Andrea Fabbri
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Costa occidentale Sardegna |
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Quinto giorno. Torre Grande-Buggerru (Km 92)
Parto verso le sette sfruttando una pausa della pioggia che è caduta per buona parte della notte.
Attraverso Oristano e continuo verso Arborea In entrata ed uscita di Arborea trovo delle piste ciclabili chilometriche davvero ben realizzate che mi aiutano ad evitare la carreggiata principale oggi
piuttosto trafficata ed insidiosa per una pioggia sottile che cade senza sosta. C'e' da dire che speravo di fare anche una incursione in Costa Verde ma la pioggerellina che continua a cadere
finirà per sciogliere km dopo km questa idea, continuo così per Terralba e San Nicolò fino a Guspini dove si inizia a salire verso Arbus. Sono 5 o 6 km di salita tornanti
piuttosto impegnativi ma finalmente la pioggia concede una tregua. Dopo Arbus si scende un po' poi si risale, si riscende e si risale ancora, e così via fino a svalicare i quasi 500 mt di
Passo Bidderdi. Dopo il passo inizia un discesone infinito tutto curve. Per chilometri non si da un solo colpo di pedale con la strada che si snoda in un delirio di curve e controcurve da orgasmo.
Finita la discesa svolto a destra per Buggerru e dopo qualche km mi fermo al campeggio Ortus de mari. Il campeggio è a dir poco "essenziale" comunque è fresco ed arieggiato (...e
sopratutto asciutto), unico neo è la distanza (ed una salita) che lo separa da Buggerru dove sono concentrati i bar e ed i market.
Sesto giorno. Sosta a Buggerru (Km 35)
Oggi pausa! Uno degli obiettivi di questo viaggio era quello di visitare almeno una delle miniere
del parco geominerario del Sulcis. Ho saputo però che Porto Flavia è chiusa per frana così ho deciso di ripiegare sulla Galleria Henry che si apre proprio sopra Buggerru. La
galleria, come dice la parola, non è una vera miniera ma una galleria di collegamento tra una cava a cielo aperto e le laverie di Buggerru e misura circa un km di lunghezza. La visita consiste
nell'andata a bordo di uno sferragliante trenino e nel ritorno a piedi seguendo uno spettacolare sentiero pedonale a picco sul mare. Consigliato per tutti.
Settimo giorno. Buggerru-Calasetta (Km 68)
Questa tappa inizia percorrendo nuovamente il saliscendi dal campeggio a Buggerru dove faccio colazione.
Da Buggerru si riparte subito con uno strappo duro che sale fino alla panoramica sopra il paese, quindi segue qualche kilometro di pianura e poi discesa. Terminata la discesa inizia un lungo tratto
di salita fino a svalicare alcuni chilometri dopo la miniera di Acquaresa su uno stradone che sale con punte al 10% ed oltre. Arrivato in cima al valico una tortuosissima discesa porta fino alle
porte di Masua, si risale leggermente e sono a Nemida dove mi fermo lungo il camminamento pedonale per ammirare l'isolotto Pan di Zucchero e gli altri scogli minori. Dopo Nebida scendo fino a
Fontanamare e quindi affronto un saliscendi fino a Portovesme. Le pendenze in questo tratto non sono impegnative, ma e' quasi mezzogiorno e il termometro del mio ciclocomputer segna temperature di
45°C ed oltre. A Portovesme mi imbarco sul traghetto della Saremar che per circa 6 euro mi porta in una cinquantina di minuti a Carloforte. Breve incursione nelle vie di Carloforte, quindi pedalo
fino in prossimità delle "colonne" a sud dell'isola. Non vado oltre perchè il gran caldo e le salite della mattina mi sono rimaste un po' nelle gambe così torno a
Carloforte e mi imbarco nuovamente sulla Saremar che in una mezzora mi porta fino a Calasetta. Appena sbarcato mi dirigo subito in direzione delle saline dove mi fermo al campeggio Le Saline che mi
scuce ben 21 euro per una sola notte...
Ottavo giorno. Calasetta-Santa Margherita (Km 95)
Parto dal campeggio delle saline e torno indietro fino a Calasetta dove mi immetto sulla 126 in
direzione di Sant'Antioco. Poco prima della cittadina la strada sale leggermente ma nulla di speciale, passo Sant'Antioco e proseguo per Giba e Sant'Anna Arresi poi, pochi chilometri da Teulada,
svolto a destra per la strada costiera del sud. La costa del sud è molto frastagliata e rocciosa e come si conviene in questi casi la strada che la attraversa è un continuo sali-scendi
con un paio di strappi molto impegnativi grazie anche al sole a picco che mantiene la temperatura sull'asfalto ben oltre i 40°C. Bella comunque la vista di alcune calette raggiungibili
percorrendo alcuni sentieri scoscesi. Finita la zona costiera la strada degrada fino a Chia e poi attraversa la zona della pineta. Io proseguo fino ai pressi di Santa Margherita e mi fermo al camping
di Cala d'Ostia dove trovo altri due cicloturisti (uno tedesco e l'altro austriaco) con cui metteremo a dura prova le scorte di Jcnusa del bar del campeggio.
Nono giorno. Santa Margherita-Elmas (Km 52)
Ormai è fatta. La tappa di oggi mi porta ad Elmas
dove zii e cugine mi aspettano. La strada non presenta difficoltà particolari a parte forse il traffico piuttosto intenso. In prossimità di Sarroch inizia la zona delle
industrie del petrolio e per chilometri si costeggiano ciminiere, serbatoi e un dedalo di tubazioni che si snodano e si annodano in uno schema che ricorda le partite ad Armagetron nelle sale giochi
degli anni '80 Per evitare la superstrada nei pressi di Cagliari decido di tagliare per Capoterra per arrivare ad Elmas girando attorno lo stagno. In realtà non penso che sia stata la
scelta migliore in quanto dopo Capoterra la segnaletica è praticamente assente e ci metterò un po' a trovare la strada tra industrie petrolchimiche abbandonate, serbatoi e strade a
scorrimento veloce. Dopo un paio di giorni di sosta, completo le fatiche pedalando ancora fino al porto di Cagliari dove mi imbarco sulla Clodia di Tirrenia con destinazione Civitavecchia.