Fuad Ramses, specialista in cibi
esotici, organizza un festino egizio in onore di Suzette Freemont. In realtà il
festino, per il quale Ramses si procura membra e organi interni di giovani
donne, è un rito atto a riportare in vita la dea Ishtar. Il piano fallisce
prima che il folle si procuri l'ultimo "pezzo", la testa di Suzette.
Per nascondersi dalla polizia, Ramses si rifugia in un camion tritarifiuti che
l'autista però mette in funzione, riducendolo in pezzi.
Definito da un oltraggiato
giornalista, "serata del dilettante in un negozio di macelleria",
Blood Feast segna la nascita "ufficiale" del cinema splatter.
Il suo regista era professore di letteratura inglese prima di fondare assieme a
David Friedman una società indipendente per la produzione di film a basso
costo. Blood Feast è avvolto in un tale alone di leggenda che varie sono
le versioni su quanto sia costato: Lewis dichiara solo 24.000 dollari e lo si
vede! Il regista stesso curava quegli effetti speciali che ancor oggi stupiscono
per la loro crudezza. Uscito nel circuito dei drive-in, il film non fu
vietato ai minori in quanto, fino ad allora, il divieto scattava solo per il
sesso e il linguaggio offensivo. Ma la censura apprese la lezione modificando la
normativa e allargandola anche alle scene di violenza. (Castoldi-Castoldi)