Antonio Pietro Giulio Carrara nacque a Bergamo (Parrocchia di Sant'Alessandro in Colonna) il 25 gennaio 1842 da Bellebuono e Giulia Spaiani, morì nel 1880. Nel 1852 a dieci anni era studente di 3a grammatica al nostro Liceo-Ginnasio.
Il 10 giugno del 1859 si arruolava volontario nel 3° Reggimento
Cacciatori delle Alpi
, di stanza a Bergamo, e partecipava con entusiasmo alla campagna del 1859; durante la quale gli capitò di arrestare un aiutante maggiore savoiardo. Dopo l'armistizio di Villafranca, fatta la pace e sciolto il Corpo dei volontari garibaldini, ritornava in patria.
Per avere partecipato alla fortunata campagna del '59 meritò di essere decorato della medaglia commemorativa italiana e francese.
Fu congedato il 10 ottobre 1859. Quando
Garibaldi
chiamò i suoi fedeli per la grande prova, nel maggio del 1860, il Carrara accorse a Quarto e all'alba del 6 partiva coi Mille alla volta della Sicilia, pare come sergente della 8° Compagnia.
Dallo sbarco a Marsala in tutta l'eroica marcia attraverso l'isola fu sempre degno soldato e per l'entusiasmo che 10 sorresse nei più duri cimenti e per il valore che dimostrò nella lotta tremenda contro il nemico, che fu vinto certo dall'audacia, non già dal numero.
Si distinse a Calatafimi tra i più valorosi e fu ferito all'avambraccio destro.
Fu nominato sottotenente nel 1° Reggimento Malenchini, 2° Brigata (Eber), il 2 luglio 1860. Sciolto l'Esercito volontario di
Garibaldi
nel novembre, parecchi garibaldini entrarono a far parte dell'Esercito regolare ed anche 11 nostro Carrara fu confermato sottotenente (13 ottobre 1860) ed il 1° giugno del 1862 fu assegnato al 44° Reggimento di Fanteria.
Il 29 maggio, due anni dopo, cessava, per dimissioni, dal servizio militare e ritornava alla sua città. Quando nel 1866 l'Italia si alleava con la Prussia per far guerra all'Austria,
Garibaldi
lasciava il suo volontario ritiro di Caprera e richiamava i suoi fidi alle armi. Fra i molti accorse il Carrara ed il 23 maggio fu assegnato come sottotenente al 4° Reggimento del Corpo Volontario Italiano, che operò brillantemente nel Trentino.
Imposta la pace dalla Prussia vittoriosa,
Garibaldi
nell'ottobre lasciava le sue avanzate posizioni col celebre " Obbedisco " e, congedati i volontari, il Carrara ritornava il 9 dello stesso mese alla vita del cittadino onesto e laborioso, sempre pronto all'appello del suo Duce.
Infatti quando nel 1867
Garibaldi
preparò la spedizione nell'Agro romano con l'aiuto di
Francesco Cucchi
e di
Enrico
e Giovanni Cairoli, anche Antonio Carrara andò con entusiasmo a schierarsi fra gli 8.000 volontari, che operavano nel Lazio.
Partecipò all'occupazione di Monterotondo e di Viterbo e fu a Mentana il 3 novembre, dove i garibaldini dapprima vittoriosi sui pontifici, furono poi sopraffatti dalle truppe francesi.
Ritornato per la terza volta nella sua città, abbandonò per sempre la vita del soldato e, consapevole d'aver dato alla Patria gli anni suoi più belli e le sue energie migliori, si diede al lavoro, spendendo la sua attività nel commercio.
Risiedette per lungo tempo a Roma come agente d'affari, donde parrebbe anche che, nel 1885, si sia scusato di non poter partecipare in Palermo alla celebrazione del primo venticinquennio della Spedizione dei Mille.
Era pensionato per la legge del 22 gennaio 1865, ed era insignito delle medaglie commemorative delle tante campagne cui partecipò.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 250. - "Illustr. Ital.", p. 424, con fotografia, dove pure si assegna la morte al 1880. - POMPILIO SCHIARINI, I Mille nell'Esercito, in " Memorie storione militari ", dicembre 1911, p. 564. -
G. SYLVA
, "Rivista di Bergamo", gennaio-febbraio 1926, pp. 3, 16. -
G. SYLVA
, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A., Bergamo, 1959, pp. 181, 193, 198. - 27 Maggio 1860, Appendice, p. 6. - Archivio Liceo " P. Sarpi ", anno 1852. - Notizie dall'Anagrafe Comunale di Bergamo. - Archivio di Stato di Torino. - Invece che di Spaiani è dato altrove figlio di Giulia Spaziani.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 21:50