A N N O  2003  SECONDO NUMERO

 

In questo numero:

 

Prevenire e contrastare la Violenza contro le Donne

ORA CHE SO...  SCELGO LA NON VIOLENZA

Violenza e abuso una realtà spesse volte invisibile

CASA DI ACCOGLIENZA
Lingua e cultura nella solidarietà

Da Palermo e da Roma

La donna dei sogni

A TEATRO CON LE AMICHE

LA VOSTRA:

Commissione Nazionale Parità; stop

LE DONNE E LA POLITICA

CONVIVENZA: DIRITTI E DOVERI

Un week-end per scoprire Torino Barocca

Da Salsomaggiore a Faenza: Voglia di incontrarsi!

Da Torino: CHE IMPRESA!

Provincia Torino

1 febbraio 2004 

VI PROPONIAMO UNA GIORNATA A TORINO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA A PALAZZO BRICHERASIO

“L’IMPRESSIONISMO DI ARMAND GUILLAUMIN”

   La mostra ospitata a Palazzo Bricherasio vuole rendere omaggio ad uno degli Impressionisti meno noti al grande pubblico presentando, per la prima volta in Italia, un'ampia raccolta delle opere più importanti del maestro francese.

   Il nome di Armand Guillaumin è infatti inseparabile dalla storia dell'Impressionismo: presente sin dai primi anni del movimento, l'artista espose al Salon des Refusés nel 1863 e partecipò a sei delle otto esposizioni del gruppo impressionista che ebbero luogo tra il 1874 e il 1886.

   L'esposizione presenterà le creazioni artistiche di Guillaumin inserite tra alcuni lavori degli artisti che parteciparono insieme a lui alla prima esposizione impressionista, quali Paul Cézanne, Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Giuseppe De Nittis, Camille Pissarro, Pierre Auguste Renoir, Alfred Sisley.

Programma:

  • ingresso e visita guidata della mostra, 

  • degustazione dell’assenzio nelle nostre bellissime Sale Storiche (“Un bicchiere d’assenzio, non c’è nulla di più poetico al mondo. Che differenza c’è tra un bicchiere d’assenzio e un tramonto?” Oscar Wilde),

  • incontro con una relatrice che intratterrà il pubblico con una piacevole chiacchierata su aneddoti e curiosità relativi all’Impressionismo

  • eventuale dibattito finale

   Il costo dell’incontro, comprensivo di ingresso alla mostra, visita guidata, degustazione dell’assenzio e dibattito è di 15 euro a persona. L’incontro è su prenotazione e a numero programmato (min 40 - max 55 persone)

   E per ricordarvi questo incontro speciale, a tutti i partecipanti verranno regalate delle caramelle all’assenzio gentilmente offerte dalla "PASTIGLIE LEONE".

OPPURE:

un week-end  per scoprire la Torino BAROCCA

   Per Torino barocca, bisogna immaginarsi la città alla fine del Settecento. Due secoli prima Emanuele Filiberto decide di spostare la capitale del Ducato di Savoia da Chambéry a Torino. E una capitale va difesa: nel 1564 viene posata la prima pietra della Cittadella che racchiude l’area oggi compresa tra corso Vinzaglio, corso Vittorio Emanuele, via Santa Teresa, via Accademia delle Scienza, piazza Castello, corso Regina Margherita. A partire dalla fine del Sedicesimo secolo, cominciano ad arrivare in città – convocati dai regnanti – i maggiori architetti italiani: Carlo Emanuele I chiama Ascanio Vitozzi, cui si deve piazza Castello; poi arriva Carlo di Castellamonte che mette mano a piazza San Carlo; e poi i grandi nomi, Guarino Guarini e Filippo Juvarra. Col passare degli anni, le mura si allargano fino a cingere in un’ellisse le vie tra corso Vittorio, porta Susa, il Po e corso Regina. In questa superficie bisogna muoversi per scoprire i segreti dello stile architettonico che più ha conquistato il Piemonte: il barocco. Il punto di partenza non può che essere – naturalmente – Palazzo Reale (e gli annessi deliziosi, giardini) cui diedero il proprio contributo tutti i grandi nomi transitati per la corte dei Savoia: Vitozzi, Morello, Juvarra e Alfieri. Da qui, in un istante, si raggiunge Palazzo Madama per vedere l’imponente scalone juvarriano. In men che non si dica, è possibile (anzi, obbligatorio) raggiungere – alle spalle della piazza – la chiesa di San Lorenzo realizzata da Guarino Guarini tra il 1666 e il 1680 e l’immancabile Cappella della Santa Sindone concepita da Guarini tra il 1668 e il 1694.

   Obbligatorio proseguire per la Via Garibaldi, colma di negozi di tutti i generi; molto caratteristiche le viuzze che la attraversano e continuando per le vie che la collegano alla zona di Porta Palazzo, per immergersi nel famosissimo Balon; il mercato di antiquariato più grande di Torino,dove si possono trovare tutte le cose che cerchi. La specialità del Balon è quella di non avere specialisti del settore monotematici, esistono nicchie di collezionismo specializzato, spesso impostate per soddisfare una ricerca personale, ma tutti si occupano di tutto, mobili e oggetti provenienti da tutta Europa, ma anche qualche buon pezzo piemontese, abiti e pizzi, vetri e tappeti, quadri e orologi, penne e giocattoli, libri e mobili, vasi e piatti al Balon si trova di tutto, basta avere la pazienza di cercare, chiedere e quando si trova l'oggetto desiderato si può tentare di contrattare sul prezzo, come vuole la più sana tradizione di questi mercati.

   E la sosta per il pranzo non puo’ non essere che all’Osteria Valenza, dove l’oste ancora si ricorda quando qui - a due passi dalla Dora - c'erano i mulini. Quasi una meta obbligata: a quel che ci risulti il Valenza è la trattoria più autentica della città e non ha ceduto alle lusinghe della modernità ma nel piatto c’e’ ancora tutta tradizione; agnolotti al sugo d'arrosto, il bollito col bagnet, tomini, peperoni alla bagna caoda, pasta e fagioli e via così. Imperdibile il caffè della casa, una ricetta segreta a base di caffè, liquore, zucchero e limone. Dopo la “superba” sosta, ritorno in piazza Castello, la visita sarà prima di tutto a Palazzo Carignano, una delle più interessanti costruzioni cittadine pensata da Guarini tra il 1679 e il 1685, poi a San Filippo Neri progettata dallo Juvarra.

  Per informazioni e prenotazioni: 348 89  60 650

Anna Maria Zucca

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