Genere: yaoi, fantasy |
Raiting: NC-17 |
Pairing: NyanXTalien |
Disclaimers: i personaggi di questa storia li ho creati io, quindi mi appartengono. |
Amore Proibito
di Bombay
IV.
Il principe
Talien attendeva nella semioscurità della sua stanza con il cuore in gola.
Tre rapidi
colpi in successione e poi la porta si aprì e si richiuse.
Nyan avanzò
nella stanza e si sedette sul letto.
Talien lo
abbracciò e lo strinse forte, aveva paura di quello che stava per succedere, ma
si fidava di Nyan che in quel momento gli accarezzava la nuca e la schiena, il
principe si sdraiò mentre l’altro gli sfilava la camicia e gli catturava un
capezzolo facendolo gemere.
“Ti piace?”
chiese.
“Si, molto…”
mormorò accarezzandogli i capelli. “Nyan, sei… sei mai stato con una donna?”
domandò all’improvviso.
Il giovane
smise di tormentarlo e lo fissò “Perché vuoi saperlo?”
“Per
curiosità, credo. Io… io… non sono mai stato con nessuno, anche se so come
funziona, ma mi chiedevo come facciamo noi due…”
Nyan
sorrise a tanta ingenuità e purezza “Ti fidi di me?”
Talien
annuì sorridendo.
“Allora si
o no?”
“Cosa?”
“Sei stato
con una donna?”
“Si, ma non
è stato un granché ed ora credo di sapere il perché!” disse strizzando un
occhio.
“Spogliami” sussurrò a Talien che fu ben lieto di accontentarlo.
Quando
furono completamente nudi Nyan prese il sesso di Talien tra le dita
massaggiandolo piano e qualche istante dopo il principe fece altrettanto mentre
le loro labbra si incontravano ancora.
Nyan fermò
la mano del compagno e si posò due dita sulle labbra e le umettò poi con uno si
fece strada lentamente in Talien che sussultò sentendolo entrare nel suo corpo.
“Ti faccio
male” chiese.
“No, è solo
strano”
Nyan
aggiunse un secondo dito e li mosse dentro il corpo caldo del principe che
inarcò la schiena spingendosi verso di lui.
“E’…
bello…” gemette, mentre con esasperante lentezza Nyan lo preparava ad
accoglierlo.
Si
fissarono per un momento poi Nyan si accostò a Talien e si fece strada in lui.
Il principe
spalancò gli occhi “F-fa male!”
Nyan si
fermò, poi si spinse ancora in lui, Talien si morse le labbra “Fallo e basta”
Nyan si
incuneò completamente in lui facendolo gridare.
“Scusa,
scusa, scusa…” bisbigliò restando immobile anche se era terribilmente difficile.
Talien
strinse forte gli occhi ansimando pesantemente, era terribile.
Nyan
insinuò tra i loro corpi una mano ed afferrò il membro di Talien riprendendo a
masturbarlo piano, tirandosi indietro e riaffondando piano stappando un nuovo
gemito di dolore al principe.
Dopo un
altro doloroso affondo Talien sentì il piacere crescere, circondò la vita di
Nyan che aumentò il ritmo.
“Ti piace?”
“Si, molto.
A te?”
“Da…
impazzire…”
Nyan lo
sentì tremare ed avvertì il getto caldo sul proprio ventre e poco dopo venne.
Attesero in
un dolce silenzio che i loro respiri tornassero normali, poi Nyan si rivestì con
calma e Talien si sentì assalire dalla tristezza, avrebbe voluto addormentarsi
tra le braccia di Nyan ed al mattino svegliarsi ancora stretto a lui.
“Nyan,
promettimi una cosa…”
Il giovane
alzò la testa ed il suo viso si fece attento.
“Promettimi
che un giorno o l’altro mi porterai via di qui”
“Lo
prometto” disse chinandosi su di lui baciandogli le labbra.
“Buona
notte” mormorò Nyan spegnendo le candele.
“Buona
notte”
Ildius
passeggiava sotto il porticato, era riuscito a svignarsela dal precettore e a
quanto pareva anche Talien aveva preferito la frescura del bosco che i libri in
quel caldo pomeriggio d’estate.
Il giovane
principe percorse un sentiero che portava al fiume, ne seguì il corso a ritroso
per un lungo tratto. Il corso d’acqua svoltava e si restringeva; continuò a
camminare fino ad un costone roccioso ricoperto da una folta vegetazione.
Il fiume
proseguiva qualche metro più in alto, formando una breve cascata ed una polla
d’acqua chiara ai piedi di essa.
I due
gemelli andavano spesso in quel luogo, quello era il loro luogo segreto. Avevano
passato ore a giocarci, quando erano bambini, poi da grandi vi si recavano, come
quel pomeriggio, per godere della protezione degli alberi dal sole e per fare il
bagno.
