Nobile di Ponzone, Alessandro Negri di Sanfront (1804-1884), sempre all'ombra dei Savoia, riesce a divenire maggiore nei Carabinieri Reali con
Carlo Alberto
La carica di Pastrengo
D'improvviso, una scarica di fucileria a bruciapelo oltre la collina. Gli austriaci! Il re sguaina la sciabola: è in pericolo! Negri di Sanfront ordina la carica per salvare il re. Duecentottanta cavalieri si precipitano al galoppo verso la ripida collina delle Bionde in mezzo alla grandine di proiettili nemici. Una nera ondata monta inarrestabile in un turbinio di zoccoli, criniere e sciabole contro la linea bianca di fanti. Nella mischia la bianca schiera degli austriaci non tiene: nel fronte nemico si produce la frattura.
A questo punto si verifica un fatto non raro nelle battaglie di un tempo, combattute, a differenza di quanto è accaduto dalla prima guerra mondiale in poi, in un fazzoletto di terra. Tutto avviene sotto gli occhi di tutti e l'esempio risulta terribilmente contagioso sia per il vincitore che per il perdente. Alla vista dello sfondamento, il morale dei piemontesi sale alle stelle, mentre gli austriaci, pur tentando di ritirarsi ordinatamente e con tenacia, non riescono a resistere. La battaglia è vinta.
Nell'ordine del giorno del 2 maggio viene citata la carica, ma i riconoscimenti per la brillante azione improvvisata dei carabinieri non saranno specifici. Il maggiore Negri di Sanfront verrà decorato con l'ordine dei santi Maurizio e Lazzaro e una medaglia d'argento (29 giugno e 31 agosto) solo per il contegno a l'abilità tenuti durante tutta la campagna.