Genere:
fantasy, yaoi
Raiting:
NC-17, R
Pairing: MercanteXDalian  Disclaimers: i personaggi di questa storia li ho creati io, quindi mi appartengono.

Il bordello

di Bombay

I.

La città di Zenas era grande e popolosa, in quegli anni di pace e prosperità. Era la capitale del regno di Sangath ed una città portuale.

I commerci erano fiorenti durante tutto l’anno. Nei suoi mercati si potevano trovare qualunque tipo di merce, bastava avere il borsello colmo d’oro.

Nella zona ovest della città vi erano le casa da gioco ed i bordelli. Sempre molto affollati.

La catena d’oro era tra stata la prima casa di piacere ad offrire qualunque cosa un cliente potesse esigere.

Vi erano sia giovani cortigiani che cortigiane, alcuni dall’aspetto esotico. Era  elegante e pulita, ed i servigi dei giovani e delle giovani erano pagati a peso d’oro.

 

Dalian alzò la testa alla voce dell’oste che lo chiamava, si sistemò la camicia nella cintura ed andò nella sala comune.

Irbuk stava parlando con un uomo grasso e corpulento riccamente vestito, vecchio e laido.

Quando  lo vide i suoi occhietti porcini si illuminarono di lussuria.

“Lui è Dalian” lo presentò il locandiere “Farà tutto ciò che vorrete” disse mentre il vecchio gli porgeva un sacchetto tintinnante e l’oste gli faceva un segno di intesa con il capo.

Dalian non disse nulla i limitò a seguire il cliente al piano superiore, non poteva certo scegliere. Una volta entrati l’uomo si sedette sul letto.

“Spogliati” ordinò.

Dalian iniziò a spogliarsi dai i pochi indumenti che indossava con studiata lentezza e con movimenti calcolati: quasi una danza.

L’uomo si leccò voluttuosamente le labbra e sembrava apprezzare molto quello spettacolo.

“Bene vieni qui e fatti un po’ vedere” gli disse lascivo toccandolo e frugandolo dappertutto.

Il ragazzo si trattenne dal ritrarsi per il disgusto che provava per quell’uomo sentendo quelle mani laide ed umidicce toccarlo così intimamente.

“Spogliami” comandò e Dalian ubbidì mettendo a nudo lembi di pelle flaccida e raggrinzita.

Quando ebbe finito di sfilargli le ricche vesti che indossava lo sospinse a sdraiarsi.

“Ho bisogno di scaldarmi un po’” disse l’uomo con un sorriso beffardo.

- Solo un po’ – pensò tra sé il ragazzo amareggiato, avrebbe dovuto impegnarsi parecchio e sfoderare tutta la sua esperienza per ottenere qualcosa.

Iniziò a manipolarlo lentamente, ma in un primo momento non ottenne nessun risultato, ma questo non lo scoraggiò. Proseguì imperterrito e poi qualcosa cominciò a muoversi.

“Usa la bocca” ingiunse con voce impastata dal piacere.

Dalian represse un moto di disgusto accostando il viso all’inguine dell’uomo: puzzava e secondo lui erano parecchi giorni che non vedeva l’acqua.

L’uomo gli posò le mani sulla testa e lo spinse verso di sé in un chiaro invito ed al giovane non restò alternativa che fare ciò che gli era stato ordinato. Succhiò con forza sperando di concludere in fretta.

Egli, però, lo scostò e si alzò in piedi “Basta così o mi perdo tutto il divertimento” sbottò indicandogli di mettersi carponi sul letto.

L’uomo gli separò le natiche e lo accarezzò forzando la suo pertugio con il pollice. Dalian gemette fingendo che gli piacesse enormemente.

Poi il grasso fallo lo invase all’improvviso con un spinta decisa. Il ragazzo continuò la sua recita, ma per fortuna l’uomo non impiegò molto a venire e a liberarlo da quel fastidioso ingombro. Uscì dal ragazzo per sdraiarsi sul letto intatto.

Dalian si sollevò e si mosse sinuoso fino a lui. Qualcosa di caldo ed appiccicoso gli scivolava lungo le cosce, ma lui lo ignorò.

“Toccati” disse tra un ansito e l’altro, Dalian ubbidì accarezzandosi voluttuosamente prima il petto ed i capezzoli, facendoli inturgidire, passandosi sensualmente la lingua sulle labbra. Quindi scese verso il basso con una mano si toccò il membro con l’altra i testicoli. Iniziò a masturbarsi oscillando il bacino, dalle sue labbra socchiuse uscivano lievi ed incontrollati gemiti. I suoi occhi grigi erano puntati in quelli del cliente studiando attentamente le sue reazioni che rapito dai suoi movimenti aveva iniziato a toccarsi.

Dalian posò la mano su quella dell’uomo e senza smettere su sé stesso fino a quando entrambi non raggiunsero l’orgasmo nel medesimo istante.

“Sei veramente bravo” lo elogiò l’uomo quando il suo respiro tornò regolare.

Dalian sorrise scostandosi con un gesto i capelli neri dal viso.

L’uomo lo fissò pensoso per un lungo momento poi si alzò e si rivestì quand’ebbe finito gli lanciò una moneta d’argento che il ragazzo prese al volo “Ci rivedremo” disse l’uomo e lasciò la stanza.

Dalian di rilassò sul letto stringendo la moneta nella mano destra.

“Che schifo” sbottò tra sé. Aveva assolutamente bisogno di un bagno o quanto meno di una ripulita, voleva togliersi di dosso il puzzo di quell’uomo.

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