Ildius si
arrestò di colpo udendo delle voci, si nascose dietro un albero e volse lo
sguardo sulla polla di acqua chiara.
Vide Talien
ridere felice spingendo Nyan fuori dall’acqua, il quale cercava in tutti i modi
di opporre resistenza.
Sorrise era
tanto che non vedeva Talien così felice e spensierato e quello era un periodo
sereno per suo fratello.
Stava per
uscire allo scoperto per unirsi a loro, quando Talien circondò la vita di Nyan
attirandolo a sé, baciandolo sulle labbra, Nyan ricambiò l’abbraccio
trascinandolo a terra e ribaltò le posizioni.
Ildius non
riusciva a staccare gli occhi dai due, non poteva credere a quello che stava
vedendo.
Suo
fratello inarcò la schiena e Nyan… Nyan…
Ildius
volse le spalle a quella scena e tornò correndo al castello, si chiuse nella
propria stanza. Non poteva essere vero…
Doveva
parlare con Talien, doveva persuaderlo da quella pazzia, ne andava della sua
vita, se li avesse scoperti qualcun altro…
Attese il
ritorno del fratello e più il tempo passava e più la sua ansia e la sua angoscia
aumentavano.
Talien
rientrò al castello e si diresse nella sua stanza in attesa che lo chiamassero
per la cena, si lascio cadere sul letto, era stanco, ma immensamente felice
aveva passato uno splendido pomeriggio.
All’improvviso qualcuno bussò energicamente alla sua porta.
“Avanti!”
Ildius
entrò nella stanza chiudendo con cura la porta alle sue spalle, fissò il gemello
che sorrideva dolcemente ed al giovane si strinse il cuore: non poteva
infrangere così quella felicità tanto difficilmente conquistata.
“Cosa c’è?”
domandò mettendosi a sedere a gambe incrociate, si fissarono ed a entrambi parve
di guardarsi in uno specchio.
Vedendo che
suo fratello non rispondeva Talien scese dal letto e gli si avvicinò “Ildius?
C’e qualcosa che non va?”
L’altro si
riscosse “No… nulla ti ho cercato. Ti ho cercato oggi ma non ti ho trovato”
“Ho fatto
una passeggiata”
Ildius
annuì lentamente “Volevo sfidarti in una gara di tiro con l’arco, ma sarà per
un’altra volta” spiegò dirigendosi verso la porta.
“Ildius?”
lo chiamò Talien e il fratello si volse facendo un pallido sorriso tornò sui
suoi passi ed lo abbracciò con forza poi si girò e lasciò la stanza.
Talien
rimase immobile per un lungo momento, il comportamento di Ildius era molto
strano.
Sospirò gli
dispiaceva avergli mentito, ma non avrebbe mai potuto condividere la gioia che
provava con lui. Ildius lo avrebbe sicuramente tradito andando a dirlo al loro
padre.
Se lui
fosse sparito suo fratello avrebbe preso il suo posto… tutto quello che aveva
sempre desiderato.
Quella sera
il principe Ildius mangiò poco e si ritirò subito nella sua stanza, solo Talien
parve accorgersi del suo strano comportamento.
Ildius si
lasciò cadere sul letto, se chiudeva gli occhi vedeva ancora suo fratello e Nyan
amarsi al limitare dell’acqua e senza accorgersene si addormentò.
Sogno:
Talien e Nyan che facevano l’amore e poi suo padre li scopriva e li condannava…
li condannava al rogo, mentre le fiamme si alzavano alte e Talien urlava, ma le
fiamme bruciavano tutto.
Ildius si
svegliò di soprassalto mettendosi a sedere sul letto sudato ed ansante ancora
agghiacciato dal terribile incubo.
Si lasciò
cadere tra i cuscini scostando con rabbia il lenzuolo che gli si era appiccicato
in modo sgradevole al suo corpo. Si raggomitolò su se stesso e scoppiò in
singhiozzi disperati. Non poteva restare a guardare, doveva fare qualcosa e
doveva farlo in fretta.
Talien non
capiva lo strano comportamento di Ildius in quei giorni: spariva per ore senza
dire niente a nessuno, gli rivolgeva appena la parola, per non parlare di come
trattava Nyan.
Quella sera
Ildius attese che tutti si ritirassero e senza essere visto sgusciò fuori dal
castello e si diresse al porto.
Se il suo
contatto non lo aveva tradito, avrebbe dovuto incontrare il capitano Athar e
consegnargli il denaro.
Vide il
ragazzo e tirò un sospiro di sollievo seguendolo per le sudice vie del porto.
“La mia
nave salpa tra due giorni, un’ora dopo l’alba” disse rudemente il capitano.
Ildius
annuì e gli allungò un borsa con il denaro “Questo è quanto abbiamo pattuito, e
questa…” disse porgendogli una lettera sigillata “Consegnatela quando la terra
non sarà più visibile”
L’uomo
annuì riponendo la lettera in una tasca interna della casacca.
