Regia
Bob Robertson Soggetto Adriano
Bolzoni, Victor Andrés Catena
Sceneggiatura
Victor Andrés Catena, Jaime Comas, Sergio Leone Fotografia
Jack Dalmas
Musica
Dan Savio InterpretiClint
Eastwood, John Wells, Marianne Koch, José Calvo, Wolfgang
Lukschy, Sieghardt Rupp Durata99'
Nel 1964 Sergio Leone realizza
il suo primo vero lavoro: il westernPer un pugno di
dollari; il film nasce praticamente senza mezzi, è quasi
una sfida, e, inaspettatamente, riscuote un clamoroso
successo.
La pellicola esce frequentemente
dalle linee guida del western: l’azione non coinvolge
vasti spazi, ma si svolge quasi esclusivamente in un povero
paesino vicino al confine messicano, e si esaurisce nel giro
di pochi giorni, vi è quindi unità di tempo e di spazio
quasi lineare; la storia è abbastanza complicata e ricorda
intrecci shakespeariani;vengono presentate esplicitamente scene di vere e
proprie carneficine, che gli americani di solito tentavano di
eclissare con campi lunghi; il protagonista non è decisamente
una figura eroica, è sporco, trasandato, vestito con un
lurido poncho, il film si apre con la sua apparizione
nel villaggio in groppa ad un mulo.
Il paese è dilaniato dalla
guerra tra le due famiglie più importanti, i Roho e i Baxter,
contrabbandieri di armi e alcool. I Roho sono tre fratelli
guidati dal sanguinario Ramon (Volonté), i Baxter sono
composti da padre, madre e figlio, ma le decisioni sono
affidate alla determinata donna. Un equilibrio di potere
impedisce ad una delle due organizzazioni di prendere il
sopravvento, e nel frattempo si consumano delitti tra la
popolazione, ormai ridotta a una città di vedove. Le
ingiustizie si sprecano, in particolare da parte di Ramon,
che, per esempio, innamorato della bella Marisol, sposata e
con un figlio, la costringe col ricatto a stare con lui. È in
questo scenario di città “morente” che arriva Joe (Eastwood),
personaggio senza passato, abile con la pistola, ma
soprattutto scaltrissimo: a metà tra Ulisse e i servitori
delle commedie di Plauto. Joe capisce al volo la situazione: “Da
una parte i Roho, dall’altra i Baxter, ed io nel mezzo”,
e conducendo un abile doppio gioco, vendendosi una volta ad
una fazione una volta all’altra, riuscirà a distruggere
entrambe le famiglie.
Joe può sembrare un cinico
egoista, che, senza un'etica, cambia continuamente fazione, in
realtà, guardando più a fondo, è un personaggio molto
umano: alla fin fine i soldi gli interessano poco, e li regala
tutti a Marisol perché si rifaccia una vita; di lui sappiamo
solo che da dove veniva stava male, ma questo ci basta per
inquadrare una personalità che ha conosciuto la violenza e la
utilizza a sua volta per cancellare i torti. In un certo senso
è un giustiziere realistico, e, forse, proprio per questo il
film piacque tanto al pubblico italiano, abituato nella realtà
quotidiana ad episodi di soprusi.
Per impersonare questo
intelligente e silenzioso protagonista Leone aveva bisogno di
un volto forte, e scelse un attore americano quasi
sconosciuto: Clint Eastwood, che poi lo accompagnerà nei
successivi due film diventando famoso.
Ramon è un cattivo astuto e
passionale, è molto abile, con in mano il suo fucile crede di
essere infallibile: “Quando un uomo con la pistola
incontra un uomo col fucile, quello conla pistola è
un uomo morto”. Ma è proprio questa sua fiducia che lo
porterà alla tomba.
Per impersonare il villain
venne scelto Gian Maria Volontè, che diede al personaggio un
che di diabolico, rendendolo il prototipo di quello che sarà
il nevrotico Indio del film successivo.
Le
musiche, veramente ricche ed evocative, sono di Ennio
Morricone, che in seguito firmerà tutte le colonne sonore dei
film di Leone, divenendo un elemento fondamentale e
protagonista di ogni pellicola. (Frascari)