nato a Sarnico (Parrocchia di San Martino) il 3 gennaio 1839 da Angelo e Luigia Foschetti, mori a Genova il 7 dicembre 1906.
A Bergamo egli viveva domiciliato in contrada Pelabrocco, in casa Serassi. Arruolatesi nei
Cacciatori delle Alpi
, fece la Campagna del 1859 e fu decorato con la medaglia commemorativa francese e italiana. Partito coi Mille da Quarto, ebbe durante la campagna di Sicilia la nomina a sergente a Palermo e a sottotenente della IV Compagnia - II Battaglione - II Reggimento - II Brigata della Divisione
Türr
con brevetto dittatoriale del 23 ottobre 1860.
Dal grado poi volontariamente si dimise dopo l'incontro di Teano. Fu decorato con la Medaglia dei Mille del Senato di Palermo.
Il 21 aprile 1863 parte per raggiungere
Francesco Nullo
nell'impresa di Polonia.
Il 5 maggio 1863, verso le 3 pomeridiane, sprezzando il pericolo, vuoi andare in una foresta a visitare il commilitone Marchetti ferito; ma, sorpreso con gli altri dai Russi, poco prima della morte di
Francesco Nullo
, è ferito a un ginocchio e cade nelle mani dei nemici. Il camerata Luigi Caroli l'aiutò cedendogli il proprio cavallo e lo trasse in salvo allorché il cavallo affondò nel fango con estremo pericolo dell'Arcangeli, esausto di forze. Gli fu provvidenziale anche il pronto intervento del Venanzio, che con la sua erculea persona deviò il fendente di un Cosacco dal compagno quando ormai tutti i nostri avevano dovuto arrendersi. Con altri prigionieri feriti è ricoverato all'ospedale di Olkusz, dove rimane, non potendo reggersi in piedi, anche dopo la partenza dei compagni. Di là scrisse che le sue ferite si rimarginavano e che veniva trattato con cortesia. Di questa sua permanenza ad Olkusz la figlia Glauca in Ronchi riferisce un commovente episodio: " Mia nonna Luigia Foschetti, saputo che il figlio creduto morto era soltanto ferito all'ospedale, ottenuto con preghiere il lasciapassare, fra stenti e pericoli si recò in Russia al capezzale dell'unico figlio dileèèètto. Tornatòòòa i&àagrave;n patriòòòa, un po' per lo strapazzo, "ma soprattutto per il dolore della sorte toccata al figlio, si spense, e il povero esule al suo ritorno non trovò più la madre adorata ". Dal Tribunale di guerra russo è condannato a morte; ma la condanna gli è commutata in 12 anni di deportazione in Siberia, ed egli parte, scortato da Cosacchi, il 3 luglio 1863 dalla fortezza di Czenstochow per la glaciale regione. Per effetto dell'amnistia del novembre 1866 egli potè ritornare in Italia, dove esercitò l'ufficio di capo-magazziniere e poi di vicedirettore della cartiera A. Binda di Vaprio d'Adda. Passò quindi a Genova con la moglie Anna Galli di Canonica d'Adda e le figlie Glauca in Ronchi ed Itala vedova Vandagnotti, per impiegarvisi, dopo parecchie peripezie, nella R. Avvocatura Erariale in qualità di usciere, finché quivi lo raggiunse la morte a quasi sessantotto anni. Era intervenuto alla celebrazione del 1° venticinquennio della Spedizione di Sicilia, nel 1885.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 25. -"" Illustr. Ital."", p. 418, con fotografia. -
ABBA
, Storia, pp. 71 e 79. - 27 Maggio 1860, Appendice, p. 6.- LOCATELLI - MILESI, Polonia. - LOCATELLI - MILESI, Siberia -
Francesco Nullo
, p. 74. - Notizie patrie, 1864, p. 179. - Notizie dall'Archivio Parrocchiale di Sarnico, dal sig. Arcangelo Buelli di Sarnico, dal Segretario Comunale di Sarnico, dalla signora Glauca Arcangeli in Ronchi e dall'Anagrafe Comunale di Genova. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 20:47