“Voglio il
massimo riserbo” aggiunse ed il burbero uomo fece un cenno affermativo con la
testa.
Due giorni.
Per Ildius
quel tempo sembrava non passare mai. Quel pomeriggio il principe si recò nella
sala de trono dove suo padre e Talien stavano avendo l’ennesima discussione.
“Il tuo
precettore si è lamentato ancora di te e poi ieri dove sei stato per tutto il
pomeriggio?”
“Faceva
troppo caldo per restare chiuso nel castello chino sui libri”
“Devi
studiare per preparati ad essere re!” esclamò suo padre.
“Non voglio
questa carica, datela a Ildius!”
“Ildius è
nato tre ore dopo di te, sei tu il mio erede così è stato deciso”
Talien
scosse la testa avvilito e vide il gemello sulla porta.
“Se fossi
morto alla nascita non saremo a questo punto” sibilò, a quelle parole Ildius
trasalì mentre il sovrano si allontanava borbottando.
“Non ho mai
desiderato la tua morte” mormorò Ildius avvicinandosi alla finestra.
Talien
scosse la testa accostandosi al fratello.
“Cosa
faresti se fossi libero?” domandò Ildius.
“Me ne
andrei di qui… poi non lo so… vorrei solo una vita semplice…”
Ildius
annuì sorridendo tristemente “Capisco” mormorò.
La notte
del secondo giorno, il principe Ildius, non chiuse occhio, aveva visto Nyan
andare nella stanza di Talien, poteva immaginare quello che stavano facendo.
Quando
infine l’alba di approssimò Ildius decisesi che era il momento di agire.
Aprì la
porta della camera di Talien e li trovò nudi nel letto.
“Fratello”
mormorò sgomento Talien.
“Tra un’ora
la nave del capitano Athar parte e va ad Ovest, sbrigatevi!”
“Perché?”
domandò il giovane principe incredulo.
“Tu te ne
vai e sei felice, io divento il successore e tutto ciò che tu non vuoi sarà mio.
Ora andate” disse con voce fredda e dura volse le spalle ai due amanti e se ne
andò con la consapevolezza che no avrebbe più rivisto Talien.
Talien uscì
dalla cabina… il mare aperto tutto intorno a loro, un brivido gli attraversò la
schiena.
Un mantello
gli venne drappeggiato sulle spalle si volse e sorrise a Nyan.
“Stai
bene?”
Il principe
annuì e chiuse gli occhi “Vuoi la verità?”
“Si…
sempre…”
“Ho paura…”
mormorò aprendo nuovamente gli occhi e fissando lo sconfinato blu.
“Andrà
tutto bene, te lo prometto”
Il capitano
della nave li raggiunse fissandoli in maniera truce poi consegnò a Talien una
lettera e si allontanò borbottando.
Il giovane
rigirò il plico tra le dita poi spezzò il semplice sigillo di cera e lesse:
Quando
leggerai questa lettera sarai già lontano, sarai al sicuro.
Sia tu che
Nyan. So di voi, vi ho visti alla cascata qualche settimana fa, volevo
dissuaderti da continuare con questa follia, ma quando ho visto la felicità nei
tuoi occhi ho desistito.
Non ho il diritto di rovinare
la tua vita. Ho visto troppe volte la tua infelicità e le tue lacrime per un
ruolo che ti stava stretto, siamo gemelli, è vero, ma siamo molto diversi.
Non ti ho
mai odiato Talien, tutt’altro. Su una cosa avevi ragione a me non peserà
diventare re, ma se fossi rimasto sarei stato il tuo suddito più fedele.
Ti voglio
bene Talien, non sai quanto.
Quando sarai lontano
affronterò l’ira di nostro padre, si placherà come si placano le tempeste.
Sii felice…
siate felici…
Tuo
fratello
Ildius
Una lacrima scivolò sulla
guancia del principe seguita da molte altre.
“Talien…”
mormorò preoccupato Nyan circondandogli le spalle con le braccia.
“Stringimi…
stringimi forte…” singhiozzò stringendo al petto la lettera.
Nyan lo
strinse forte posandogli un bacio sui capelli mentre Talien si scioglieva in un
pianto disperato e liberatorio.
“Non avevo
capito… non avevo capito… perdonami Ildius… perdonami… ti voglio bene” mormorò
ripiegando con cura la lettera e riponendola nella tasca interna della tunica.
Nyan lo
fece voltare nel suo abbraccio, gli asciugò le lacrime fissandolo preoccupato ma
non disse nulla, non c’erano parole che potessero consolare Talien in quel
momento.
“Sto bene”
lo rassicurò “Dammi solo un po’ di tempo…”
Nyan annuì
e lo abbracciò baciandolo dolcemente quindi lo prese per mano e lo guidò nella
loro cabina.
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