversi con la proporzione
aritmetica e non con quella geometrica come diceva Galileo. Galileo vide ed apprezzò la lettera del Nozzolini
e prese a sostenere con più lunga dimostrazione la sua
opinione contraria. Il Gerini ricorse di nuovo all'amico Pievano,
il quale, rispondendo, dice che se avesse saputo che Galileo
aveva parlato e scritto su questo argomento, non avrebbe interloquito,
perché: «Valgono più i sogni
di tal uomo che le mie più squisite considerazioni ...» Galileo lodò la risposta del Nozzolini indovinandone
lo scrittore e facendo un doppio elogio al sapere ed al modo
cortese di disputare e, ricordando la stima del collega, dice
che l'affetto l'ha tutto applicato a riverirlo e, per quanto
possa, ad onorarlo. " A. Giovannini, La Compagnia
di San Jacopo Maggiore in Sant'Agata di Mugello in "Bollettino
della Società Mugellana di Studi Storici", IV, 1929,
p. 6 - riportato in "Sant'Agata di Mugello e la sua Pieve"
di Lia Brunori Cianti. |
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Sentite,
ora, cosa scrive Ranieri Ajazzi nel 1875, dopo aver spulciato
negli archivi di Sant'Agata:
An.
1768. Porta la data di quest'anno la pubblicazione fatta per
cura del Sac. Dott. Marc'Antonio Romoli coi tipi di Giovanni
Ricomini in Lucca, di una "Lettera apologetica di un dotto
Parroco Mugellano".
Il dotto Parroco Mugellano è il nostro Pievano Carlo Guidotti.
Il fatto è questo. Fu proposto un caso
di coscienza al Priore di Montepoli Don Domenico Ulivi, e il
caso diceva:
Antonio
jam parato Paulum occidere, et ei centum furari, possum ne licite
suadere ut eum non occidens potius bis centum furetur?
Il Priore Ulivi rispose che può lecitamente, perché
fra due mali è da scegliersi il minore.
Il Revisore, che era un Frate, condannò tale risoluzione
per il precetto: non sunt facienda mala ut eveniant
bona. Il Piovano Dottor Carlo Guidotti difese
bravamente il Parroco suo suffraganeo con dotta argomentazione,
e critica vivace. Il Dottor Marc'Antonio Romoli, pur esso Revisore
delle risoluzioni dei casi di morale, volle pubblicata la difesa
del Guidotti, e tale pubblicazione si trova nella Biblioteca
Riccardiana di Firenze sotto l'indicazione al catalogo "Lettera
apologetica ecc. " PPP. II, 8687 |