1.15 PERIODO ANGIOINO (1266-1442) |
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Il papato, sentendosi minacciato dalla casa di Svevia, che aveva ripreso, nella persona di Manfredi, la tradizionale politica mediterranea dei sovrani normanno-svevi, si avvalse dei suoi diritti di alta sovranità sul Regno di Sicilia per investirne nel 1263 Carlo d'Angiò fratello del Re di Francia. |
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Figura 1. 24. Giovanni da Procida |
Figura 1. 25. Carlo d'Angiò |
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Carlo d'Angiò, figlio di Luigi VIII di Francia e di Bianca di Castiglia, già signore di Provenza e padrone di buona parte del Piemonte meridionale, con l'aiuto del papa attaccò Manfredi, e lo sconfisse e uccise nella battaglia di Benevento (1266). Successivamente, nella battaglia di Tagliacozzo (1268) eliminò definitivamente gli Svevi prendendo prigioniero il nipote di Manfredi Corradino di Svevia che fu poi giustiziato a Napoli in Piazza Mercato. Fu da questo periodo che cominciò il lento e inesorabile declino della città di Salerno e della sua provincia, che perse anche l'autonomia amministrativa di cui aveva goduto fin dall'epoca romana, e fu inoltre costretta a subire, oltre a numerosi altri soprusi da parte di Carlo d'Angiò, anche la distruzione del castel Terracena, costruito, a suo tempo, da Roberto il Guiscardo per la moglie Sighelgaita. |
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