I FERROVIERI DI VICENZA , L'AMIANTO, L'ESPOSIZIONE, LE PATOLOGIE

 

                                       LE FS SPA E L’AMIANTO

Fin dagli anni 40 le FS  hanno utilizzato l’amianto; prima solo per isolare le condotte del vapore e parti delle locomotive a vapore; poi, a partire dagli anni 60, il minerale tossico è stato utilizzato in grandi quantità, spruzzando sulle lamiere interne uno strato uniforme di 50 mm di amianto,  per meglio isolare   termicamente  ed acusticamente  i locomotori e le carrozze (ogni rotabile poteva contenere oltre una tonnellata di amianto).

Poiché i rotabili venivano sottoposti e manutenzione periodica programmata, le figure professionali addette alla manutenzione presso le Officine FS (grandi Riparazione, Squadre Rialzo, Depositi Locomotive)  erano soggette a forti esposizioni di fibre d’amianto, vi erano anche altri lavoratori  delle FS esposti, quali i macchinisti, ecc.

I ferrovieri dell’Officina di Grande Riparazione di Vicenza  (ARSENALE), addetti alla manutenzione  delle carrozze, per moltissimi anni, senza esser informati del pericolo, hanno inalato grandi quantità di fibre di amianto, che a distanza di anni ha presentano un conto salato in morti e malati.

Difatti i ferrovieri dell’ARSENALE, considerati a RISCHIO di insorgenze di patologie correlate all’amianto, hanno una speranza di vita inferiore agli altri lavoratori non esposti.

I FERROVIERI DELL’OFFICINA GRANDI RIPARAZIONI DI VICENZA (ARSENALE) MORTI e MALATI  PER ESPOSIZIONE D’AMIANTO

Su un totale di circa 1500 dipendenti che dagli anni 60 ad oggi, si sono succeduti nell’Officina FS di Grandi Riparazioni di Vicenza il contributo pagato per l’esposizione alle fibre di amianto é stato particolarmente pesante:

DECEDUTI                           (STIMA PER DIFETTO)

D. V. G. DECEDUTO   IL

05/09/1986

PER MESOTELIOMA

G. S.

DECEDUTO   IL

09/12/1987

PER MESOTELIOMA

F. Z. DECEDUTO   IL

21/02/1988

PER MESOTELIOMA

F. S.

DECEDUTO   IL

30/06/1988

PER MESOTELIOMA

B. B.

DECEDUTO   IL

06/11/1988

PER MESOTELIOMA

Z. S.

DECEDUTO   IL

16/08/1990

TUMORE POLMONARE

C. I. DECEDUTO   IL

15/08/1992

TUMORE POLMONARE

F. G.

DECEDUTO   IL

11/10/1994

PER MESOTELIOMA

M. G.

DECEDUTO   IL

08/12/1996

PER MESOTELIOMA

P. R.

DECEDUTO   IL

20/02/1998

PER MESOTELIOMA

R. L.

DECEDUTO   IL

20/06/1998

TUMORE POLMONARE

M. L. DECEDUTO   IL 06/09/1998 PER MESOTELIOMA

S. S.

DECEDUTO   IL

05/12/2000

TUMORE POLMONARE

G. A.

DECEDUTO   IL

05/12/2001

TUMORE POLMONARE
C. P. DECEDUTO   IL 14/06/2001 PER MESOTELIOMA
C. A DECEDUTO   IL 29/04/2002 PER MESOTELIOMA
G. F. DECEDUTO   IL 12/03/2003 PER MESOTELIOMA

MALATI                                (STIMA PER DIFETTO)

 

B. O. ASBESTOSI

DIAGNOSI DEL

1990
Z. G. ASBESTOSI

                    

1990

P. E.

ASBESTOSI

                              

1991

P. A.

ASBESTOSI

                              

1992

Z. E.

ASBESTOSI

                          

1992

P. V ASBESTOSI

   “           

1992

B. T.

TUMORE POLMONARE

                          

1995

R. T.

TUMORE POLMONARE

                              

1996

 

SONO STATI INOLTRE DIAGNOSTICATI OLTRE 85 CASI DI PLACCHE  PLEURICHE

(Stime aggiornate al marzo 2003)

LA LEGGE CONTRO L’AMIANTO, LE MISURE A SOSTEGNO DEI LAVORATORI ESPOSTI

Con la Legge n. 257 del 27 marzo 1992 il Parlamento mise fuorilegge l’amianto, proibendone la produzione, l’uso, la commercializzazione dei suoi prodotti, ecc..

La legge prevedeva all’art. 13, comma 8, anche dei benefici previdenziali per i lavoratori esposti. Tali benefici previdenziali furono meglio calibrati con la successiva legge n. 271 del 4 agosto 1993, in quanto ritenendo che gli esposti all’amianto avessero una speranza di vita inferiore alla media, seppure in ritardo, li “risarciva”  permettendo loro di godere della pensione per un periodo almeno pari a quello dei lavoratori non esposti, sempre se  potevano dimostrare di aver subito una esposizione superiore ai 10 anni.

I ferrovieri dell’ARSENALE  richiesero l’applicazione del diritto al beneficio previdenziale, ma le FS SPA si rifiutarono di riconoscere tali benefici e negarono perfino che i ferrovieri dell’ARSENALE avessero mai subito esposizione all’amianto.

L’unica strada da percorrere era quella di ricorrere alla magistratura.

 

 

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