nato a Bergamo il 14 ottobre 1839 da Felice e Ermenegilda Spreafico, mori in battaglia a Monte Snello il 4 luglio 1866. "
Garibaldi
soleva dire che tutta Bergamo era con lui in Sicilia". Infatti accanto ai giovani della borghesia ricca o istruita, anche " l'umile operaio " (garzone o figlio di proprietario di uno spaccio di carni) Giuseppe Dilani fu tra i molti Bergamaschi che il fascino del Duce esaltò dalla piatta vita ordinaria ad una ardente atmosfera d'eroismo. Era soprannominato " Farfarello ", forse perché per la vivacità della sua indole sembrava, come si dice, avere il diavolo in corpo.
Egli dai 20 anni sino alla sua morte
in battaglia fu sempre pronto ad accorrere ad ogni richiamo della squilla garibaldina. Dopo valorose prove date nella guerra del 1859 fu tra i Mille gloriosi da Quarto al Volturno. Sotto Capua riportò anzi una gloriosa ferita, fortunatamente non molto grave.
Dice il suo stato di servizio:
12 luglio 1860: sottotenente (Decreto Dittatoriale 13 ottobre 1860); Al termine della campagna: sottotenente 2° Reggimento, 2° Brigata, 16° Divisione; R. D.
9 maggio 1861: collocato a riposo a domanda per ferita di guerra;
26 marzo 186: ancora alla Real Casa degl'Invalidi a Sorrento.
" Tornò poi alla vita privata perché non parvegli poter rimanere nell'esercito con quella divisione gelosa e permalosa di esercito meridionale, tra gli ozi e i dispregi di Asti ". Ma già il 21 aprile 1863 parte per raggiungere
Francesco Nullo
in Polonia. "
Fatto prigioniero fu tradotto alle carceri di Cracovia, mentre gli altri erano già stati rinviati in Italia. Gli fu concesso d'esser messo in catene col Sacchi e col Cristofoli ". .
All'aprirsi della nuova campagna del '66, sebbene " vecchio nei patimenti a 27 anni ", come nota l'
Abba
, volò da capo, lasciando la giovine moglie Maria Luisa Moretti colla quale tanto breve tempo potè convivere, e la sua casa di via S. Bernardino 11.
Il 25 maggio 1866 era sottotenente al 3° Reggimento Volontari Italiani. In uno dei primi fatti combattuti sì strenuamente a Monte Suello il 3 luglio 1866, dopo due gravi ferite, mentre incoraggiava di nuovo i suoi soldati, colpito a morte, spirò col nome di patria sulle labbra. " Fu tra i 40 Caduti sul campo in quello scontro.
A lui riconoscente la Patria consacra una pagina di affettuosa e nobile memoria e a pagina 596 del volume delle ricompense leggesi con giustizia il suo nome decorato della medaglia al vai or militare ".
Dice la motivazione della medaglia d'argento: " Dopo aver combattuto eroicamente rimase estinto sul campo (Monte Suello: 3 luglio 1866) ".
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 399. - "Illustr. Ital.", p. 428, con fotografia. - Elenco Volontari Bergamaschi - Duce.
Garibaldi
, 1866. Manoscritto in Museo del Risorgimento di Bergamo. - CASTELLINI, p. 189. - D'AYALA, pp. 186, 187. - LOCATELLI-MILESI, Polonia, pp. 30, 73. -
ABBA
, Storia, p. 64. - PECORINI- MANZONI, 15° Divisione, p. 408 ss. - Notizie dall'Anagrafe Comunale di Bergamo. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 18:59