I FERROVIERI DI VICENZA , L'AMIANTO, L'ESPOSIZIONE, LE PATOLOGIE |
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LE FS SPA E L’AMIANTO Fin
dagli anni 40 le FS hanno
utilizzato l’amianto; prima solo per isolare le condotte
del vapore e parti delle locomotive a vapore; poi, a partire
dagli anni 60, il minerale tossico è stato utilizzato in
grandi quantità, spruzzando sulle lamiere interne uno
strato uniforme di 50 mm di amianto,
per meglio isolare termicamente ed
acusticamente i
locomotori e le carrozze (ogni rotabile poteva contenere
oltre una tonnellata di amianto). Poiché
i rotabili venivano sottoposti e manutenzione periodica
programmata, le figure professionali addette alla
manutenzione presso le Officine FS (grandi Riparazione,
Squadre Rialzo, Depositi Locomotive)
erano soggette a forti esposizioni di fibre
d’amianto, vi erano anche altri lavoratori
delle FS esposti, quali i macchinisti, ecc. I ferrovieri dell’Officina di Grande Riparazione di Vicenza (ARSENALE), addetti alla manutenzione delle carrozze, per moltissimi anni, senza esser informati del pericolo, hanno inalato grandi quantità di fibre di amianto, che a distanza di anni ha presentano un conto salato in morti e malati. Difatti i ferrovieri dell’ARSENALE,
considerati a RISCHIO di
insorgenze di patologie correlate all’amianto, hanno una
speranza di vita inferiore agli altri lavoratori non
esposti. I
FERROVIERI DELL’OFFICINA GRANDI RIPARAZIONI DI VICENZA
(ARSENALE) MORTI e MALATI
PER ESPOSIZIONE D’AMIANTO Su un totale di circa 1500 dipendenti
che dagli anni 60 ad oggi, si sono succeduti nell’Officina
FS di Grandi Riparazioni di Vicenza il contributo pagato per
l’esposizione alle fibre di amianto é stato
particolarmente pesante: DECEDUTI
(STIMA PER
DIFETTO)
MALATI
(STIMA PER
DIFETTO)
SONO STATI INOLTRE DIAGNOSTICATI OLTRE 85 CASI DI PLACCHE PLEURICHE (Stime aggiornate al marzo 2003) LA LEGGE CONTRO L’AMIANTO, LE MISURE A SOSTEGNO DEI LAVORATORI
ESPOSTI Con
la Legge n. 257 del 27 marzo 1992
il Parlamento mise fuorilegge l’amianto, proibendone la
produzione, l’uso, la commercializzazione dei suoi
prodotti, ecc.. La legge
prevedeva all’art.
13, comma 8, anche dei benefici previdenziali per i
lavoratori esposti. Tali benefici previdenziali furono
meglio calibrati con la successiva legge
n. 271 del 4 agosto 1993, in quanto ritenendo che
gli esposti all’amianto avessero una speranza di vita
inferiore alla media, seppure in ritardo, li “risarciva”
permettendo loro di godere della pensione per un
periodo almeno pari a quello dei lavoratori non esposti,
sempre se potevano
dimostrare di aver subito una esposizione superiore ai 10
anni. I ferrovieri dell’ARSENALE
richiesero l’applicazione del diritto al beneficio
previdenziale, ma le FS SPA
si rifiutarono di riconoscere tali benefici e negarono
perfino che i ferrovieri dell’ARSENALE
avessero mai subito esposizione all’amianto. L’unica
strada da percorrere era quella di ricorrere alla
magistratura.
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