Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi ambientali del Veneto |
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ELOGIO FUNEBRE DI CIOTTO C. OTTO, L’AMICO DEI LAVORATORI ha cessato di esistere Il 30 settembre scorso, caduto in un agguato, venne colpito con ben 47 stilettate. Lasciato agonizzante non morì subito, ma le coltellate dei nemici erano state implacabili, riuscì solo a sopravvivere, tra infinite sofferenze, fino a qualche giorno fa. C. OTTO, affettuosamente chiamato Ciotto dagli amici, proveniva da una famiglia numerosa: suo padre era il tredicesimo di sedici figli, lui, invece, era solo ottavo su tredici. CIOTTO ha avuto una vita breve ma molto intensa. La sua colpa è stata quella di voler aiutare i lavoratori esposti all’amianto. La sua vita, l’aveva dedicava con passione alla causa degli esposti all’amianto; sapeva bene che questi lavoratori che avevano subito esposizione al potente cancerogeno avevano una speranza di vita inferiore agli altri cittadini; molti di loro, a causa dell’amianto morivano di tumore alla pleura (mesotelioma) oppure di tumore al polmone e di tante altre malattie causate dall’amianto. Le famiglie di questi lavoratori deceduti precipitavano nell’infelicità e nella nera disperazione perché oltre alla perdita del loro caro potevano ritrovarsi in miseria e chi doveva risarcirli faceva finta di niente. CIOTTO si era messo in testa che, per una questione di giustizia a questi lavoratori, doveva essere garantito un periodo di pensione possibilmente pari a quello di un altro non esposto. Visto che non si poteva risarcirgli la potenziale perdita di salute, che poteva causare una morte prematura, aveva inventato un meccanismo che permetteva a questi lavoratori di andare prima in pensione per potersela godere per un periodo almeno pari agli altri lavoratori. Certo era una specie di risarcimento,tardivo, ma meglio tardi che mai, visto che la salute compromessa non si poteva restituire. Questo, è stato il periodo più esaltante per CIOTTO, quello che gli ha dato maggiori soddisfazioni e popolarità. Questa grande popolarità, però non gli diede alla testa; certo, furono molti quelli che lo tirarono per la giacca per fargli dire o fare le cose che più a loro conveniva. A volte ci riuscirono. CIOTTO, però era determinato, suscitava sempre più entusiasmo tra i lavoratori esposti all’amianto. Questa situazione, però, fece aumentare i suoi nemici, divennero sempre più aggressivi, ormai non nascondevano più le loro intenzioni omicide. Povero CIOTTO, sempre più triste e solo, sentiva che la sua fine era prossima. Fu tradito per soldi; avevano deciso che il denaro sottratto alle pensioni degli esposti all’amianto serviva a cose più importanti per loro. Intanto con la scusa della ricostruzione in IRAQ si poteva regalare agli americani 600 milioni di euro; soprattutto serve a fare cassa perché i bilanci sono fortemente in passivo. Ora CIOTTO non c’è più e noi lo piangiamo con dolore e disperazione. E’ mancato un amico dei lavoratori. Ora temiamo che i suoi nemici stermineranno tutta la sua famiglia., non risparmieranno i suoi fratelli, suo padre i suoi zii.
Padova 11 novembre 2003
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